Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Risolto il caso della sottoplacca mancante: implicazioni per la scienza del cervello

Scienziati risolvono il caso della subplacca mancante: implicazioni per la scienza del cervelloLa subplacca (verde) si trova direttamente sotto la corteccia in sviluppo, lo strato più esterno del cervello, ma è stranamente assente nel cervello adulto. (Fonte: Rockefeller University)

La scomparsa di un'intera area del cervello dovrebbe essere motivo di preoccupazione. Al contrario, per decenni gli scienziati hanno sostenuto tranquillamente che un'area del cervello, la sottoplacca, semplicemente svanisce durante lo sviluppo umano. Recentemente, tuttavia, la ricerca ha rivelato somiglianze genetiche tra le cellule nella sottoplacca e i neuroni implicati nell'autismo, portando un gruppo di scienziati della Rockefeller University a chiedersi: e se le cellule della sottoplacca non scomparissero affatto?


In un nuovo articolo, comparso su Cell Stem Cell, il professore Ali H. Brivanlou, e l'associato postdottorato Zeeshan Ozair dimostrano che i neuroni della sottoplacca sopravvivono, e di fatto diventano parte della corteccia cerebrale dell'adulto, un'area cerebrale coinvolta in funzioni cognitive complesse. Il team delinea una connessione tra i neuroni della sottoplacca e alcuni disturbi cerebrali e inoltre identifica una strategia per trattare tali disturbi con tecniche innovative di cellule staminali.

 

Un destino più felice

Nel cervello in sviluppo, la sottoplacca si trova sotto la placca corticale, un precursore della corteccia. Durante alcuni stadi di sviluppo, la sottoplacca è lo strato più grande del cervello, rendendo la sua scomparsa finale ancora più confusa.


"Quello che si capiva della sottoplacca era che si espande e quindi le cellule della sottoplacca si estinguono. Ma abbiamo ipotizzato: e se queste cellule della sottoplacca non morissero? Se si stessero semplicemente spostando su un livello diverso della corteccia, diventandone una parte?", dice Brivanlou.


Lui e i suoi colleghi hanno trovato ampio supporto per questa idea. In campioni di tessuto cerebrale provenienti da vari stadi di sviluppo, hanno rilevato la PRDM8, una proteina espressa nei neuroni migratori che aiuta le cellule a muoversi nella placca corticale. Hanno rilevato la PRDM8 anche in neuroni di tipo placca generati da cellule staminali; e gli esperimenti hanno mostrato che questi neuroni sottoplacca cresciuti in laboratorio si allontanavano dalla loro posizione originale.


Tutte queste scoperte non puntavano alla morte cellulare, ma al movimento cellulare. Molto diverso da luogo di morte, la sottoplacca sembra nutrire lo sviluppo di cellule funzionali e di altro tipo. Ozair e Brivanlou hanno osservato che i neuroni della sottoplacca maturano in vari tipi di neuroni a proiezione profonda, cellule che si trovano negli strati più profondi della corteccia.

 

L'intreccio secondario della sottoplacca

In altri esperimenti, i ricercatori hanno modulato i livelli di segnalazione WNT, un percorso noto per guidare molti processi di sviluppo. Hanno scoperto che il livello della segnalazione WNT determina il destino dei neuroni della sottoplacca: livelli bassi producono proiezioni dei neuroni che si estendono all'interno della corteccia, e livelli alti producono neuroni che inviano proiezioni verso altre aree del cervello.


Queste scoperte hanno implicazioni significative per la comprensione dei disturbi cerebrali. Le anormalità delle proiezioni dei neuroni sono state collegate a diverse condizioni di sviluppo neurologico, incluso l'autismo; e la ricerca di Brivanlou e Ozair suggerisce che queste anormalità si manifestano molto presto nello sviluppo. "Molti dei geni associati all'autismo sono espressi per la prima volta nella sottoplacca", dice Ozair. "E se i neuroni della sottoplacca non muoiono, ma diventano parte della corteccia, porteranno con loro queste mutazioni".


Oltre a far luce sulle prime fasi dei disturbi cerebrali, la ricerca presenta nuove speranze per prevenire o trattare tali disturbi attraverso la terapia con cellule staminali. Per esempio, gli scienziati sperano che un giorno le loro scoperte consentano di trattare la malattia neurodegenerativa usando tecniche per generare sottotipi neuronali scarsi da cellule staminali di tipo sottoplacca.


"Gli strati profondi della corteccia sono coinvolti in molte malattie; l'Alzheimer, la Lou Gehrig e l'Huntington uccidono tutti dei tipi specifici di neuroni a proiezione profonda", afferma Ozair. "Quando pensiamo alla terapia di sostituzione cellulare, dobbiamo pensare a come comincia la produzione di queste cellule".


Brivanlou aggiunge: "Questa ricerca ci mostra come generare direttamente questi neuroni, perché conosciamo il meccanismo di segnalazione richiesto per svelare il loro destino".

 

 

 


Fonte: Rockefeller University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M. Zeeshan Ozair, Christoph Kirst, Bastiaan L. van den Berg, Albert Ruzo, Tiago Rito, Ali H. Brivanlou. hPSC Modeling Reveals that Fate Selection of Cortical Deep Projection Neurons Occurs in the Subplate. Cell Stem Cell, 2018; DOI: 10.1016/j.stem.2018.05.024

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)