Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ti sei divertito? Sappiamo dove memorizzi questo ricordo

Dove vai per un buon boccone e qual è invece il posto dove non si mangia bene? Dove c'è più probabilità di divertirsi e dove invece le cose potrebbero non girare così bene?


Per ogni persona - ma anche per gli animali - le informazioni sulle esperienze piacevoli e spiacevoli sono di fondamentale importanza. I ricercatori dell'Istituto Nencki di Biologia Sperimentale di Varsavia hanno scoperto come e dove sono memorizzati i ricordi piacevoli, dimostrando che il luogo é una zona del cervello nota come nucleo centrale dell'amigdala.


I risultati ottenuti dal gruppo del Prof. Leszek Kaczmarek e della Dr. Ewelina Knapska, pubblicati sul Journal of Neuroscience, dimostrano che una singola proteina ha un ruolo chiave nel processo di memorizzazione di esperienze piacevoli. In futuro questi risultati possono aiutare a progettare trattamenti più efficaci per le dipendenze, la depressione e la schizofrenia. "Vogliamo che la nostra ricerca ci aiuti a capire la relazione tra la mente e il cervello studiando la memoria, che è di fondamentale importanza per la mente. Senza memoria non c'è la mente", spiega il Prof. Kaczmarek nel contesto della ricerca.


I neurobiologi distinguono tra diversi tipi di memoria, i cui tipi più elementari sono caratterizzati da una chiara dualità. Per esempio noi abbiamo ricordi a breve e lungo termine, dichiarativi (con riferimento ad eventi / dati) e procedurali (memoria di azioni). I ricercatori dell'Istituto Nencki si sono concentrati su un'altra dicotomia di grande importanza per ogni animale: la memoria appetitiva relativa ai ricordi di esperienze piacevoli e ai ricordi spiacevoli legati ad esperienze spiacevoli.


La ricerca sperimentale sulla memoria umana spesso si imbatte in un problema molto semplice: non ci sono volontari per gli esperimenti. Nessuno sano di mente accetterà di partecipare a esperimenti che coinvolgono la propria memoria. Fortunatamente avere una mente non è esclusivo degli esseri umani. Molte attività mentali tipiche degli esseri umani avvengono anche nella mente degli animali. Pertanto gli scienziati dell'Istituto Nencki hanno condotto i loro esperimenti sui topi.


Questi nuovi esperimenti sulla memoria sono stati condotti su topi posti in gabbie chiamate IntelliCages. In ogni angolo di tale gabbia sono state collocate due bottiglie di acqua. Al fine di ottenere l'acqua un topo deve raggiungere l'angolo e con il naso dare un colpo al cancelletto di una determinata bottiglia. A seconda del tipo di esperimento, il topo può ricevere l'acqua o un innocuo ma sgradevole soffio sul naso. Tutti i topi in gabbia hanno un chip ID individuale e quindi i ricercatori sono in grado di dire esattamente quali decisioni vengono prese da ogni topo.


Le IntelliCages permettono di condurre diversi esperimenti. Se per esempio in un angolo vengono posizionate bottiglie di acqua dolce (cioè uno stimolo appetitivo), si può indagare sull'efficacia della memoria spaziale nei topi. Sono possibili anche esperimenti più sofisticati, mettendo acqua dolce solo in una tra due bottiglie, e solo in uno degli angoli. Quindi il topo deve ricordare non solo qual è l'angolo con la bottiglia d'acqua dolce, ma anche quale delle due bottiglie contiene acqua dolce.


Venticinque anni fa ricercatori del Nencki avevano osservato cambiamenti nell'attività di un gene noto come c-fos nel nucleo della cellula nervosa durante l'apprendimento. Una delle proteine, la cui produzione è regolata da una proteina codificata dal gene c-fos, è l'enzima MMP-9 attivo all'esterno della cellula. I ricercatori hanno deciso di studiare il ruolo del MMP-9 nel memorizzare le esperienze piacevoli e spiacevoli. Per fare questo è stata condotta una serie di esperimenti su topi di controllo e su topi senza questa proteina completamente o bloccata solo selettivamente all'interno dell'amigdala centrale.


L'amigdala è una piccola struttura all'interno dell'emisfero cerebrale e si trova alla base del cervello, vicino all'ippocampo. Si compone di due gruppi di nuclei responsabili delle reazioni emotive innate e acquisite, come riso e paura.


I ricercatori sono stati sorpresi dagli esperimenti. Quando hanno posto topi di controllo nelle IntelliCages, dopo tre giorni di apprendimento, essi hanno quasi sempre scelto l'angolo con acqua dolce. I topi privi di MMP-9 si sono comportati in maniera nettamente diversa: non hanno mostrato alcuna preferenza per uno degli angoli. Nel frattempo tutti i topi hanno ricordato allo stesso modo l'angolo dove avevano ricevuto il soffio sgradevole sul naso. Inoltre, il blocco selettivo dell'MMP-9 solo nell'amigdala centrale produceva lo stesso effetto: non si memorizzava il ricordo della posizione dell'acqua dolce.


"I risultati sono chiari. Le esperienze piacevoli sono memorizzate per mezzo dei cambiamenti nella plasticità all'interno dei neuroni del nucleo centrale dell'amigdala. Allo stesso tempo, abbiamo dimostrato che una sola proteina, la MMP-9, è responsabile dell'apprendimento di esperienze piacevoli in se stesse e del memorizzarle. Allo stesso tempo, questa proteina non ha alcun impatto sulla memoria delle esperienze spiacevoli. Questi scoperte sono importanti e, a dire la verità ... molto piacevoli", dice il Prof. Kaczmarek.


I risultati della ricerca, che derivano da esperimenti condotti all'Istituto Nencki negli ultimi 25 anni, hanno un grande significato scientifico per spiegare i processi di apprendimento e memoria appetitiva, riferendosi a due ambiti apparentemente molto lontani della neurobiologia: di sistema (indagare su intere strutture neuronali come il nucleo centrale dell'amigdala) e molecolari (indagare sui processi fisici e chimici responsabili di varie funzioni delle cellule nervose, in cui partecipa la proteina MMP-9).


La ricerca sulla memoria appetitiva è stata finanziata dalla Fondazione per la Scienza Polacca.

 

 

 

 

 


Fonte: Nencki Institute of Experimental Biology.

Riferimenti: E. Knapska, V. Lioudyno, A. Kiryk, M. Mikosz, T. Gorkiewicz, P. Michaluk, M. Gawlak, M. Chaturvedi, G. Mochol, M. Balcerzyk, D. K. Wojcik, G. M. Wilczynski, L. Kaczmarek. Reward Learning Requires Activity of Matrix Metalloproteinase-9 in the Central Amygdala. Journal of Neuroscience, 2013; 33 (36): 14591 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.5239-12.2013

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.