Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diabete in gioventù può aumentare il rischio di Alzheimer e di altre malattie

Uno studio ha trovato biomarcatori nel sangue, le proteine amiloidi della malattia, in giovani con diabete di tipo 1 e di tipo 2

 

I giovani con diabete possono avere un rischio significativamente più elevato di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA) più avanti nella vita, secondo uno studio di ricercatori dell'Università del Colorado. Nello studio, pubblicato su Endocrines, gli scienziati hanno verificato la presenza di specifici biomarcatori del sangue che sono segni precoci di neurodegenerazione e di MA in giovani con diabete ad insorgenza giovanile.


"Evidenze preliminari mostrano che la neuropatologia preclinica del MA è presente nei giovani con diabete ad esordio giovanile", ha affermato la prima autrice dello studio, Allison Shapiro PhD/MPH, assistente prof.ssa di pediatria ed endocrinologia alla University of Colorado. "Questi dati preliminari suggeriscono il potenziale per una traiettoria del rischio di MA ad esordio precoce nelle persone con diagnosi di diabete durante l'infanzia o l'adolescenza".


Il rischio include giovani con diabete sia di tipo 1 che di tipo 2. La maggior parte degli studi che hanno esaminato la connessione tra MA e diabete si sono concentrati su over-40 che hanno una probabilità del 60-80% maggiore di sviluppare la demenza e possibilmente il MA, rispetto ai coetanei senza diabete. Ma questo studio ha esaminato la stessa associazione in una fascia di età molto più giovanile.

 

Biomarcatori del sangue elevati e proteine amiloidi

Lo studio ha esaminato circa 80 persone, concentrandosi su biomarcatori del sangue e scansioni PET per cercare prove di malattia neurodegenerativa nei giovani adulti con diabete. Alcuni partecipanti avevano il diabete di tipo 1, altri di tipo 2 e altri non avevano diabete. Quelli con diabete ad insorgenza giovanile provenivano dallo studio SEARCH for Diabetes in Youth, registro e coorte multicentrici di popolazione.


Oltre ai biomarcatori di MA più elevati nel sangue osservati nei giovani con diabete ad esordio giovanile, "quelli con diabete ad insorgenza giovanile hanno mostrato un elevato accumulo di proteine amiloidi nelle aree del cervello in cui insorge il MA", ha detto la Shapiro.


Questi nuovi dati hanno preoccupato i ricercatori, dato il crescente onere dell'obesità tra i giovani americani e le età più giovanili in cui le persone stanno sviluppando il diabete. La Shapiro ha affermato che circa il 20% dei giovani negli Stati Uniti ha obesità, che contribuisce al diabete e all'infiammazione e guida numerose altre malattie, compreso il MA. La Shapiro ha detto:

"Stiamo per entrare in un mondo diverso di assistenza sanitaria a causa dell'epidemia di obesità nei giovani, che stanno recuperando sugli adulti. Ora stiamo assistendo a più malattie legate all'invecchiamento nei giovani. Non stiamo dicendo che queste persone hanno il MA o un deterioramento cognitivo. Stiamo dicendo che questa traiettoria è preoccupante".

 

Il MA di fase avanzata nei giovani è in aumento con l'obesità

Il MA è spesso visto come una malattia della tarda età, ma questo studio mostra che i fattori in gioventù possono avere un ruolo significativo nello sviluppo della malattia neurodegenerativa, ha affermato la Shapiro. Lei e i suoi colleghi ricercatori del LEAD Center, un centro di ricerca e formazione dell'Università del Colorado e del suo Alzheimer's and Cognition Center, sperano di ottenere finanziamenti aggiuntivi per testare questo gruppo di persone man mano che invecchiano.


Seguire questi partecipanti è fondamentale, ha affermato la Shapiro, per capire meglio il rischio e i suoi fattori trainanti, oltre a ottenere approfondimenti clinici per i medici che si prendono cura delle persone con diabete ad insorgenza giovanile. Ha detto che i test cognitivi, che sono considerati per gli anziani con diabete, potrebbero dare benefici anche ai giovani.


"Il campo dell'assistenza al diabete sta iniziando a riconoscere l'importanza dei test cognitivi come parte dell'osservazione clinica post-trattamento", ha affermato la Shapiro. "E dovrebbe essere qualcosa che consideriamo anche nel diabete ad insorgenza giovanile".

 

 

 


Fonte: David Kelly in University of Colorado (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: ALB Shapiro, [+13], CT Whitlow. Biomarkers of Neurodegeneration and Alzheimer’s Disease Neuropathology in Adolescents and Young Adults with Youth-Onset Type 1 or Type 2 Diabetes: A Proof-of-Concept Study. Endocrines, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.