Cosa è la fase di 'realizzazione' del caregiving?
La prima fase del caregiving è 'l'inizio' in cui il caregiver prepara la proverbiale valigia con piani e preparativi per il viaggio. La fase successiva, 'accumulazione', trova il caregiver negli 'abissi' estranei della navigazione tra risorse e servizi di supporto, e poi la fase di 'sistemazione' trova il caregiver che tenta di adattarsi al nuovo scenario del caregiving, ma sperimenta insidie comuni, come ad esempio stress grave e meccanismi negativi per far fronte.
Il caregiver afferra presto che in questo viaggio con il morbo di Alzheimer (MA), non importa quanta conoscenza abbia acquisito, indipendentemente dalle risorse e dai servizi di supporto offerti, o dalle raccomandazioni per la cura di sé, sta ancora desiderando il 'familiare'. Questa fase è chiamata 'realizzazione', perché i caregiver capiscono presto e chiaramente che non torneranno al loro vecchio stile di vita, che il desiderio di quella vita precedente e la realizzazione di ciò che è questa nuova vita attuale, sono uno di fronte all'altra, una consapevolezza che quindi diventa una lotta interna per il caregiver.
In questa fase, il caregiver si sforza di venire a patti con la realizzazione di una perdita ambigua o 'lutto di demenza', che è una perdita che il caregiver sente mentre la persona cara è fisicamente presente, ma non è più presente pienamente in termini sociali o psicologici come era prima. I caregiver spesso sperimentano un senso continuo e profondo di perdita e poi di lutto, mentre assistono ai cambiamenti associati alla progressione della malattia. E soffrono anche le perdite che provano nella propria vita e nella vita dei loro cari con il MA.
I caregiver, allora, soffrono spesso di depressione e tendono a mostrare sintomi di tristezza, mancanza di speranza e colpa, sentimenti amplificati per il caregiver durante questo periodo. I caregiver possono far fronte a questi sentimenti riconoscendo i loro sentimenti e cercando supporto emotivo da professionisti sanitari e amici, promuovendo attività che creano momenti di gioia e praticando la cura di sé.
In più, durante questa fase di realizzazione, il caregiver deve prendersi cura di gestire distorsioni mentali, come domare i pensieri caotici. Sostituire il 'e se...?' con 'allora cosa ...' può essere un atteggiamento che consente di trarre il meglio dalle cattive situazioni. Nutrire lo spirito, trattare un errore come un dono, fare qualcosa di nuovo e divertente, e creare esperienze significative e amorevoli, sono modi per aiutare a mantenere una qualità [accettabile] di vita sia per il caregiver che per la persona cara.
Secondo Viktor Frankel, sopravvissuto all'Olocausto, si può rendere significativa la vita in tre modi: (1) attraverso ciò che diamo, (2) ciò che prendiamo (esperienze) e (3) attraverso la posizione che prendiamo di fronte a un destino che non possiamo più cambiare (come il MA della persona cara).
La generosità del caregiving, le benedizioni delle esperienze nel viaggio e l'accettazione della malattia sono tutti modi in cui i caregiver possono incorporare significato e scopo nella loro vita nel corso della malattia.
Nel continuum del viaggio di MA, il caregiver passa dalla 'fase di realizzazione' alla fase di 'consapevolezza', in cui il proverbiale 'il jet lag sta iniziando a farsi sentire' e il caregiving iniziano ad avere un impatto più pesante sul caregiver.
Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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