Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta origine delle cellule immunitarie del cervello

Ricercatori del Mount Sinai Medical Center hanno scoperto che le cellule della microglia, cellule immunitarie che si trovano nel cervello, hanno un'origine unica e si formano subito dopo il concepimento. In precedenza si pensava che la microglia nascesse assieme ai macrofagi, che sono altre cellule immunitarie che si ritiene svilupparsi al momento della nascita.

Questa scoperta rivoluzionaria ha il potenziale per portare a futuri trattamenti delle malattie degenerative del cervello come l'Alzheimer e le malattie autoimmuni come la sclerosi multipla. Lo studio è pubblicato su Science Express online del 21 ottobre.

Le cellule della microglia sono ritenute in grado di svolgere un ruolo importante nello sviluppo di molte patologie del cervello e che la microglia difettosa potrebbe provocare il rilascio di molecole infiammatorie, che potrebbero partecipare allo sviluppo di malattie degenerative del cervello.

"Questa è davvero una scoperta sorprendente", ha detto Miriam Merad, MD, PhD, Professore Associato di Medicina genica e cellulare al Mount Sinai School of Medicine e autrice principale dello studio. "Abbiamo dimostrato che le cellule precursori diventano microglia solo per un breve periodo dopo il concepimento. Ora che sappiamo che la microglia sono originari di embrioni ai primi stadi, in teoria dovremmo essere in grado di generare microglia da cellule staminali embrionali per curare malattie cerebrali causate da difetti di microglia. Questo è un ottimo esempio del perché gli scienziati devono essere in grado di condurre una ricerca con le cellule staminali embrionali".

Nella prima parte dello studio, i ricercatori hanno trapiantato precursori delle cellule del sangue, che sono precursori di tutti i macrofagi, da un topo neonato ad un altro. Le cellule trapiantate non poterono essere differenziate nell'animale destinatario. Questi risultati suggeriscono che la microglia si è formata prima della nascita, durante la vita embrionale.

Successivamente, i ricercatori hanno utilizzato un modello di topo che esprime biosensori fluorescenti in precursori del sangue per determinare quando, in epoca embrionale, i precursori si trasformano in microglia. Una volta attivata, la fluorescenza non va via e tutte le cellule che si sviluppano dai precursori fluorescenti dovrebbero rimanere fluorescenti. I ricercatori hanno attivato la fluorescenza già sette giorni dopo il concepimento. Quando hanno esaminato i topi adulti hanno trovato microglia fluorescente, ma non macrofagi fluorescenti. Questi risultati stabiliscono che le cellule della microglia sono unici in quanto provengono da precursori che sorgono circa sette giorni dopo il concepimento.

"Andando avanti abbiamo bisogno di studiare ulteriormente il normale trasformarsi delle cellule precursori del sangue in microglia, cosa che dovrebbe aiutare a identificare il ruolo della microglia in varie patologie del cervello e, infine, condurre a progressi nei trattamenti", ha detto il Dott. Merad.

Nota: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o terapia.

 

Mount Sinai Medical Center, 23 ottobre 2010

 

Notizie da non perdere

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.