Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La scheda informativa aggiornata dell'OMS sulla demenza

La scheda informativa aggiornata dell'OMS sulla demenzaLa demenza è una sindrome - di solito di natura cronica o progressiva - in cui c'è un deterioramento della funzione cognitiva (la capacità di elaborare il pensiero) al di là di quanto ci si può aspettare dal normale invecchiamento.


Colpisce la memoria, il pensiero, l'orientamento, la comprensione, il calcolo, la capacità di apprendimento, il linguaggio e il giudizio. La consapevolezza non è influenzata. La disfunzione della funzione cognitiva è di solito accompagnata, e occasionalmente preceduta, dal deterioramento del controllo emozionale, del comportamento sociale o della motivazione.


La demenza è causata da una serie di malattie e lesioni che danneggiano principalmente o secondariamente il cervello, come l'Alzheimer o l'ictus.


La demenza è una delle cause principali di disabilità e di dipendenza tra le persone anziane di tutto il mondo. È travolgente non solo per le persone che la sviluppano, ma anche per i caregiver e le famiglie. Spesso c'è mancanza di consapevolezza e comprensione della demenza, con conseguente stigmatizzazione e ostacoli alla diagnosi e alla cura. L'impatto della demenza sul caregiver, la famiglia e la società può essere fisico, psicologico, sociale ed economico.

 

Segni e sintomi

La demenza colpisce ogni persona in modo diverso, a seconda dell'impatto della malattia e della personalità della persona prima di ammalarsi. I segni e sintomi legati alla demenza possono essere divisi in tre fasi.

Prima fase: la fase iniziale della demenza è spesso trascurata, perché l'insorgenza è graduale. I sintomi comuni includono:

  • dimenticare;
  • perdere il senso del tempo;
  • perdersi in luoghi familiari.

Fase media: quando la demenza progredisce verso la fase intermedia, i segni e i sintomi diventano più chiari e più limitanti, e includono:

  • dimenticare eventi recenti e nomi di persone;
  • perdersi in casa;
  • crescenti difficoltà con la comunicazione;
  • avere bisogno di aiuto nella cura personale;
  • sperimentare cambiamenti di comportamento, compreso vagare e fare domande ripetute.

Fase avanzata: la fase avanzata della demenza comporta quasi totale dipendenza e inattività. I disturbi della memoria sono gravi e i segni e i sintomi fisici diventano più evidenti. I sintomi includono:

  • ignorare tempo e luogo;
  • difficoltà a riconoscere i parenti e gli amici;
  • avere sempre più bisogno di cura assistita alla persona;
  • difficoltà a camminare;
  • sperimentare cambiamenti di comportamento che potrebbero aumentare e includere aggressività.

Forme comuni

Ci sono molte forme o cause diverse di demenza. L'Alzheimer è la forma più comune di demenza e può contribuire al 60-70% dei casi. Altre forme primarie includono la demenza vascolare, la demenza a Corpi di Lewy (aggregati anomali di proteine ​​che si sviluppano all'interno delle cellule nervose) e un gruppo di malattie che contribuiscono alla demenza frontotemporale (degenerazione del lobo frontale del cervello). I confini tra diverse forme di demenza sono indistinti e spesso coesistono forme miste.

 

Tassi di demenza

In tutto il mondo, circa 47 milioni di persone hanno una demenza, e quasi il 60% vive nei Paesi a basso e medio reddito. Ogni anno ci sono 9,9 milioni di nuovi casi.

La proporzione stimata della popolazione generale di età oltre i 60 anni con demenza in un dato momento è compresa tra 5 e 8 su 100.

Il numero totale di persone affette da demenza è previsto a circa 75 milioni nel 2030 e quasi triplicato entro il 2050 a 132 milioni. Gran parte di questo aumento è attribuibile al crescente numero di persone con demenza che vivono nei paesi a basso e medio reddito.

 

Trattamento e cura

Attualmente non esiste alcun trattamento per curare la demenza o per alterarne il corso progressivo. Numerosi nuovi trattamenti sono attualmente in varie fasi di sperimentazione clinica.

Per supportare e migliorare la vita delle persone affette da demenza, ai loro caregiver e alle famiglie, si può offrire molto. Gli obiettivi principali per la cura della demenza sono:

  • eseguire una diagnosi precoce per promuovere la gestione precoce e ottimale;
  • ottimizzare la salute fisica, la cognizione, l'attività e il benessere;
  • individuare e curare le malattie fisiche compresenti;
  • individuare e trattare sintomi comportamentali e psicologici impegnativi;
  • fornire informazioni e supporto a lungo termine ai caregiver.

