Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Niente batte un buona notte di sonno per assorbire nuove informazioni

Ricercatori della Royal Holloway University hanno scoperto che l'apprendimento riuscito a lungo termine (in seguito all'insegnamento in classe) avviene dopo che gli studenti hanno dormito sul nuovo materiale.


Gli accademici del Dipartimento di Psicologia della Royal Holloway hanno insegnato ad un gruppo di persone delle nuove parole di una lingua immaginaria che, pur essendo a loro sconosciuta, era caratterizzata da una norma che legava le nuove parole l'una all'altra.


Essi hanno scoperto che, anche se gli studenti si sono resi conto della regola della nuova lingua appena dopo che è stata loro insegnata, non erano capaci di applicarla alla comprensione di nuove parole non addestrate se non dopo un periodo di riposo.


Kathy Rastle, professoressa di Psicologia Cognitiva alla Royal Holloway, ha dichiarato: "Gli insegnanti sospettano da tempo che un riposo adeguato sia fondamentale per riuscire ad apprendere. La nostra ricerca fornisce un supporto sperimentale a questa nozione. I partecipanti ai nostri esperimenti sono riusciti ad identificare la regola nascosta subito dopo l'apprendimento. Tuttavia è stato solo una settimana dopo l'allenamento, quando sono stati testati, che i partecipanti sono riusciti ad usare questa regola per comprendere parole totalmente nuove del linguaggio immaginario quando erano presenti in una frase".


E aggiunge: "Questo risultato dimostra che i processi fondamentali che presiedono all'apprendimento a lungo termine della conoscenza generale nascono al di fuori della classe, qualche tempo dopo l'apprendimento, e possono essere associati a processi cerebrali che avvengono durante il sonno".


La ricerca, pubblicata in Cognitive Psychology, ha scoperto anche che i partecipanti hanno bisogno di tempo per consolidare questa conoscenza basata su regole, prima che siano introdotte nuove parole che non seguono la regola. Se sono introdotte le eccezioni durante la sessione iniziale di apprendimento del vocabolario, gli studenti non sono in grado di sviluppare una comprensione della regola generale.


I risultati hanno importanti implicazioni per l'insegnamento delle lingue in classe. Non è raro per gli insegnanti introdurre 'parole difficili' o eccezioni alla regola assieme ad esempi basati su regole quando insegnano ai bambini come leggere foneticamente. Ad esempio, i bambini possono sentire che la regola [della lingua inglese] per pronunciare CH si applica a 'church', 'chest' e 'chess', ma non a 'chef' o 'chorus'.


La ricerca suggerisce che le eccezioni non dovrebbero essere introdotte fino a che i bambini non hanno già consolidato la regola standard dopo una buona notte di sonno, altrimenti non svilupperanno le conoscenze necessarie richieste.


La Prof.ssa Rastle spiega: "La nostra ricerca suggerisce che includere tali eccezioni al momento della formazione iniziale potrebbe bloccare la formazione di conoscenze generali sulla regola insegnata. Se vogliamo che chi apprende estragga i principi generali da una serie di esempi, dobbiamo riflettere attentamente sulla struttura di quella serie di esempi".

 

 

 

 

 


Fonte: University of Royal Holloway London via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jakke Tamminen, Matthew H. Davis, Kathleen Rastle. From specific examples to general knowledge in language learning. Cognitive Psychology, 2015; 79: 1 DOI: 10.1016/j.cogpsych.2015.03.003

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.