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Imparare una nuova lingua può ritardare di 4/5 anni la demenza

Per aiutare gli anziani e gli adulti vulnerabili a combattere la demenza attraverso l'apprendimento di lingue straniere, Robbie Norval è stato ispirato (da sua nonna, che aveva la demenza) a fondare l'impresa sociale Lingo Flamingo a Govan/Glasgow nel 2015.


Il dott. Thomas Bak, dell'Università di Edimburgo, ha affermato che la ricerca in cui è coinvolto sta cercando "effetti misurabili" dalle lezioni di lingua.


Egli ha studiato in precedenza i benefici delle lezioni intensive di gaelico al Sabhal Mòr Ostaig College di Skye.


Ha anche lavorato a una ricerca che ha coinvolto un gruppo di 600 pazienti a Hyderabad, in India, dove la maggior parte della popolazione è multilingue e lo è da generazioni.

 

Allenamento cognitivo

Il dottor Bak, docente di psicologia, ha dichiarato che ricerche precedenti avevano suggerito che l'apprendimento di una lingua potrebbe aiutare a ritardare l'insorgenza della demenza da quattro a cinque anni.


Ha detto: "Da quattro a cinque anni è più di quello che può fare qualunque farmaco disponibile. Direi che la lingua potrebbe fare parte di uno stile di vita sano, esattamente come l'esercizio fisico e una dieta sana ed equilibrata".


Descrivendo Lingo Flamingo come un "progetto pionieristico e interessante", il dott. Bak ha detto che la ricerca sull'addestramento cognitivo che offre può mostrare con chiarezza i benefici dell'apprendimento di una nuova lingua.


Ha aggiunto: "Stiamo cercando dove possiamo trovare gli effetti misurabili; se ci riusciamo, allora potremmo davvero avere un nuovo tipo di terapia".

 

 

 


Fonte: BBC News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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