Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il caso dell'Alzheimer e dello strano chaperone molecolare

Tau in clip shape and open by hsp90 chaperoneIl chaperone HSP-90 apre la caratteristica conformazione a graffetta (sopra) della proteina tau. La regione centrale della molecola diventa quindi esposta (sotto) e prona all'aggregazione. Fonte: Università di Costanza

Una delle caratteristiche del MA sono i grovigli neurofibrillari: depositi di proteina tau, che si accumulano nelle cellule nervose in forma di fibre e compromettono la comunicazione tra le cellule nervose.


Ma come si formano queste fibrille? Perché tali depositi nocivi si sviluppano dalla proteina tau originariamente utile, che di norma stabilizza le cellule? La questione è stata affrontata da un team di ricercatori dell'Università di Costanza e dell'Università di Utrecht (Paesi Bassi), guidato dal prof. Malte Drescher chimico dell'Unversità di Costanza.


Usando analisi strutturali, i ricercatori hanno portato alla luce un meccanismo biochimico sorprendente, in cui un chaperone molecolare (una proteina di guida, un cicerone) ha un ruolo insolito.


Diversamente da altre proteine, la tau non ha una struttura ben definita: è una “proteina intrinsecamente disordinata” che può assumere molte forme. “Possiamo immaginarla come una corda: a volte può essere allungata, a volte piegata, a volte ad anello”, spiega Malte Drescher. Nonostante tutta la varianza, la tau tende ad assumere una struttura tipicamente ricurva, paragonabile alla forma di una graffetta.

 

Un chaperone molecolare insolito

Non appena il chaperone HSP-90 (Heat Shock Protein 90) incontra la tau, avviene una cosa particolare: “Normalmente, è compito dei chaperoni portare alla forma corretta le proteine appena prodotte. Così essi esercitano una funzione di supporto per sviluppare la struttura delle proteine. Ci chiedevamo: quale potrebbe essere il loro compito di supporto in una proteina intrinsecamente disordinata come la tau?" riassume Drescher.


Con analisi strutturali, Drescher e il suo team sono riusciti a dimostrare che il chaperone provoca l'apertura della conformazione a graffetta della tau: piega verso l'esterno le 'braccia” della graffetta.


“L'area al centro della graffetta è pertanto esposta e diventa accessibile. Questa zona è nota per essere responsabile dell'aggregazione, vale a dire del suo attaccamento ad altre proteine ​​tau“
, spiega la biofisica Sabrina Weickert, prima autrice dello studio e ricercatrice sotto la supervisione di Malte Drescher. Nella loro forma dispiegata, le molecole tau possono quindi essere impilate una sopra l'altra con un incastro perfetto (oligomerizzazione).


“Questa oligomerizzazione da parte dell'HSP-90 è stata una grande sorpresa”, spiega Malte Drescher: “Un chaperone in realtà è responsabile esattamente del contrario: guidare una proteina a prendere una forma definita e in nessun caso contribuire alla formazione di una «pila di proteine»“.

 

Responsabile del MA o un meccanismo segreto di difesa?

La presenza del chaperone è quindi un pre-requisito per la formazione di fibrille di MA? Il chaperone, tra tutte le molecole, è in ultima analisi quello che provoca lo sviluppo del MA? I ricercatori studieranno queste domande in ulteriori studi.


Tuttavia, Malte Drescher sospetta esattamente l'opposto: “Direi esattamente il contrario: potrebbe anche essere un trucco del corpo per prevenire il MA”. Gli oligomeri tau prodotti dall'HSP-90 hanno una particolarità fondamentale: non continuano a crescere per formare le tipiche fibrille di MA pronunciate.


“L'oligomerizzazione provocata dall'HSP-90 potrebbe forse essere un meccanismo di difesa in cui il chaperone forza le proteine ​​tau ad assumere la forma di piccoli strati oligomeri. Anche se questo non dà benefici, previene efficacemente la formazione di fibrille più lunghe, quelle del MA“, suggerisce Drescher.


Se questa ipotesi si rivelerà esatta, il chaperone avrebbe adempiuto il suo scopo dichiarato, che in questo caso è impedire lo sviluppo di fibrille lunghe di MA, facendo una mossa e legando la tau in pile più piccole e meno pericolose.

 

'Spin labels'

La proteina tau è grande solo pochi nanometri (miliardesimi di metro), e non è visibile ad occhio nudo o con microscopi leggeri. Gli esperimenti tipici, come l'analisi a raggi X, non riescono a determinarne la struttura, perché la tau come proteina intrinsecamente disordinata è estremamente flessibile.


Per determinare comunque i cambiamenti strutturali della proteina, i ricercatori hanno allora fatto ricorso a un metodo sofisticato: hanno attaccato piccole molecole sonda, 'spin labels', a posizioni chiave della molecola, comprese le 'braccia' esterne della conformazione a graffetta. “Le sonde sono magnetiche e si rilevano reciprocamente. Misurando l'interazione tra le sonde possiamo quindi determinare la distanza tra le loro posizioni“, spiega Malte Drescher. In questo modo, si possono rilevare indirettamente sia la conformazione della molecola che le sue modifiche strutturali.


La serie di esperimenti ha avuto luogo in vitro, con tau purificata e molecole HSP-90 in provetta. “Ora vogliamo portare l'esperienza dentro la cellula per osservare il meccanismo biochimico nelle condizioni del mondo reale all'interno di una cellula”, spiega Malte Drescher, dando uno sguardo alla ricerca futura. L'obiettivo a lungo termine è comprendere meglio lo sviluppo del MA e trovare metodi per prevenirlo.

 

 

 


Fonte: University of Konstanz (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sabrina Weickert, Magdalena Wawrzyniuk, Laura John, Stefan G. D. Rüdiger, Malte Drescher. The molecular mechanism of Hsp90-induced oligomerization of Tau. Biorxiv, Mar 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.