Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo composto per rallentare l'invecchiamento e, forse, curare neurodegenerazioni

Ricercatori dell'Università Ebraica di Gerusalemme hanno scoperto che l'innovativo composto della nuova società Tyrnovo, denominato NT219, inibisce selettivamente il processo di invecchiamento, per proteggere il cervello dalle malattie neurodegenerative, senza compromettere la durata della vita.


Questo è un primo ed importante passo verso lo sviluppo di futuri farmaci per il trattamento di varie malattie neurodegenerative umane, come l'Alzheimer (AD), il Parkinson e l'Huntington, che condividono due caratteristiche fondamentali: derivano dall'aggregazione di proteine tossiche ed emergono tardi nella vita.


Il modello comune di emergenza temporale esibito da queste malattie implica che il processo di invecchiamento regoli negativamente i meccanismi di protezione che ne impediscono la manifestazione prima nella vita, esponendo gli anziani alle malattie. Questa idea è stata il fulcro principale del lavoro nel laboratorio del Dr. Ehud Cohen nel Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare, all'Institute for Medical Research Israel-Canada, nella Facoltà di Medicina dell'Università Ebraica di Gerusalemme.


La prima conquista di Cohen in questo settore è avvenuta quando ha scoperto, lavorando con i vermi, che ridurre l'attività del meccanismo di segnalazione convogliato attraverso l'insulina e dell'ormone della crescita IGF1 (una delle principali vie della regolazione dell'invecchiamento), costituisce una difesa dall'aggregazione della proteina Aβ che è meccanicisticamente legata all'AD. Più tardi, ha scoperto che l'inibizione di questo percorso di segnalazione protegge anche i topi modello di AD dai disturbi comportamentali e dai fenomeni patologici tipici della malattia. In questi studi, il percorso è stato ridotto mediante manipolazione genetica, un metodo non applicabile nell'uomo.


Il Dr. Hadas Reuveni, CEO di Tyrnovo, una startup fondata per lo sviluppo clinico del NT219, e il Prof. Alexander Levitzki del Dipartimento di Chimica Biologica dell'Università Ebraica, con i loro gruppi di ricerca, hanno scoperto una nuova serie di composti che inibiscono l'attività della cascata di segnalazione IGF1 con un meccanismo unico ed efficiente, principalmente per il trattamento del cancro, e definito NT219 come composto di riferimento per ulteriori sviluppi.


Ora, con una collaborazione proficua, il Dott. Cohen e il Dr. Reuveni, insieme con i colleghi del dottor Cohen, Tayir El-Ami e Lorna Moll, hanno dimostrato che il NT219 inibisce efficacemente la segnalazione IGF1, sia nei vermi che nelle cellule umane. L'inibizione di questa via di segnalazione da parte del NT219 protegge i vermi dall'aggregazione della proteina tossica che nell'uomo è associata allo sviluppo dell'AD o all'Huntington.


Le scoperte acquisite nel corso di questo progetto, finanziato dal Rosetrees Trust of Britain, sono state pubblicate questa settimana nella rivista Aging Cell. I risultati rinforzano la nozione che l'inibizione del percorso di segnalazione IGF1 è potenzialmente una terapia per il trattamento di malattie neurodegenerative. Essi si riferiscono inoltre al NT219 come al primo composto che fornisce protezione dall'aggregazione di proteine tossiche associata alla neurodegenerazione, attraverso una manipolazione selettiva dell'invecchiamento.


Cohen, Reuveni e Levitzki hanno depositato una domanda di brevetto che protegge l'uso del NT219 come trattamento per malattie neurodegenerative, attraverso la Yissum, la società di trasferimento tecnologico dell'Università Ebraica. Il Dr. Gil Pogozelich, presidente di Goldman Hirsh Partners Ltd., che detiene la partecipazione di controllo in Tyrnovo, dice di credere nell'importanza della cooperazione in questo progetto con l'Università Ebraica, e che la Tyrnovo rappresenta un buon esempio di come le iniziative scientifiche e della ricerca possono promuovere la cura sanitaria insieme con i benefici economici.


Di recente il laboratorio del Dr. Cohen ha ottenuto l'approvazione etica per testare l'efficacia terapeutica del NT219 come trattamento in topi modello di AD, nella speranza di sviluppare un futuro trattamento per le malattie neurodegenerative finora incurabili.

 

 

 

 

 

 


Fonte: Hebrew University of Jerusalem.

Riferimenti: Tayir El-Ami, Lorna Moll, Filipa Carvalhal Marques, Yuli Volovik, Hadas Reuveni, Ehud Cohen. A novel inhibitor of the insulin/IGF signaling pathway protects from age-onset, neurodegeneration-linked proteotoxicity. Aging Cell, 2013; DOI: 10.1111/acel.12171

Pubblicato in new.huji.ac.il (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)