Una ricerca della Mayo Clinic, che ha studiato il rapporto tra la morte e le due tipologie di decadimento cognitivo lieve (MCI), suggerisce che le persone che hanno queste condizioni muoiono a un ritmo superiore rispetto alle persone senza MCI.
La ricerca è stata rilasciata ieri e sarà presentata al 66° Meeting Annuale dell'American Academy of Neurology a Filadelfia dal 26 Aprile al 3 Maggio 2014.
Nel corso dello studio, che ha seguito per quasi sei anni 862 individui con problemi di pensiero e 1.292 senza problemi di pensiero con età compresa tra 70 e 89 anni, sono morte 331 persone del gruppo con MCI e 224 del gruppo senza MCI. Coloro che avevano entrambi i tipi di MCI hanno avuto un tasso di mortalità dell'80 per cento più alto nel corso dello studio rispetto a quelli senza MCI.
Le persone con MCI, senza perdita di memoria, avevano più del doppio del tasso di mortalità nel corso dello studio rispetto a quelli senza MCI, mentre le persone con MCI con perdita di memoria hanno avuto un tasso di mortalità del 68 per cento più alto nel corso dello studio rispetto a quelli senza MCI.
"Attualmente ci sono poche informazioni sulla morte e le tipologie di perdita di memoria che colpiscono molti milioni di persone nel mondo", ha detto l'autore dello studio Maria Vassilaki, MD, PhD, neurologo alla Mayo Clinic. "Capire se la memoria è collegata alla durata della vita di una persona ha un enorme significato, visto che la popolazione invecchia".
Il MCI è spesso un precursore dell'Alzheimer. Ci sono due tipi principali di MCI. Nel primo, il sintomo più evidente è la perdita di memoria. Nelle persone con l'altro tipo di MCI, declina il linguaggio, l'attenzione, il processo decisionale e altre abilità, ma la memoria è ancora intatta.
Lo studio è stato finanziato dal National Institute on Aging e dal Rochester Epidemiology Project.
Fonte: Duska Anastasijevic in Mayo Clinic (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |