Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Livelli «sicuri» di inquinamento ambientale danneggiano la salute nel tempo

Se stai mangiando meglio e ti eserciti regolarmente, ma non vedi ancora miglioramenti della salute, ci potrebbe essere un motivo: l'inquinamento.


Secondo un nuovo rapporto di ricerca pubblicato nel numero di Settembre di The FASEB Journal, il problema potrebbe non essere quello che si sta mangiando e facendo, ma qualcosa contenuto nel cibo.


"Questo studio aggiunge evidenze che inducono a ripensare il modo di affrontare la valutazione del rischio, soprattutto se si considera che la popolazione umana è molto esposta a migliaia di sostanze chimiche in basse quantità, e che dovrà essere testato anche l'impatto sulla salute delle miscele reali degli inquinanti", ha detto Brigitte Le Magueresse-Battistoni, ricercatrice coinvolta nel lavoro dell'Istituto Nazionale Francese della Sanità e della Ricerca Medica (INSERM).


"In effetti un inquinante potrebbe avere un effetto diverso quando è mischiato con altre sostanze inquinanti. Così, il nostro studio può avere forti implicazioni in termini di raccomandazioni per la sicurezza alimentare. I nostri dati ci fanno capire meglio l'impatto dei contaminanti alimentari ambientali nello sviluppo delle malattie metaboliche"
.


Per fare questa scoperta, gli scienziati hanno usato due gruppi di topi obesi. Entrambi hanno avuto una dieta arricchita con molti grassi e un alto contenuto di saccarosio; un gruppo ha ricevuto in più un cocktail di sostanze inquinanti con un dosaggio molto basso. Questi inquinanti sono stati dati sempre ai topi: dal pre-concepimento fino all'età adulta.


Anche se i ricercatori non hanno osservato tossicità o eccesso di peso nel gruppo che aveva ricevuto il cocktail di sostanze inquinanti, essi hanno visto un peggioramento della tolleranza al glucosio nelle femmine, suggerendo un difetto nella segnalazione dell'insulina. I risultati dello studio suggeriscono che la miscela di inquinanti riduce l'attività degli estrogeni nel fegato, attraverso il potenziamento di un enzima che elimina gli estrogeni stessi. Al contrario delle femmine, la tolleranza al glucosio non è stata influenzata nei maschi esposti al cocktail di sostanze inquinanti. Tuttavia, i maschi hanno mostrato alcuni cambiamenti nel fegato legati alla sintesi e al trasporto del colesterolo.


Questo studio rafforza il concetto che gli inquinanti possono contribuire alla attuale prevalenza di malattie croniche, tra cui le malattie metaboliche e il diabete (tutti fattori conclamati di rischio per l'Alzheimer).


"Questo rapporto conferma qualcosa che sappiamo da molto tempo: l'inquinamento ci fa male"
, scrive Gerald Weissmann, MD, capo redattore di The FASEB Journal. "Ma, cosa altrettanto importante, dimostra che la valutazione della contaminazione degli alimenti e delle sostanze inquinanti su base individuale potrebbe essere troppo semplicistica. Possiamo vedere che, quando livelli "sicuri" di contaminanti e inquinanti agiscono insieme, hanno un impatto significativo sulla salute pubblica".

 

 

 

 

 


Fonte: Federation of American Societies for Experimental Biology, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento: D. Naville, C. Pinteur, N. Vega, Y. Menade, M. Vigier, A. Le Bourdais, E. Labaronne, C. Debard, C. Luquain-Costaz, M. Begeot, H. Vidal, B. Le Magueresse-Battistoni. Low-dose food contaminants trigger sex-specific, hepatic metabolic changes in the progeny of obese mice. The FASEB Journal, 2013; 27 (9): 3860 DOI: 10.1096/fj.13-231670

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.