Fattori di rischio e prevenzione

Anche se l'età è il fattore di rischio più forte che conosciamo per la demenza, non è una conseguenza inevitabile dell'invecchiamento. Inoltre, la demenza non riguarda esclusivamente gli anziani - la demenza a insorgenza giovane (inizio dei sintomi prima dei 65 anni) rappresenta fino al 9% dei casi. Alcune ricerche hanno mostrato una relazione tra lo sviluppo di disturbi cognitivi e i fattori di rischio correlati alla vita che sono condivisi con altre malattie non trasmissibili. Questi fattori di rischio includono l'inattività fisica, l'obesità, le diete sbilanciate, l'uso del tabacco e l'uso nocivo dell'alcool, il diabete e l'ipertensione in mezza età. Altri fattori di rischio modificabili includono la depressione, il livello basso di istruzione, l'isolamento sociale e l'inattività cognitiva.

 

Impatto sociale ed economico

La demenza ha implicazioni sociali ed economiche significative in termini di costi medici diretti, costi sociali diretti e costi di assistenza informale. Nel 2015, il costo complessivo globale della demenza è stato stimato in 818 miliardi di dollari. Questo corrisponde all'1,1% del prodotto interno lordo mondiale (PIL). Il costo totale in percentuale del PIL varia dallo 0,2% nei paesi a basso e medio reddito all'1,4% nei paesi ad alto reddito.

 

Impatto su famiglie e caregiver

La demenza è travolgente per le famiglie delle persone colpite e per i loro caregiver. Le pressioni fisiche, emotive ed economiche possono causare grande stress alle famiglie e ai caregiver, ed è necessario supporto dai sistemi sanitari, sociali, finanziari e giuridici.

 

Diritti umani

Alle persone con demenza spesso vengono negati i diritti e le libertà fondamentali disponibili agli altri. In molti paesi, vengono usati ampiamente vincoli fisici e chimici in strutture di cura per persone anziane e in ambienti acuti, anche quando sono in vigore regolamenti per tutelare i diritti delle persone alla libertà e alla scelta.

È necessario un ambiente legislativo adeguato e sostenibile basato su standard internazionali per i diritti umani accettati a livello internazionale, per garantire la massima qualità del servizio offerto alle persone affette da demenza e ai loro caregiver.

 

Risposta dell'OMS

L'OMS riconosce la demenza come priorità di salute pubblica. Il rapporto dell'OMS "La demenza: una priorità per la salute pubblica", pubblicato nel 2012, mira a fornire informazioni e aumentare la consapevolezza sulla demenza. Esso punta anche a rafforzare gli sforzi pubblici e privati ​​per migliorare la cura e il sostegno per le persone con demenza e per i loro caregiver.

La demenza è una delle condizioni prioritarie nel programma d'azione dell'OMS per la salute mentale (mhGAP), che mira a massimizzare l'assistenza per i disturbi mentali, neurologici e sull'uso di sostanze.

L'OMS ha organizzato la Prima Conferenza Ministeriale sull'Azione Globale contro la Demenza nel marzo 2015, sostenuta dall'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) e dal Dipartimento della Sanità britannico. Gli obiettivi principali della conferenza consistevano nell'accrescere la consapevolezza della sfida della sanità pubblica posta dalla demenza, fornire una migliore comprensione del ruolo primario e della responsabilità dei governi nel rispondere alla sfida della demenza e sottolineare la necessità di un'azione concertata globale e nazionale.

Per sostenere i famigliari e gli amici che si prendono cura di qualcuno che vive con la demenza, l'OMS ha sviluppato iSupport, una soluzione di e-sanità che fornisce istruzione basata su prove, formazione delle abilità e supporto sociale per chi si occupa di persone che vivono con la demenza. L'OMS sta inoltre sviluppando un Toolkit per la Dementia Friendly Initiative, per fornire indicazioni pratiche su come valutare e migliorare la propensione favorevole alla demenza dell'ambiente fisico e sociale.

L'OMS sta creando l'Osservatorio Globale della Demenza come piattaforma internazionale di sorveglianza diretta ai responsabili politici e ai ricercatori, per facilitare e consentire la pianificazione futura e il monitoraggio degli obiettivi strategici attraverso l'onere, le politiche, i piani, le risorse e la ricerca della demenza.

 

Aggiornamento di Maggio 2017

 


Fonte: World Health Organization (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.