Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza influisce sulla mobilità?

senior people with bicycles Image by freepik.com

Man mano che le cellule del cervello si deteriorano nelle persone colpite dalla demenza, emergono anche vari problemi fisici, perché il cervello non è più in grado di controllare il corpo in modo efficiente, il che colpisce la mobilità nel complesso.


Poiché l'individuo interessato ha difficoltà a controllare i movimenti, muovendosi di più, inizia a rallentare. Questa lentezza di movimento è talvolta descritta come parkinsonismo, e sebbene richiami la malattia di Parkinson, è una cosa separata, e l'individuo con queste difficoltà di movimento non ha necessariamente quel disturbo.


Un individuo malato con movimenti lenti può tendere a fare passi più corti o impiega più tempo a camminare e raggiungere una destinazione. Inoltre, l'individuo per girare può fare una serie di piccoli movimenti strascicati invece di ruotare sui piedi come prima.


Oltre alla lentezza del movimento, gli individui hanno difficoltà a muoversi, come iniziare a camminare da una posizione eretta o ad alzarsi da una sedia. Potrebbe esserci una rigidità generale nel corpo e l'individuo tende ad avere una postura curva o cammina zoppicando.


Queste condizioni portano a un minore coordinamento e alla mancanza di equilibrio e ad un aumento del rischio di cadute. Queste ultime possono portare a gravi lesioni negli anziani poiché le ossa sono più inclini a rompersi e, dopo una caduta, c'è un recupero più lungo.


Le persone con demenza hanno una probabilità 4/5 volte maggiore di cadere rispetto agli anziani che non hanno un danno cognitivo. Per coloro che cadono, il rischio di subire una frattura è tre volte superiore rispetto alle persone cognitivamente sane. Inoltre, coloro che cadono hanno una probabilità 5 volte più alta di ricovero in ospedale o di trasferimento in un ambiente di assistenza a lungo termine, rispetto agli anziani con demenza che non cadono (Fiona Shaw, 2003).


Quando un individuo con demenza ha problemi relativi alla mobilità, è importante aiutarlo a muoversi più facilmente e comodamente possibile. Si potrebbero usare aiuti a camminare per raggiungere questi obiettivi e fornire protezione e sicurezza all'individuo.


Tuttavia, alcuni professionisti sanitari sono restii a prescrivere un aiuto per camminare, come un bastone o un deambulatore, a un individuo con demenza, perché quest'ultimo ha il triplo delle probabilità di cadere quando usa un aiuto alla mobilità rispetto a non usare nulla.


Imparare a usare un bastone o un deambulatore è un compito complesso e cognitivamente impegnativo, e che il paziente considererebbe un ulteriore ostacolo da manovrare nella sua vita. L'individuo non ha l'abilità cognitiva di usare adeguatamente l'aiuto della mobilità e, pertanto, l'uso potrebbe generare frustrazione e agitazione.


Pertanto, si dovrebbe eseguire una valutazione cognitiva all'individuo per garantire che possa capire in modo appropriato come usare l'aiuto alla mobilità e, una volta prescritto, il professionista sanitario o il caregiver deve aiutare continuamente l'individuo interessato all'uso sicuro e accurato del dispositivo.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.