Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Ho vissuto anni con una diagnosi di Alzheimer, ma si è rivelata errata'

'Ho vissuto anni con una diagnosi di Alzheimer, ma si è rivelata errata'L'autore dell'articolo Michael Ellenbogen

Venti anni fa, a 39 anni, ho cominciato a avere problemi cognitivi e di memoria. Medico di base e neurologi mi hanno detto che ero stressato e depresso.


Mi è stato anche diagnosticato una lieve deterioramento cognitivo (MCI). Dieci anni dopo ho avuto un'altra diagnosi. Beh, in realtà, due. Un medico ha detto che avevo il Morbo di Alzheimer (MA), e un altro pensava che fosse una demenza semantica.


L'MA è una malattia neurodegenerativa cronica devastante. È un deterioramento mentale progressivo che avanza influenzando le funzioni corporee, come camminare e deglutire, e porta sempre alla morte. La demenza semantica porta a perdita di vocabolario, della fluenza del discorso e del significato di parole familiari. È anch'essa progressiva.


Dopo un altro anno di test, i medici hanno deciso che avevo l'MA. Anche se era un sollievo avere finalmente una diagnosi, ho capito che mi era stata data la pena di morte. Non c'è prevenzione o cura per l'MA, e nessun sopravvissuto. Sopraffatto, ho deciso di aiutare la ricerca di una cura diventando attivista per l'MA e la demenza.


Sono stato coinvolto in studi clinici e in promozione. La mia grande rete su LinkedIn mi ha permesso di connettermi ad altri attivisti e informazioni. Mi ha dato accesso a molti test, inclusi i test genetici, gratuiti. Due contatti - professionisti del settore sanitario - hanno perfino letto i miei dati medici e le scansioni e mi hanno dato le loro opinioni.


L'Alzheimer è una malattia complessa da diagnosticare. La scienza non è ancora lì. Dal 60 all'80% dei casi di demenza sono Alzheimer. Ma i test postmortem dei pazienti anziani hanno scoperto che la demenza ha diverse cause. "Fino a un terzo sono principalmente riconducibili a patologie diverse da quelle dell'MA, soprattutto malattie cerebrovascolari e sinucleinopatie", ha detto uno studio. La sinucleinopatia è una malattia neurodegenerativa con tre tipi, uno dei quali è il morbo di Parkinson.


Nonostante la diagnosi di Alzheimer, ho sempre sentito di avere altri problemi (come perdere il mio temperamento, una mancanza di pazienza ed essere molto reattivo su problemi lievi) che normalmente non sono legati all'Alzheimer. Con il trascorrere degli anni e passando da uno studio clinico a un altro, tutti senza effetti positivi, mi sono chiesto se non avessi avuto la diagnosi sbagliata.


Cinque anni fa, la Food and Drug Administration ha approvato un test chiamato Amyvid, di Avid Radiopharmaceuticals, una consociata della Eli Lilly. Si tratta di una scansione diagnostica che controlla la densità delle placche neuritiche di amiloide-beta nel cervello. Se si notano poche o nessuna placca amiloide, è probabile che una persona non abbia l'MA. Questo test costa circa 10.000 dollari e non è coperto da assicurazione. Inoltre non è un test definitivo, ma va usato con altri per diagnosticare una causa del declino cognitivo.


Ci sono voluti circa due anni per fare il test. Mi sono iscritto e sono stato accettato da uno studio della Avid, che stava cercando di identificare i soggetti per i loro successivi test clinici. Avevo 59 anni. Sono passati due decenni da quando ho citato i problemi di memoria al mio medico.


Aspettare l'interpretazione dei risultati è stato difficile. Ci vuole un'esperienza speciale per leggere queste scansioni, e il tasso di errore nella lettura è molto alto. La Avid doveva inviare i miei risultati ad un altro esperto per una seconda lettura, dopo che il primo lettore aveva avuto difficoltà a leggere la scansione. Quattro settimane dopo, ho ottenuto i risultati. La mia scansione era negativa. Sono rimasto scioccato. Mi sentivo anche come defraudato perché, da anni, ero apparso in pubblico a raccontare a tutti che avevo l'Alzheimer.


Se avessi avuto questo risultato prima, non avrei mai sprecato tutto quel tempo negli studi clinici per l'MA. Quando ti viene detto che stai per morire, l'ultima cosa che vuoi fare è perdere tempo. Non solo, ho contribuito al probabile fallimento di tali test perché non avevo le placche amiloidi che un particolare farmaco stava cercando di eliminare.


Due neurologi hanno dichiarato che sono in una categoria abbastanza nuova chiamata «sospetta patofisiologia non-Alzheimer» (SPNA). Secondo uno studio, circa il 23 per cento delle persone clinicamente normali over 65 e circa il 25 per cento delle persone con MCI hanno SPNA. Per le persone con MCI e SPNA, il rischio di declino cognitivo e demenza è superiore a quello delle persone clinicamente normali con SPNA.


Ho avuto all'inizio la diagnosi di MCI. Ma negli ultimi dieci anni la diagnosi è stata di Alzheimer. È ancora ufficialmente la diagnosi, perché le informazioni acquisite negli esperimenti (che è il modo in cui ho scoperto che la mia analisi amiloide era negativa e che probabilmente non avevo l'Alzheimer) non va sulle cartelle cliniche.


Ciò mi ha ricordato di un amico, uno scienziato informativo che ha letto i miei documenti medici circa un anno fa e ha insistito che non avevo l'MA. Ha detto che avevo una demenza semantica. Quindi, per ora, dovrò accettare che potrei avere la demenza semantica o la SPNA.


Dovrò aspettare che la scienza arrivi qui prima di saperlo. Chi lo sa, potrei anche far parte di una prossima nuova definizione. Spero solo che ciò che ho non sia progressivo e che non conduca alla morte. La cosa che tutti dobbiamo imparare dalla mia esperienza è approfittare di tutti gli strumenti a cui abbiamo accesso per prendere la decisione migliore.

 

 

 


Fonte: Michael Ellenbogen su The Washington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.