Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Prendere medicine rende ansioso il paziente? Possibili cause e soluzioni

 Come convincere mio padre a prendere i suoi farmaci quotidiani quando è così combattivo?

 

La combattività è radicata nei suoi tentativi falliti di comunicarti realmente qualcosa. Conviene forse osservare prima ciò che guida questa combattività o paura, la fonte dell'apprensione dietro le sue medicine. Ha una difficoltà a deglutire che provoca disagio nel prendere le pillole? Le pillole hanno forse un retrogusto spiacevole? L'ora del giorno in cui prende i farmaci gli causa ansia? C'era qualcosa nella sua vita precedente che l'ha reso nervoso nel prendere le pillole?


Assicurati di preparare l'ambiente prima di iniziare la procedura dei suoi farmaci. L'ambiente dovrebbe essere calmo e libero da disturbi. Metti un po' di musica soft. Fai camminare tuo padre attraverso i passaggi di quello che stai per fare, cioè "Papà, è tempo di prendere la medicina che il medico vuole che tu prenda. (pausa) Bevi un po' d'acqua prima. (pausa) Ecco la tua prima pillola. (pausa) Assicurati di deglutire".


Usa istruzioni brevi e semplici, non fargli fretta e permettigli, per quanto possibile, di prendere i farmaci alle sue condizioni. Potresti anche offrirgli la sua prelibatezza preferita, come un pezzo di cioccolato, se finisce di prendere tutte le pillole.


La resistenza all'assunzione di farmaci può derivare da alcuni problemi medici che tuo padre sta riscontrando, come infezione del tratto urinario, raffreddore o influenza o mal di gola. Dovresti anche controllare se tuo padre ha problemi dentali, come gengive doloranti o dentiera mal regolata, poiché questo disagio potrebbe rendere doloroso e più difficile prendere le pillole.


A volte anche la vista del flacone di pillole può causare ansia nell'individuo con Alzheimer o altra demenza. Potrebbe essere una buona idea non mostrare la confezione quando cerchi di dare la pillola a tuo padre. Questo potrebbe essere sconvolgente per lui. Prima del tempo previsto per i farmaci, togli le pillole da ogni flacone, mettendole fuori vista. Prova a mettere le pillole in una ciotola di colore pieno e dagli una pillola alla volta.


Se sei il suo caregiver regolare, potrebbe essere che stia puntando la sua aggressione solo contro di te. Prova a dare la responsabilità a un altro parente stretto e distrai tuo padre prima dell'assunzione di farmaci coinvolgendolo in un'attività che gli piace, o semplicemente offrendo alcune stimolazioni sociali e complimenti per alleviare la sua ansia a prendere le pillole. Inoltre, se stai prendendo farmaci tu stessa/o, prova ad alternarti con lui; cioè ingoia la tua pillola e poi fagli ingoiare la sua. Questo esempio visivo potrebbe aiutarlo a capire di più la procedura.


Se le pillole sono grandi o difficili da deglutire, schiaccia quelle che sono schiacciabili (consulta il medico o il farmacista) e mischiale a mele o yogurt. Se la sua combattività si intensifica, metti tutto da parte per qualche minuto e riprova. Tieni presente che i suoi comportamenti cambieranno nel tempo, quindi potrebbe essere necessario modificare costantemente la procedura.


Come sempre, consulta il medico o il farmacista con problemi fuori dall'ordinario nel dare a tuo padre i farmaci. È possibile che i farmaci possano essere regolati per essere assunti in un momento migliore della giornata di tuo padre, quando in genere è di umore più congeniale e disponibile.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.