Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La sauna potrebbe avere benefici cognitivi?

Sebbene i benefici generali per la salute della sauna siano noti da molto tempo, l'uso della sauna per prevenire le malattie del cervello, come il morbo di Alzheimer (MA), è un argomento di ricerca più recente. Qui esaminerò uno studio di ricerca di Knekt e colleghi, pubblicato nel numero di dicembre 2020 di Preventive Medicine Reports, che ha scoperto che la sauna finlandese può proteggere dalla demenza.

 

Cos'è una sauna finlandese?

Le saune sono una parte importante della cultura finlandese. In effetti, la cultura finlandese della sauna è stata aggiunta di recente alla lista del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO. In Finlandia c'è più di una sauna ogni tre persone. Quasi il 99% del campione nell'inchiesta di Knekt et al. ha riferito di usare la sauna. Secondo il Ministero degli Affari Esteri della Finlandia, anche il "presidente ha una sauna ufficiale, così come il primo ministro".


Le persone che usano la sauna finlandese, che sono di solito in legno e hanno panchine in legno, sono esposte al calore secco a temperature molto elevate (tipicamente 80-100°C). Non sorprende che la frequenza cardiaca durante una sessione di calore possa raggiungere 120-150 battiti al minuto. Tuttavia, queste sessioni di calore sono spesso brevi (5-20 minuti) e intervallate da pause di raffreddamento (ad esempio, doccia, nuoto).


Ma la sauna aiuta a prevenire malattie come il MA? Per scoprirlo, passiamo in rassegna le indagini di Knekt e collaboratori.

 

Lo studio della sauna: campione e metodi

I dati provenivano dal Finnish Mobile Clinic Follow-up Survey (FMCF), che, a metà degli anni '70, ha valutato per migliaia di partecipanti altezza, peso e indice di massa corporea (IMC), pressione sanguigna, colesterolo, trigliceridi, glicemia a digiuno e altri indicatori di salute.
Lo studio Knekt ha usato i dati di 13.994 partecipanti al FMCF, quelli di età compresa tra 30 e 69 anni che non avevano ricevuto una diagnosi di demenza. Le caratteristiche del campione includono: 51% maschi, età media 48 anni, 71% con istruzione di base, 78% sposato, 27% fumatori e un IMC medio di 26.


I ricercatori hanno ottenuto informazioni sull'uso della sauna, sullo stile di vita e sulla salute dei partecipanti: attività fisica, consumo di alcol, fumo, farmaci e malattie croniche (ad esempio malattie cardiache, ipertensione, diabete, malattie mentali). Esaminando i dati del campione dal 1973 al 2011, gli autori hanno identificato 1.805 casi di demenza.

 

Il rapporto tra sauna e demenza

I risultati hanno mostrato che la sauna era associata a un rischio ridotto di demenza. Questo si è rivelato vero anche dopo l'aggiustamento per vari fattori: età, sesso, regione, istruzione, stato civile, fumo e alcol, IMC, attività fisiche nel tempo libero, pressione sanguigna, glucosio, colesterolo e trigliceridi.


Il tasso di rischio (hazard ratio) per gli individui che facevano la sauna 9-12 volte era di 0,81 (95% CI = 0,69-0,97), rispetto ai partecipanti che la facevano 0-4 volte al mese. Non c'era differenza tra il tasso di rischio dei partecipanti che facevano la sauna 0-4 volte al mese e quelli con 13-30 saune mensili.


Inoltre una permanenza continua al caldo per 5-14 minuti, rispetto a meno di 5 minuti, è stata collegata a un rischio ridotto di sviluppare il MA. L'intervallo di temperatura della sauna legato più strettamente alla protezione dalla demenza era di 80-99°C. Anche la frequenza della sauna era associata al rischio di demenza:

"Durante i primi 20 anni di studio, il rischio di demenza di coloro che hanno segnalato 9-12 saune al mese [circa tre volte alla settimana] era meno della metà del rischio di coloro che facevano la sauna solo 0-4 volte al mese".


Tuttavia, il caldo estremo sembrava aumentare il rischio di demenza. Nello specifico, sulla base dei dati dei primi 20 anni, il rischio di demenza nelle persone che facevano la sauna con temperature superiori a 100°C era doppio rispetto agli individui che usavano temperature inferiori a 80°C.

 

Perché la sauna potrebbe prevenire la demenza?

A questo punto, non esistono risposte definitive sul perché la sauna possa prevenire la demenza. Forse il riscaldamento passivo del corpo, che avviene durante una sessione di sauna, porta a cambiamenti benefici per la salute che riducono il rischio di demenza. Ma come?


Il riscaldamento passivo del corpo può attivare proteine ​​da shock termico, che assistono e controllano la formazione di proteine. Le anomalie nella costruzione, nel ripiegamento e nella degradazione delle proteine ​​(ad esempio l'accumulo di aggregati proteici) sono comuni nelle malattie neurodegenerative come il MA e il Parkinson. Quindi, l'attivazione regolare delle proteine ​​da shock termico potrebbe potenzialmente avere un ruolo nella protezione contro i cambiamenti neurodegenerativi.


Un'altra possibilità riguarda l'agevolazione di una circolazione sana. Un'indagine del 2016 ha rilevato che la terapia termica passiva ha diversi benefici per la salute, tra cui una migliore funzione cardiovascolare, una riduzione della pressione sanguigna e della rigidità arteriosa. Un apporto adeguato di sangue e un sistema vascolare sano potrebbero proteggere dalla demenza e da altre malattie neurologiche degenerative.


Altri potenziali meccanismi che collegano saune frequenti a un rischio ridotto di demenza includono minore infiammazione, sonno migliore, riduzione dello stress e maggiore rilassamento.


Quindi, in linea con un'indagine precedente che aveva rilevato che saune frequenti erano associate a un rischio ridotto di demenza e MA, la ricerca qui esaminata ha concluso che il bagno in sauna, in particolare tre volte alla settimana, potrebbe proteggere dalla demenza.

 

In conclusione

Allora, la sauna è un modo efficace per aiutare a prevenire il MA? Forse. Allo stesso tempo, è possibile che le ragioni degli effetti protettivi della sauna siano legati a fattori culturali che non si applicherebbero automaticamente alla sauna al di fuori della Finlandia.


Solo ulteriori ricerche possono determinare se la sauna regolare debba essere aggiunta all'elenco delle strategie raccomandate per la prevenzione della demenza: strategie come esercizio fisico regolare, socializzazione, alimentazione sana e stimolazione cognitiva.

 

 

 


Fonte: Arash Emamzadeh in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Paul Knekt, Ritva Järvinen, Harri Rissanen, Markku Heliövaara, Arpo Aromaa. Does sauna bathing protect against dementia? Preventive Medicine Reports, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.