Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Modifica del regolatore MECP2 può dare neuroprotezione nell'infiammazione

Ricercatori dell'Università della Finlandia Orientale hanno trovato un potenziale effetto neuroprotettivo dalla modifica di una proteina, che potrebbe essere un obiettivo terapeutico nel morbo di Alzheimer (MA) iniziale. Il nuovo studio ha esaminato il ruolo della MECP2, regolatrice di espressione genica, nei processi relativi al MA nelle cellule cerebrali.


Lo studio ha rilevato che, mentre il MA progredisce, nel cervello diminuisce la fosforilazione della proteina MECP2 in un amminoacido specifico. L'abolizione di questa fosforilazione dell'MECP2 nei neuroni di topo coltivati, dopo la stimolazione dell'infiammazione, ha migliorato la loro vitalità e ha aumentato l'espressione di geni importanti per la manutenzione e la protezione dei neuroni.


I risultati ottenuti dallo studio, pubblicato su Cell, richiamano l'attenzione sulle modifiche dell'MECP2 come potenziali obiettivi per lo sviluppo di terapie specifiche contro il MA e altre malattie neurodegenerative.


Il MA è la forma più comune di demenza, con oltre 40 milioni di persone colpite dalla malattia in tutto il mondo. Non esistono attualmente terapie efficaci per la prevenzione o il trattamento  della malattia. Molto prima che appaiano i sintomi gravi della malattia (come la perdita di memoria e la confusione), si perdono i collegamenti tra i neuroni e i neuroni muoiono nel cervello.


I neuroni non sono l'unico tipo di cellula che contribuisce alla progressione del MA. Le microglia, le cellule immunitarie del cervello, hanno dimostrato di contribuire al danno e alla perdita neuronale. Mentre le microglia leggermente attivate possono proteggere i neuroni rimuovendo sostanze nocive e detriti cellulari, la loro attivazione cronica può portare a secrezione di fattori neurotossici e a inghiottire neuroni sani.


"La funzione della fosforilazione dell'MECP2 è stata studiata quasi esclusivamente nei neuroni. Poiché è diventato evidente che le microglia sono coinvolte nella patogenesi di molte malattie neurodegenerative, abbiamo scelto di concentrarci su queste cellule e su colture di neuroni con microglia. Per modellare ulteriormente l'attivazione delle microglia, abbiamo indotto l'infiammazione attraverso un trattamento con diversi composti", afferma Rebekka Wittrahm, ricercatore di fase iniziale.


Nei campioni post-mortem di cervelli con diverse fasi di MA, questo studio ha rilevato che la fosforilazione della proteina MECP2 è diminuita sull'amminoacido serina 423 nelle prime fasi della malattia. Di conseguenza, è sorta la domanda se l'MECP2 non fosforilata alla serina 423 può cambiare i processi cellulari quando sono espressi nelle microglia in coltura o nelle colture neuroni-microglia.


Per studiare la questione, sia l'MECP2 di tipo selvaggio, sia una variante in cui la serina 423 era mutata per prevenire la fosforilazione, sono state espresse nei diversi modelli di coltura cellulare. Nelle cellule di microglia, i ricercatori hanno scoperto che la sovra-espressione di MECP2 di tipo selvatico ha portato a una diminuzione di assorbimento fagocitico delle particelle.


Dopo l'attivazione delle microglia, l'espressione di MECP2 di tipo selvatico ha migliorato la risposta infiammatoria alla stimolazione. Nella maggior parte dei parametri analizzati, bloccare la fosforilazione dell'MECP2 serina 423 non ha portato a cambiamenti importanti rispetto alla proteina di tipo selvatico.


Al contrario dei risultati delle monoculture microgliali, l'espressione delle proteine ​​nei neuroni coltivati insieme alle microglia ha rivelato diverse differenze tra l'MECP2 di tipo selvatico e quella mutata. L'analisi di sequenziamento dell'RNA ha rivelato che il blocco della fosforilazione della serina 423 dopo l'attivazione microgliale ha aumentato l'espressione di diversi geni neuronali noti per contribuire alla manutenzione e alla protezione delle cellule.


"Sono necessari esperimenti più estesi, ma è concepibile che la defosforilazione dell'MECP2 alla serina 423 sia un meccanismo delle cellule per mediare la neuroprotezione nelle prime fasi del MA", ragiona Rebekka Wittrahm.


In sintesi, i risultati di questo studio suggeriscono che l'MECP2 serina 423 è un sito di fosforilazione essenziale che potrebbe avere un ruolo nella regolazione dell'espressione genica neuronale in presenza di neuroinfiammazione. Lo studio richiama l'attenzione sull'idea che in futuro i siti di modifica dell'MECP2 sono potenziali obiettivi per lo sviluppo di terapie specifiche contro il MA e altre malattie neurodegenerative.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rebekka Wittrahm, Mari Takalo, Mikael Marttinen, Teemu Kuulasmaa, Petra Mäkinen, Susanna Kemppainen, Henna Martiskainen, Tuomas Rauramaa, Ian Pike, Ville Leinonen, Teemu Natunen, Annakaisa Haapasalo, Mikko Hiltunen. MECP2 Increases the Pro-Inflammatory Response of Microglial Cells and Phosphorylation at Serine 423 Regulates Neuronal Gene Expression upon Neuroinflammation. Cells, 9 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.