Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca stabilisce un nuovo metodo per prevedere il rischio individuale di declino cognitivo

Per una prevenzione precoce del morbo di Alzheimer (MA) è fondamentale che ci sia una diagnosi precoce degli anziani con un rischio alto per il lieve decadimento cognitivo amnestico, attraverso neuromarcatori non invasivi e sensibili.


Uno studio recente, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease da ricercatori dell'Università del Kentucky (UK), stabilisce ciò che essi ritengono sia un nuovo modo di prevedere il rischio anni prima della diagnosi clinica. Il loro lavoro mostra che le misurazioni dirette delle firme cerebrali durante l'attività mentale sono predittori più sensibili e accurati di declino della memoria, rispetto ai test comportamentali standard correnti.


Yang Jiang, professore associato nel dipartimento di scienze comportamentali della UK, membro di facoltà affiliato al Sanders-Brown Center on Aging e primo autore dello studio, ha affermato:

"Molti studi hanno misurato i ritmi elettrofisiologici durante il riposo e il sonno per prevedere il rischio di MA. Questo studio dimostra che le migliori previsioni del rischio cognitivo di una persona possono essere fatte quando il cervello è impegnato in un compito.

"Inoltre, abbiamo appreso che su migliaia di possibili misure di oscillazioni del cervello, le onde cerebrali della fronte sinistra durante i cosiddetti compiti della memoria di lavoro sono buoni predittori del rischio di demenza".


Quando cercano una macchina specifica in un grande parcheggio, le persone anziane fanno sempre più errori e impiegano più tempo rispetto ai giovani, a causa dell'invecchiamento cognitivo e del cervello. Jiang dice che si sapeva già che le onde cerebrali associate a quel tipo di compito di memoria quotidiano differiscono tra gli anziani cognitivamente normali e i pazienti con perdita di memoria e demenza.


Per questo nuovo studio, i ricercatori hanno seguito degli anziani sani per 10 anni. Hanno riferito che uno schema specifico delle onde cerebrali frontali durante un compito di memoria quotidiano prevede il rischio di una persona di deterioramento cognitivo circa 5 anni prima della diagnosi clinica. Questo modello non è stato osservato nelle persone anziane che sono rimaste cognitivamente normali nei successivi 10 anni.


Jiang dice che prevedere e prevenire il declino cognitivo è molto importante per permettere di attuare azioni preventive, come i cambiamenti dello stile di vita, e perché i ricercatori possano aiutare a raggiungere una migliore qualità di vita per la popolazione che invecchia sempre di più:

"Rispetto ai metodi attuali che usano le neuroscansioni come biomarcatori, questo metodo di misurazione può essere facilmente configurato nelle cliniche, è veloce, conveniente e non invasivo. Inoltre, è nuovo prevedere in modo affidabile il rischio di declino cognitivo di un individuo. I nostri partecipanti anziani saranno presto in grado di avere una versione migliore dei test delle onde cerebrali qui, alla UK".


Il lavoro clinico e di traslazione di questo studio è stato uno sforzo comune con altri coautori del Sanders-Brown, come Erin Abner, Richard Kryscio, Greg Jicha, Fred Schmitt, Charles Smith e con collaboratori del Ridge National Laboratory, dell'Università del Tennessee e dell'Istituto di Psicologia di Pechino in Cina.

[...]

 

 

 


Fonte: Hillary Smith in University of Kentucky (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yang Jiang, Juan Li, Frederick Schmitt, Gregory Jicha, Nancy Munro, Xiaopeng Zhao, Charles Smith, Richard Kryscio, Erin Abner. Memory-Related Frontal Brainwaves Predict Transition to Mild Cognitive Impairment in Healthy Older Individuals Five Years Before Diagnosis. Journal of Alzheimer's Disease, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.