Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La casa intelligente può rilevare i sintomi di malattie neurodegenerative

La popolazione mondiale sta invecchiando rapidamente, il che significa che è in aumento il numero di persone disabili e dipendenti poiché il tasso aumenta con l'età, soprattutto dopo gli 80 anni.


Questo è il contesto in cui il centro Tecnalia per la ricerca applicata ha progettato un sistema di sensori che, quando montato in una casa, permette di monitorare le abitudini di una persona, le sue attività e di rilevare gli eventuali cambiamenti che potrebbero essere un sintomo di disturbi relativi a malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


Dal momento che nella fase iniziale i sintomi di malattie come l'Alzheimer sono legati ai cambiamenti nell'esecuzione delle attività della vita quotidiana, una diagnosi precoce può consentire di affrontare la malattia fin dalle prime fasi del deterioramento cognitivo, ritardando così i suoi effetti e migliorando la qualità della vita del paziente.


A questo bisogna aggiungere che, secondo i dati dell'IMSERSO (Istituto spagnolo per anziani e servizi sociali), il 70% delle persone oltre i 70 anni preferisce continuare a vivere nella propria casa, piuttosto che andare in una casa di cura.


Con una fitta rete di sensori distribuiti in tutta la casa, questo sistema è in grado di rilevare la presenza dell'utente in camere diverse, l'apertura e la chiusura di porte, finestre, cassetti, l'accensione e lo spegnimento delle luci, l'uso di elettrodomestici, della televisione, il tempo trascorso a letto, sul divano, l'uso di rubinetti, ecc. Dal punto di vista più tecnologico, una caratteristica del sistema è l'uso di sensori del suono per catturare, per esempio, il suono del telefono o del campanello della porta.


Il sistema registra, in tempo reale, le informazioni provenienti dai sensori e identifica l'attività che la persona sta facendo, come preparare un pasto, guardare la TV seduta sul divano o fare la doccia. Questo monitoraggio consente di capire le abitudini o la routine della persona, per essere successivamente in grado di individuare eventuali cambiamenti che potrebbero puntare a problemi di memoria o disturbi, a disorientamento nel tempo e nello spazio, a rinunciare ad attività, o a diventare isolati; in molti casi possono essere sintomi di una malattia neurodegenerativa, e in questo modo un caregiver o un famigliare potrebbe essere avvertito.


Ad esempio, questo monitoraggio può rilevare cambiamenti nei modelli di sonno, nelle abitudini alimentari come smettere di mangiare pasti caldi, l'inattività in termini di quando più tempo viene passato seduti o a guardare la TV, vagare in giro per la casa, ecc.


Il sistema permette anche alle persone di ricevere assistenza nello svolgimento delle attività quotidiane, per esempio, per mezzo di allarmi o robot domestici. Questi dispositivi potrebbero ricordare loro che è tempo di prendere un farmaco o di fare qualche attività.

Iniziative future

Dopo tre anni di ricerca, il prototipo del sistema è stato ora montato nei locali di Tecnalia a Zamudio (Bizkaia, Paesi Baschi). L'obiettivo è di installare questo sistema nelle case di cura per anziani o in appartamenti supervisionati e quindi migliorare l'assistenza ai pazienti e la loro qualità di vita.


Il seguente consorzio ha collaborato all'iniziativa, nota come RUBICON e in parte finanziata dalla Commissione Europea attraverso il 7° Programma Quadro: University College di Dublino; Consiglio Nazionale delle Ricerche; Örebro University; Centro TECNALIA per la ricerca applicata; Robotnik Automation SLL; University of Ulster; Università Di Pisa; Pintail LTD e la Fondazione Stella Maris.

 

 

 

 

 


FonteElhuyar Fundazioa  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)