Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Allo studio farmaci per Alzheimer che possono essere utili per altre malattie

Allo studio farmaci per Alzheimer che possono essere utili per altre malattieIn questa immagine colorata di una cellula cerebrale umana con Alzheimer, il grumo rosso nel corpo cellulare giallo è un groviglio tossico di proteine Gli sforzi per trovare una cura per l'Alzheimer finora sono stati deludenti.


Ma c'è una nuova generazione di farmaci nei laboratori che, secondo i ricercatori, potrebbe aiutare non solo i malati di Alzheimer, ma anche le persone con Parkinson e altri disturbi del cervello.


Gli sforzi precedenti per curare l'Alzheimer si sono concentrati su un unico obiettivo: la proteina chiamata amiloide-beta, dice Maria Carrillo, direttrice scientifica dell'Alzheimer's Association.


"L'approccio a obiettivo singolo probabilmente non è destinato ad essere la risposta", dice la Carrillo.


Al contrario, diversi team di scienziati, che riferiscono sul loro lavoro alla Conferenza Internazionale dell'Alzheimer's Association a Washington questa settimana, stanno mirando un processo nel cervello che porta a delle tossine coinvolte in diverse malattie.

 

  • La società di biotecnologie Treventis sta lavorando a uno di questi potenziali farmaci. "Il nostro obiettivo finale è scoprire una pillola da assumere una volta al giorno, che potrebbe interrompere o rallentare l'Alzheimer", dice Marcia Taylor, direttrice della ricerca biologica della società. La Treventis spera di farlo con un farmaco che impedisce l'accumulo di due proteine tossiche.

    Queste sostanze tossiche, chiamate amiloide-beta e tau, sono il risultato di un processo che inizia quando una proteina sana, dentro una cellula cerebrale, viene in qualche modo piegata in forma sbagliata. "A volte diventa quello che chiamo un nodo", afferma la Taylor. Poi, quando la proteina misfolded [=mal ripiegata] incontra un'altra proteina che gira nella cellula "si aggrega a quella proteina ed entrambe si annodano insieme", dice.

    Ciò può innescare una reazione a catena che produce grumi di proteine amiloide-beta e tau mal ripiegate che danneggiano le cellule cerebrali. "E il nostro composto, puntando il mal ripiegamento proteico, è effettivamente in grado di impedire sia all'amiloide-beta che alla tau dal generare questi grumi", afferma la Taylor. Il composto funziona in provetta ed è attualmente in fase di sperimentazione negli animali, dice.


  • Un altro nuovo trattamento potenziale potrebbe aiutare le persone con Parkinson e con una malattia chiamata demenza a Corpi di Lewy, alla pari di quelli con Alzheimer.

    I precedenti tentativi di trattare queste malattie si sono concentrati sulle differenze nelle proteine ​ritenute responsabili, dice Fernando Goni della New York University. "Allora ci siamo chiesti: «Hanno qualcosa in comune?»". L'elemento comune è che le proteine si piegano male e poi formano grumi tossici. Goni ed i suoi colleghi hanno deciso di seguire questi grumi, senza preoccuparsi di quali proteine contengono. Il risultato è una classe di anticorpi monoclonali che funzionano come missili guidati per trovare e neutralizzare i grumi di proteine ​nelle cellule cerebrali.

    Precedenti esperimenti hanno dimostrato che gli anticorpi monoclonali funzionano sui ciuffi di tau e amiloide associati all'Alzheimer. Studi nei topi dimostrano che il trattamento può invertire i sintomi della malattia, dice Goni. "Abbiamo preso gli animali che avevano già la malattia e vi abbiamo infuso gli anticorpi monoclonali, e dopo un paio di mesi erano quasi perfetti come i topi normali di quella età". Goni ha presentato elementi di prova nel corso della riunione che questi anticorpi mirati funzionano anche sui ciuffi associati al Parkinson e alla demenza a Corpi di Lewy.


  • Forse il nuovo trattamento potenziale più insolito per l'Alzheimer viene dalla Neurophage Pharmaceuticals, una società che deve la sua esistenza ad una scoperta casuale.

    Alcuni anni fa, Beka Solomon, ricercatrice di microbiologia e biotecnologia all'Università di Tel Aviv in Israele, si rese conto che un virus che stava usando per un altro scopo sembrava invertire l'Alzheimer nei topi. Così continuò a studiare il virus, dice Richard Fisher, il direttore scientifico di Neurophage.

    "Nel frattempo, il figlio, che aveva appena trascorso 10 anni nelle forze speciali israeliane, era andato alla Harvard Business School", dice Fisher. "Aveva bisogno di un progetto. E lui e un altro collega della Business School hanno messo insieme una società potenziale basata sulla scoperta [di sua madre]". Nel 2008, quella potenziale azienda è diventata Neurophage. "Sono stato il primo dipendente e ho pensato: «Wow, questo è veramente pazzo»", dice Fisher.

    Ma non lo era. Gli scienziati sono riusciti a capire come il virus attaccava le placche di Alzheimer e hanno usato tali informazioni per creare un trattamento. E nei topi, quel trattamento sembra funzionare sia contro l'Alzheimer che contro il Parkinson, dice Fisher. La società prevede di iniziare a testare il suo trattamento nelle persone nei primi mesi del 2016.

 

 

 


Fonte: Jon Hamilton in NPR.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.