Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Localizzazato il GPS del nostro cervello

Uno dei modelli di tracciatori satellitari in vendita su questo sito, per il controllo a distanza dei pazienti.Uno dei modelli di tracciatori satellitari in vendita su questo sito, per il controllo a distanza dei pazienti.Attraverso le registrazioni dirette del cervello umano, un gruppo di ricercatori della Drexel University, della University of Pennsylvania, dell'UCLA e della Thomas Jefferson University ha identificato un nuovo tipo di cellula del cervello che aiuta le persone a tenere traccia della loro posizione relativa, mentre procedono in un ambiente non familiare.


La "cellula di griglia", che deriva il nome dal modello di griglia triangolare in cui la cellula si attiva durante gli spostamenti, si distingue dalle altre cellule del cervello in quanto la sua attivazione rappresenta posizioni spaziali multiple. Questo è il modo in cui le cellule di griglia consentono al cervello di tenere traccia dei segnali della navigazione, come la distanza dal punto di partenza o l'ultimo cambio di direzione. Questo tipo di navigazione è chiamato "integrazione del percorso".

"E' fondamentale che questo modello di griglia sia così coerente perché mostra il modo in cui le persone possono tenere traccia della loro posizione anche in nuovi ambienti con disposizioni incoerenti", ha detto il dottor Joshua Jacobs, assistente professore alla Scuola di Ingegneria Biomedica, Scienza e Sistemi Sanitari della Drexel, il ricercatore principale del gruppo.


I ricercatori Jacobs e Dr. Michael Kahana della Penn e il dr. Itzhak Fried della UCLA sono riusciti a distinguere queste cellule perché hanno avuto la rara opportunità di studiare le registrazioni del cervello di pazienti epilettici, con elettrodi impiantati nel profondo il loro cervello, nell'ambito del loro trattamento. Il loro lavoro è stato pubblicato nell'ultima edizione di Nature Neuroscience.


Durante le registrazioni del cervello, i 14 partecipanti allo studio giocavano con un videogioco che li sfidava a spostarsi da un punto ad un altro per recuperare degli oggetti e poi ricordare come tornare al luogo dove si trovava ogni oggetto. I partecipanti usavano un joystick per guidare una bicicletta virtuale su un terreno completamente aperto, visualizzato su un computer portatile nel loro letto d'ospedale. Dopo che i partecipanti hanno eseguito percorsi di prova, dove ogni oggetto era visibile a distanza, sono stati rimessi al centro della mappa e gli oggetti sono stati resi invisibili fino a quando la bicicletta non era proprio di fronte a loro. I ricercatori hanno poi chiesto ai partecipanti di muoversi verso particolari oggetti in varie sequenze.


Il team ha studiato la relazione tra il modo di navigare nel videogioco e l'attività dei singoli neuroni. "Ogni cellula di griglia risponde a posizioni spaziali multiple che sono disposte in forma di griglia", ha detto Jacobs. "Questo modello di griglia triangolare risulta quindi uno schema del cervello che ha un ruolo fondamentale nella navigazione. Senza le cellule di griglia, è probabile che gli esseri umani si perdano spesso o debbano spostarsi solo basandosi su punti di riferimento. Le cellule di griglia sono quindi fondamentali per il mantenimento del senso di posizione in un ambiente".


Anche se queste cellule non sono uniche tra gli animali (in effetti sono state scoperte in precedenza nei ratti) e uno studio preliminare nel 2010 con imaging cerebrale non invasiva ha suggerito l'esistenza delle cellule negli esseri umani, questa è la prima identificazione positiva della versione umana di queste cellule. "L'attuale scoperta delle cellule di griglia nel cervello umano, insieme con la scoperta precedente delle "cellule di posizione" umane nell'ippocampo, che si attivano in posizioni singole, fornisce una prova convincente del sistema di navigazione e mappatura comune tra esseri umani ed animali inferiori", ha detto Kahana, neuroscienziato autore senior e professore di psicologia all'Università della Pennsylvania.


Le scoperte del team suggeriscono anche che questi schemi a griglia possono in realtà essere più frequenti nell'uomo che nei ratti, perché lo studio ha trovato cellule di griglia non solo nella corteccia entorinale - dove sono presenti nei ratti - ma anche in una zona molto diversa del cervello: la corteccia cingolata. "Le cellule di griglia sono presenti in una posizione cruciale del sistema della memoria umana chiamata corteccia entorinale", ha detto Fried, professore di neurochirurgia alla David Geffen School of Medicine dell'UCLA. "Questa scoperta getta nuova luce sulla regione del cervello colpita per prima dall'Alzheimer, con effetti devastanti sulla memoria".


La corteccia entorinale è la parte del cervello studiata nella ricerca sull'Alzheimer e, secondo Jacobs, capire le cellule di griglia potrebbe aiutare i ricercatori a capire perché le persone con la malattia perdono spesso l'orientamento e si perdono (il cosiddetto wandering o vagabondaggio). Potrebbe anche aiutare ad indicare il modo di migliorare il funzionamento del cervello nelle persone affette da Alzheimer.

 

 

 

 

 


Fonte: Drexel University, via Newswise.

Riferimento: Joshua Jacobs, Christoph T Weidemann, Jonathan F Miller, Alec Solway, John F Burke, Xue-Xin Wei, Nanthia Suthana, Michael R Sperling, Ashwini D Sharan, Itzhak Fried, Michael J Kahana. Direct recordings of grid-like neuronal activity in human spatial navigation. Nature Neuroscience, 2013; DOI: 10.1038/nn.3466

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)