Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Meccanismo del sonno influenza la memoria emozionale

Ricercatori del sonno dei campus di Riverside e San Diego dell'Università di California hanno identificato il meccanismo del sonno che permette al cervello di consolidare la memoria emotiva e ha scoperto che un popolare aiuto al sonno di prescrizione aumenta il recupero e la risposta a ricordi negativi.


I risultati hanno implicazioni per gli individui che soffrono di insonnia legata a disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e altri disturbi d'ansia, che ricevono la prescrizione di zolpidem (Ambien) come aiuto per dormire.


Lo studio, apparso in Journal of Cognitive Neuroscience, ha permesso ai ricercatori del sonno Sara Mednick (foto) e agli psicologi Erik J. Kaestner e John T. Wixted della UC San Diego di determinare che, per la memoria emotiva, è importante una caratteristica del sonno nota come fusi del sonno [sleep spindles in Inglese], picchi di attività cerebrale che durano per un secondo o meno nel corso di una determinata fase del sonno.


Una ricerca che la Mednick ha pubblicato all'inizio di quest'anno ha dimostrato il ruolo fondamentale dei fusi del sonno nel consolidare le informazioni a breve termine in ricordi a lungo termine nell'ippocampo, che si trova nella corteccia cerebrale del cervello. Il zolpidem migliora il processo, una scoperta che potrebbe portare a nuove terapie del sonno per migliorare la memoria negli adulti che invecchiano e in quelli con demenza, Alzheimer e schizofrenia. E' il primo studio a dimostrare che il sonno può essere manipolato con la farmacologia per migliorare la memoria.


"Sappiamo che i fusi del sonno sono coinvolti nella memoria dichiarativa, le informazioni esplicite che ricordiamo sul mondo, come ad esempio i luoghi, le persone e gli eventi"
, spiega la Mednick. Ma fino ad ora, i ricercatori non avevano considerato i fusi del sonno per il ruolo nella memoria emozionale, concentrandosi invece sui movimenti oculari rapidi [REM, rapid eye movement] nel sonno. Usando due aiuti al sonno comunemente prescritti - zolpidem e sodio oxibato (Xyrem) - la Mednick, Kaestner e Wixted sono riusciti a chiarire gli effetti dei fusi del sonno e dei REM sul richiamo dei ricordi emozionali. Hanno determinato che sono i fusi del sonno, non i REM, ad influenzare la memoria emozionale.


I ricercatori hanno dato zolpidem, sodio oxibato (Xyrem) e un placebo a 28 uomini e donne di età compresa tra 18 e 39 anni con abitudini di sonno normali, lasciando diversi giorni di intervallo tra le dosi per consentire ai medicinali di lasciare il corpo. I partecipanti hanno visto immagini standard note per suscitare risposte positive e negative, per un secondo, prima e dopo dei pisolini vigilati.


Hanno ricordato più immagini con contenuto negativo o molto eccitanti dopo l'assunzione di zolpidem, una scoperta che suggerisce anche che il cervello può favorire il consolidamento dei ricordi negativi, spiega la Mednick. "Sono sorpresa dalla specificità dei risultati, che il miglioramento della memoria emozionale è specifico dei ricordi negativi e ad alta eccitazione, e delle ramificazioni di questi risultati per le persone con disturbi d'ansia e PTSD", ha scritto la Mednick. "Queste sono persone che hanno già una maggiore memoria per i ricordi negativi e ad alto eccitamento. I farmaci del sonno potrebbero migliorare i loro ricordi di cose che non voglio ricordare".


Lo studio potrebbe avere implicazioni anche più ampie, hanno detto i ricercatori. Le linee guida cliniche del Department of Veterans Affairs e del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti raccomandano di non usare le benzodiazepine di routine per il trattamento di PTSD, anche se il loro utilizzo è aumentato tra gli uomini e le donne con PTSD tra il 2003 e il 2010. Gli effetti delle benzodiazepine sul sonno sono simili a quelle del zolpidem.


I ricercatori notano nello studio che la US Air Force usa il zolpidem come pillola "no-go" prescritta per aiutare gli equipaggi di volo a calmarsi dopo l'assunzione di stimolanti per rimanere svegli durante le lunghe missioni. "Alla luce degli attuali risultati, varrebbe la pena di indagare se la somministrazione di farmaci del tipo benzodiazepine possa aumentare la conservazione di ricordi negativi e altamente eccitanti, che avrebbero un effetto antiterapeutico", hanno scritto. "Sembrano necessarie ulteriori ricerche sul rapporto tra ipnotici e disturbi emozionali dell'umore".


Questo studio è stato finanziato da un premio alla carriera del National Institutes of Health di 651,999 dollari in cinque anni, a Sara C. Mednick, assistente professore di psicologia all'Università della California di Riverside.

 

 

 

 


Fonte: University of California, Riverside. Articolo originale scritto da Bettye Miller.

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)