Una nuova ricerca, eseguita alla Linköping University in Svezia, suggerisce che l'Alzheimer può innescare una maggiore espressione dell'enzima lisozima, che cerca di contrastare l'accumulo di amiloide nel cervello.
Gli investigatori hanno scoperto che l'espressione del lisozima è maggiore nel cervello sia dei topi transgenici che degli esseri umani con Alzheimer.
Inoltre, il lisozima ha effetti favorevoli quando è espresso nei moscerini della frutta modelli di Alzheimer.
I risultati indicano che il lisozima può rappresentare un importante marcatore clinico di Alzheimer e può anche puntare a una nuova strategia terapeutica per aiutare a rallentare la progressione della malattia.
"Questi risultati sono particolarmente interessanti in quanto il lisozima ha recuperato anche i moscerini transgenici di Alzheimer con la mutazione 'Artica', una forma aggressiva familiare della malattia", ha affermato Katarina Kagedal, autore senior dello studio pubblicato sul FEBS Journal.
Fonte: Linköping University via Wiley (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Linnea Sandin, Liza Bergkvist, Sangeeta Nath, Claudia Kielkopf, Camilla Janefjord, Linda Helmfors, Henrik Zetterberg, Kaj Blennow, Hongyun Li, Camilla Nilsberth, Brett Garner, Ann-Christin Brorsson, Katarina Kågedal. Beneficial effects of increased lysozyme levels in Alzheimer's disease modelled inDrosophila melanogaster. The FEBS Journal, 2016; DOI: 10.1111/febs.13830
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