Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Spray nasale per trattare la depressione

Uno spray nasale, che invia un peptide per trattare la depressione, si sta rivelando promettente come potenziale approccio terapeutico alternativo, secondo quanto dimostra una ricerca dal Centre for Addiction and Mental Health (CAMH) di Toronto.


Lo studio, condotto dalla dott.ssa Fang Liu del CAMH, è stato pubblicato online in Neuropsychopharmacology.


In un precedente studio pubblicato su Nature Medicine nel 2010, la dott.ssa Liu aveva sviluppato un peptide proteico che costituisce un approccio altamente mirato per il trattamento della depressione, che lei spera abbia effetti collaterali minimi. Il peptide era altrettanto efficace nel ridurre i sintomi, rispetto a un antidepressivo convenzionale, nella sperimentazione animale. Tuttavia, il peptide doveva essere iniettato nel cervello. Assunto per via orale, non riuscirebbe ad attraversare la barriera emato-encefalica in concentrazioni sufficienti.


"In termini clinici, abbiamo bisogno di trovare un metodo conveniente e non-invasivo, per trasportare questo trattamento via peptide", dice la Dott.ssa Liu, Senior Scientist nel Campbell Family Mental Health Research Institute al CAMH. Con il supporto di una sovvenzione dei Canadian Institutes of Health Research (CIHR), il team della Dott.ssa Liu è riuscito ad esplorare ulteriormente dei metodi innovativi di trasporto.


Il sistema di erogazione nasale, sviluppato dalla società statunitense Impel NeuroPharma, ha dimostrato di portare il peptide alla parte destra del cervello. Ha inoltre alleviato i sintomi di tipo depressivo negli animali. "Questo studio indica per la prima volta che un trattamento con il peptide può essere trasportato attraverso le vie nasali, per curare la depressione", dice la Dott.ssa Liu, professore del Dipartimento di Psichiatria all'Università di Toronto.

Può essere rilevante perché:

La depressione è un fattore di rischio riconosciuto per l'Alzheimer. 


Il trattamento con il peptide interferisce con il legame di due recettori della dopamina: i complessi recettori D1 e D2. Il gruppo della Dott.ssa Liu aveva trovato che questa associazione era più elevata nel cervello delle persone affette da grave depressione. Distruggendo l'associazione si sono ottenuti effetti anti-depressivi. Il peptide è un approccio completamente nuovo per trattare la depressione, che attualmente si cerca di ottenere con farmaci che bloccano principalmente i trasportatori della serotonina o della noradrenalina.


La depressione, la forma più comune di malattia mentale, è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale. Più del 50 per cento delle persone che vivono con la depressione non risponde al trattamento iniziale con farmaci. "Questa ricerca ci porta un passo più vicini alla sperimentazione clinica", dice la Dott.ssa Liu.


Nella ricerca continua in laboratorio, il suo team sta sperimentando come indurre il peptide a scomporsi più lentamente, e a viaggiare più rapidamente nel cervello, per migliorare i suoi effetti anti-depressivi.

 

 

 

 

 


FonteCentre for Addiction and Mental Health  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Virginia Brown, Fang Liu. Intranasal Delivery of a Peptide with Antidepressant-like Effect. Neuropsychopharmacology, 2014; DOI: 10.1038/npp.2014.61

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.