Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un antibiotico potrebbe proteggere dalle neurodegenerazioni in vecchiaia

a-synuclein protein espressed by nematodesSopra, nematodi C.elegans esprimono l'alfa-synucleina::YFP (punti bianchi), una proteina nota per accumularsi nelle malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. Sotto, i vermi hanno ricevuto l'antibiotico minociclina e hanno meno accumulo di proteina. (Fonte: Gregory Solis / Michael Petrascheck)

L'antibiotico minociclina aumenta la durata della vita di vermi nematodi anziani e previene l'accumulo di proteine, rivelando un meccanismo protettivo che potrebbe essere sfruttato terapeuticamente per aiutare a prevenire le malattie neurodegenerative.


Gli scienziati dello Scripps Research Institute hanno scoperto che la minociclina può aumentare la durata della vita degli ascaridi prevenendo l'accumulo di proteine ​​durante l'invecchiamento, secondo quanto riferisce uno studio pubblicato su eLife.


L'aggregazione proteica provoca diverse patologie cerebrali progressive correlate all'età, come la sclerosi laterale amiotrofica, l'Alzheimer, il Parkinson e le malattie da prioni. Lo studio dello Scripps mostra che la minociclina previene questo accumulo anche negli animali più anziani con percorsi di risposta allo stress compromessi dall'età.


Il numero di proteine ​​in una cellula è tenuto in equilibrio dal loro tasso di produzione e smaltimento, la cosiddetta proteostasi. Con l'avanzare dell'età, la proteostasi si deteriora.


"Sarebbe importante avere un modo per migliorare la proteostasi ed estendere la durata della vita e della salute, trattando le persone anziane al primo segno di sintomi neurodegenerativi o marcatori di malattia come l'accumulo di proteine", dice l'autore principale Gregory Solis, specializzando dello Scripps. "In questo studio, abbiamo cercato di capire se la minociclina può ridurre l'aggregazione delle proteine ​​e prolungare la durata della vita negli animali che hanno già una proteostasi ridotta".


Il team ha testato per la prima volta 21 diverse molecole note per estendere la durata della vita in vermi Caenorhabditis elegans (C. elegans) giovani e vecchi. Hanno scoperto che tutte queste molecole prolungavano la vita dei vermi giovani, ma l'unico farmaco che ha funzionato sui vermi più vecchi era la minociclina.


Per scoprire perché, i ricercatori hanno esaminato se la minociclina ha effetti sull'aggregazione delle proteine ​​nei vermi. Hanno trattato vermi giovani e vecchi con acqua o minociclina e hanno poi misurato due proteine, α-sinucleina e amiloide-β, che sappiamo accumularsi rispettivamente nel Parkinson e nell'Alzheimer. Indipendentemente dall'età dei vermi, quelli trattati con minociclina avevano una aggregazione ridotta di entrambe le proteine, ​​mentre crescevano.


Il team ha poi rivolto la propria attenzione al meccanismo alla base di questa scoperta. In primo luogo, hanno esaminato se la minociclina attiva le proteine ​​che segnalano lo stress e che sono alterate nei vermi vecchi, ma hanno scoperto che in realtà il farmaco riduce la loro attività. Successivamente, hanno studiato se spegne i processi di eliminazione delle proteine ​​della cellula, ma nemmeno questa era la sua modalità di azione.


Quando i ricercatori hanno usato una sonda chimica per vedere come la minociclina influenza le principali molecole che regolano le proteine ​​nella cellula, hanno scoperto che la minociclina agisce direttamente sul macchinario di produzione delle proteine ​​della cellula, chiamato ribosoma. Questo era vero nei vermi, così come nei topi e nelle cellule umane.


Infine, il team ha utilizzato vermi con un'attività aumentata o diminuita di produzione di proteine ​​e ha studiato come questo altera l'effetto della minociclina sui livelli di proteine ​​e sulla durata della vita.
Come previsto, nei vermi mutanti in cui la produzione di proteine ​​era già diminuita, hanno trovato che era necessaria una dose inferiore di minociclina per ridurre ulteriormente i livelli di proteine ​​e prolungare la durata della vita.


Nei vermi dove la produzione di proteine era aumentata, è stato osservato il contrario. Questo ha suggerito che la minociclina prolunga la durata della vita controllando il tasso di produzione di proteine ​​al ribosoma.


"Abbiamo identificato la minociclina come un farmaco in grado di estendere la durata della vita e migliorare l'equilibrio proteico nei vermi già invecchiati", afferma Michael Petrascheck PhD, autore senior della ricerca e professore associato dello Scripps. "Il nostro studio rivela come la minociclina previene l'aggregazione delle proteine ​​e pone le basi per lo sviluppo di farmaci volti a ottimizzare questo farmaco già approvato per una serie di malattie neurodegenerative".

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gregory M Solis, Rozina Kardakaris, Elizabeth R Valentine, Liron Bar-Peled, Alice L Chen, Megan M Blewett, Mark A McCormick, James R Williamson, Brian Kennedy, Benjamin F Cravatt, Michael Petrascheck. Translation attenuation by minocycline enhances longevity and proteostasis in old post-stress-responsive organisms. eLife 2018, doi: 10.7554/eLife.40314

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)