Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nell'aiutare i figli adulti, i genitori anziani migliorano la propria salute mentale

I genitori anziani spesso aiutano i figli di mezza età, e le loro percezioni circa il dare questo aiuto potrebbero influenzare la loro salute mentale, secondo un team di ricercatori.


"Noi di solito consideriamo gli anziani come bisognosi, ma la nostra ricerca dimostra che i genitori over 60 danno invece aiuto ai loro figli, e questo supporto è spesso associato ad una minore incidenza di depressione tra gli anziani", ha detto Lauren Bangerter, PhD, studente in studi di sviluppo umano e famigliare alla Penn State.


Il team, che comprendeva ricercatori della Penn State, dell'Università del Texas di Austin e dell'Università del Michigan, ha esaminato l'associazione tra il sostegno che i genitori anziani danno ai loro figli di mezza età, se percepiscono questo supporto come gratificante o stressante, ed il livello di sintomi depressivi dei genitori stessi.


In particolare i ricercatori hanno valutato 337 genitori anziani del «The Family Exchanges Study», per il quale i partecipanti valutano la frequenza con cui forniscono diversi tipi di sostegno ai loro figli adulti. La Bangerter ed i suoi colleghi hanno raggruppato il supporto in due tipi generali: tangibile e nontangible. Il sostegno tangibile include il supporto pratico e l'assistenza finanziaria, come aggiustare qualcosa intorno in casa, fare una commisisone, dare un passaggio in auto, dare o prestare denaro e contribuire all'acquisto di beni, servizi, assicurazioni o istruzione. Il supporto nontangible include il supporto emotivo, la compagnia, parlare di eventi quotidiani e dare consigli.


Successivamente, il team ha valutato i sintomi depressivi dei genitori, utilizzando una scala di 53 punti auto-riferita, che misura i sintomi depressivi osservati di solito negli ambienti quotidiani. I genitori hanno valutato fino a che punto si sono sentiti soli, tristi, inutili, senza speranza per il futuro o senza alcun interesse nelle cose.


I risultati dello studio appaiono nel numero attuale di The Gerontologist. I ricercatori hanno trovato significative interazioni tra il supporto tangibile e le sensazioni di ricompensa, e tra il sostegno nontangible e le sensazioni di stress nello spiegare i sintomi depressivi dei genitori.


In particolare, i risultati del team suggeriscono che i genitori che vedono il dare come altamente gratificante, riferiscono elevati livelli di sintomi depressivi quando danno piccole quantità di sostegno tangibile, e bassi livelli di sintomi depressivi quando danno elevate quantità di sostegno tangibile. Al contrario, i genitori che non vedono il dare come altamente gratificante riferiscono alti livelli di sintomi depressivi quando danno elevate quantità di sostegno tangibile, e bassi livelli di sintomi depressivi quando danno minori quantità di sostegno tangibile.


"Anche se le ricerche precedenti dimostrano che il dare sostegno diminuisce con l'età, i nostri dati mostrano che i genitori spesso forniscono supporto sia tangibile che nontangible ai loro figli adulti", ha detto Steven Zarit, Professore Emerito di Studi sullo Sviluppo Umano e Famiglia. "Inoltre, i nostri risultati suggeriscono che i sintomi depressivi sono più frequenti quando il livello di ricompensa che un genitore percepisce nel dare è incompatibile con l'entità di sostegno tangibile che in realtà dà".


La ricerca è stata sostenuta dal «National Institute of Aging», dalla «MacArthur Network on Transitions to Adulthood» e dalla «Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development». Hanno collaborato Kyungmin Kim, borsista post-dottorato e Karen Fingerman, professore di studi sullo sviluppo umano e famiglia dell'Università del Texas di Austin, e Kira Birditt, professore assistente di ricerca dell'Università del Michigan.

 

 

 

 

 


Fonte: Sara LaJeunesse in Penn State  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  L. R. Bangerter, K. Kim, S. H. Zarit, K. S. Birditt, K. L. Fingerman. Perceptions of Giving Support and Depressive Symptoms in Late Life. The Gerontologist, 2014; DOI: 10.1093/geront/gnt210

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)