Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


All'interno di una famiglia di Alzheimer, ci sono momenti istruttivi per i più giovani

Quali sono le sfide della terza generazione nell'ambiente 'generazione sandwich'?

two kids walking in the park

La terza generazione nell'ambiente 'generazione sandwich' è identificata come figlio o figli del caregiver di adulti/genitori e del nonno anziano/parente colpito, che vivono tutti insieme in famiglia.


I bambini sperimentano varie paure e insicurezze nella sistemazione; principalmente la paura di ciò che accadrà nel viaggio e la tristezza per i cambiamenti che il nonno o il parente colpito sta subendo nel viaggio dell'Alzheimer.


Inoltre, i bambini possono essere irritati e spaventati; possono sentire come se la famiglia fosse spesso in modalità crisi. La loro ansia e stress sono accompagnati dal senso di essere ignorati a causa della mancanza di attenzione (o amore) dei loro genitori, e sono minacciati e risentiti per la perdita di tempo di qualità con la famiglia.


È importante per il genitore caregiver fare un passo indietro e valutare ciò che sta accadendo in casa e cercare di assumere il controllo della situazione. I bambini sentiranno una serie di emozioni, proprio come tutti gli altri in famiglia, e dovrà essere loro permesso di condividere apertamente i propri sentimenti senza essere rimproverati o rendere i loro sentimenti insignificanti o non importanti.


I bambini hanno bisogno di sentirsi necessari e rispettati, quindi è una buona idea coinvolgerli nella cura del nonno/parente colpito. Tieni i bambini informati sui cambiamenti che stanno accadendo ai loro nonni. Essendo sinceri con i bambini, con le loro paure e ansie, diminuiranno i loro cattivi comportamenti.


La malattia non dovrebbe essere l'«elefante nella stanza», per così dire, e i bambini dovrebbero essere informati e consapevoli del viaggio della malattia, in modo adeguato all'età. Possono avere paura di quello che sta succedendo, e pensare che la loro mamma o papà possano 'afferrare'  la malattia o prenderla loro essi.


Più sanno cosa sta succedendo con il nonno/parente colpito, più si sentiranno a proprio agio intorno a lui e più si sentiranno sicuri di aiutare nei piccoli compiti di assistenza.


Secondo un sondaggio dell'Alzheimer's Foundation of America, il 60% dei bambini dei caregiver della 'generazione sandwich' assiste nel caregiving. Ci sono momenti istruttivi ovunque e i bambini possono capire che il nonno/parente li ama ancora oltre la malattia. Offrire costante rassicurazione e amore può dare maggiore fiducia ai bambini e mettere da parte del tempo faccia-a-faccia fa sentire inclusi, non esclusi.


Dietro tutte le sfide con i bambini nella 'generazione sandwich' ci sono opportunità per i bambini di sviluppare abilità di vita, costruire autostima e fiducia e arricchire la relazione nonno-nipote. Giovani e vecchi imparano insieme e i bambini acquisiscono un grande rispetto e valore dalle generazioni più anziane e, in tal senso, si sentono più a loro agio con l'invecchiamento e non temono gli anziani.


Possono acquisire migliori capacità emotive, sociali e di far fronte e crescere in empatia e compassione per il loro nonno e per gli altri. Portano grande gioia al nonno colpito e possono testimoniare l'«amore in azione» mentre partecipano al lavoro di caregiving insieme ai genitori.


Nel complesso, far parte dell'esperienza della 'generazione sandwich' aiuta i bambini a crescere nella conoscenza della comunità e del mondo che li circonda.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.