Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer colpisce più donne che uomini; ecco le possibili ragioni

Perché l'Alzheimer tende a colpire più le donne che gli uomini?

Dei 6,2 milioni di persone over-65 negli Stati Uniti che attualmente hanno il morbo di Alzheimer, due terzi sono donne. Gli studi hanno scoperto che uomini e donne hanno la stessa probabilità di sviluppare la demenza non-MA quando invecchiano, il che significa che esiste un legame particolare tra la malattia e il genere.

  1. L'età è il fattore di rischio più forte per il MA e, poiché le donne tendono a vivere più a lungo degli uomini, hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia. In media, le donne americane vivono 5 anni in più rispetto agli uomini (in Italia 4 anni): [in USA] l'aspettativa di vita è di 81 anni per le donne rispetto a 76 anni per gli uomini, in Italia al 2020 l'aspettativa di vita era di 80,9 anni per gli uomini e 84,9 per le donne, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Wikipedia).
    Tuttavia, il fatto che le donne in genere vivono più a lungo non spiega del tutto perché ce ne sono di più con il MA, poiché gli studi di ricerca su uomini e donne della stessa età hanno comunque scoperto che le donne sono inclini a sviluppare più spesso la malattia.

  2. Una considerazione è che ci sono ormoni diversi tra uomini e donne. Ad esempio, gli esperti sanno che l'ormone estrogeno aiuta a proteggere il sistema nervoso centrale e può ridurre il rischio di MA e aiutare a rompere le placche amiloidi nel cervello, uno dei tratti distintivi del MA.
    Quando una donna arriva alla menopausa, tuttavia, i suoi livelli di estrogeni diminuiscono e gli studi hanno scoperto che gli uomini anziani ne hanno di più rispetto alle donne dopo la menopausa. Le donne spesso assumono terapia ormonale sostitutiva e questo può aumentare il rischio di demenza.

  3. Gli scienziati della Case Western Reserve University sono arrivati di recente a un gene chiamato USP11, presente sul cromosoma X. Le femmine alla nascita hanno due cromosomi X, mentre i maschi alla nascita hanno una X e una Y. Quindi, mentre tutti i maschi hanno una copia di USP11, le femmine ne hanno due.
    Per gestire le proteine tau, il cervello usa una proteina regolatoria chiamata ubiquitina che le 'marca', cioè segnala al corpo che la tau extra dovrebbe essere rimossa. Il lavoro del gene USP11 è fornire istruzioni per creare un enzima che rimuove il marcatore ubiquitina e mantiene l'equilibrio, con solo parte della proteina rimossa.
    Tuttavia, se c'è troppo enzima, una gran parte della tau non viene marcata, e quindi non viene eliminata a sufficienza. Il primo autore David Kang PhD, ha commentato: “Il nostro studio ha mostrato che c'è più USP11 nelle femmine rispetto ai maschi, sia negli umani che nei topi. Questo è già vero prima dell'inizio della demenza. Ma una volta che qualcuno ha il MA, l'USP11 è molto più alto, indipendentemente dal sesso".

  4. Un corpo crescente di prove suggerisce anche che le donne possono essere più vulnerabili degli uomini a livelli più alti di tau, spiegando perché le donne sono colpite dalla malattia più spesso degli uomini.

  5. Gli scienziati hanno studiato a lungo gli effetti dell'infiammazione nel corpo e il rischio di MA. Questo potrebbe essere un altro fattore che spiega perché più donne sviluppano il MA rispetto agli uomini. Poiché il cervello di una donna risponde in modo diverso all'infiammazione rispetto a un uomo, aumenta il rischio delle donne per la malattia.

  6. Altri fattori possono contribuire al fatto che più donne che uomini sviluppano il MA. Le donne tendono ad avere più fragilità man mano che invecchiano, il che porta ad altri problemi di salute legati ai fattori di rischio della malattia.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.