Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Malattia parodontale collegata all'Alzheimer

La cattiva salute dentale e le malattie gengivali possono essere legate all'Alzheimer, secondo i risultati di un nuovo studio che ha trovato segni di Porphyromonas gingivalis, il batterio responsabile delle gengive malate, nel cervello di pazienti deceduti affetti da demenza.


Gli scienziati ritengono che quando i batteri raggiungono il cervello scatenano una risposta immunitaria che può portare alla morte dei neuroni. Il processo potrebbe aiutare a guidare i cambiamenti che sono tipici dell'Alzheimer, causando sintomi di confusione e perdita di memoria.


Gli scienziati della University of Central Lancashire (UCLan) hanno studiato 10 campioni di cervello di pazienti morti con demenza e li hanno confrontati con lo stesso numero di campioni provenienti da pazienti non affetti da demenza. Il Professore StJohn Crean, decano della Facoltà di Medicina e Odontoiatria all'università, ha dichiarato: "Questa nuova ricerca indica una possibile associazione tra la malattia parodontale e gli individui che possono essere suscettibili a sviluppare l'Alzheimer, se esposti all'innesco appropriato. E' ancora da dimostrare se la scarsa igiene dentale può portare a demenza nelle persone sane, il che, ovviamente, potrebbero avere implicazioni significative per la popolazione nel suo complesso. E' anche probabile che questi batteri possano peggiorare la condizione già esistente".


I risultati sono riportati nel Journal of Alzheimer's Disease. Il ricercatore Dr Sim Singhrao, anch'egli dell'UCLan, ha detto: "Stiamo lavorando alla teoria che, quando il cervello è ripetutamente esposto a batteri e/o ai loro detriti dalle nostre gengive, le successive risposte immunitarie possono portare alla morte delle cellule nervose e a possibile perdita di memoria. Visite continue a professionisti del settore di igiene dentale, per tutta la vita, possono essere più importanti di quanto si ritiene attualmente, con conseguenze per la salute oltre la bocca".


Il dottor Simon Ridley, di Alzheimer's Research UK, ha detto: "Questo è un primo studio, con un numero molto piccolo di campioni, che ha osservato i batteri collegati alla malattia parodontale nel cervello delle persone affette da Alzheimer. Non sappiamo se la presenza di questi batteri nel cervello contribuisca alla malattia e saranno necessarie ulteriori ricerche per indagare su questo. E' possibile che la ridotta igiene orale e l'infezione gingivale possa essere una conseguenza della successiva fase di Alzheimer, piuttosto che una causa".

"Altri studi hanno suggerito che le infezioni, comprese le infezioni orali, potrebbero essere collegate all'Alzheimer e c'è ricerca continua in questo settore. Sarà importante per gli studi futuri prendere in considerazione di esaminare la storia delle registrazioni dentali, per correlare questi tipi di osservazioni con il livello di igiene orale durante la vita. Anche se non è ancora chiaro il nesso causale tra scarsa salute orale e Alzheimer, le persone che sono preoccupate per la loro salute dentale dovrebbero continuare ad andare dal dentista regolarmente".


Il Dr Alison Cook, dall'Alzheimer's Society, ha detto: "Questo piccolo studio suggerisce che abbiamo bisogno di più ricerca in questo importante settore. Il modo migliore per ridurre il rischio di demenza è di condurre uno stile di vita sano. Godere di una dieta mediterranea equilibrata, ricca di frutta e verdura, pesce azzurro e non fumare. Naturalmente se le persone sono preoccupate, non fa mai male usare lo spazzolino da denti due volte al giorno".

 

 

 

 

 


Fonte: University of Central Lancashire

Riferimento: Sophie Poole, Sim K. Singhrao, Lakshmyya Kesavalu, Michael A. Curtis, StJohn Crean. Determining the Presence of Periodontopathic Virulence Factors in Short-Term Postmortem Alzheimer’s Disease Brain Tissue. Journal of Alzheimer's Disease, Volume 36, Number 4, IN PRESS

Pubblicato in The Australian (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.