Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Migliorare la cura della demenza nelle case di cura: imparare dal tempo della pandemia

 

Tutti quelli associati alle case di cura - come ospiti e relative famiglie, amici, personale o amministratori - sono consapevoli del massiccio impatto della pandemia su queste strutture che forniscono servizi essenziali a un numero crescente di anziani, molti con danni cognitivi.


In un editoriale pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society, Kathleen Unroe MD/MHA/MS, ricercatrice e medico del Regenstrief Institute e dell'Indiana University, e Gail Towsley PhD/NHA, della facoltà di infermieristica dell'Università dello Utah, si concentrano sul bisogno continuo di integrare assistenza di qualità specifica per la demenza nelle case di cura.


“I responsabili delle case di cura [durante la pandemia] hanno dovuto bilanciare esigenze contrastanti, come le pressioni per scaricare gli ospedali accettando nuovi pazienti, nonché le responsabilità per proteggere il personale e gli ospiti già presenti. La valutazione costante dei rischi rispetto ai benefici ha spesso portato a compromessi tra sicurezza (o almeno, ciò che si credeva all'epoca fornisse sicurezza) e qualità della vita", osserva l'editoriale.


Le autrici evidenziano le incertezze e i fattori di stress che stanno di fronte ai fornitori di cure estese e ai loro assistiti, in particolare le sfide che includono l'isolamento sociale del residente, il reclutamento, la formazione e la fidelizzazione del personale, nonché il fastidioso conflitto tra il controllo delle infezioni con le migliori pratiche e la cura della demenza delle migliori pratiche.


"La maggior parte delle persone che ricevono assistenza nelle case di cura hanno un deterioramento cognitivo", ha affermato la dott.ssa Unroe. “L'assistenza di alta qualità per le persone con compromissione cognitiva, comprese quelle con diagnosi di demenza, dovrebbe essere incentrata sulla persona, il che richiede di conoscere gli obiettivi di una persona per le proprie cure e le sue preferenze terapeutiche, e assicurarsi che tali obiettivi e preferenze siano documentati e poi realizzati, anche per quelli che hanno poca o nessuna capacità di partecipare a queste discussioni.

"Le persone nelle case di cura, proprio perché vivono lì, sono spesso isolate dalla loro comunità, dai loro precedenti vicini e contatti e dalle loro famiglie. Dobbiamo fare ulteriori passi per assicurarci di tenere in vita queste connessioni importanti, rendendo più semplice possibile per le persone venire e partecipare alla vita della casa di cura, e perché possano lasciare la struttura e partecipare alla vita nei loro quartieri e con le loro famiglie".


Secondo la dott.ssa Unroe, la pandemia ha evidenziato:

  • la necessità di formazione specifica al personale per la cura della demenza;
  • il valore della comunicazione via telemedicina;
  • l'importanza di espandere il ruolo della famiglia nelle case di cura.


Nel 2022, le National Academies of Sciences, Engineering and Medicine hanno emesso The National Imperative to Improve Nursing Home Quality (l'imperativo nazionale di migliorare la qualità delle case di cura), che diceva:

"L'impatto devastante della pandemia Covid-19 sui residenti e sul personale delle case di cura ha rinnovato l'attenzione sulle debolezze di vecchia data che impediscono di dare un'assistenza di alta qualità nelle case di cura".


Il rapporto invita i Centri Servizi Medicare e Medicaid e gli stati a migliorare la supervisione delle case di cura per evitare una ripetizione dei fallimenti verificatisi durante la pandemia Covid-19. Evidenziando l'importanza di esplorare le opportunità di "coalizzarsi attorno alle soluzioni" per risolvere le sfide persistenti negli ambienti di cura, le dott.sse.Unroe e Towsley concludono:

"Sebbene la pandemia includa lezioni che non vorremmo più dover sperimentare, abbiamo l'opportunità di cambiare le nostre pratiche e ri-focalizzarci nell'assistenza di alta qualità per la demenza".

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KT Unroe, GL Towsley. Learning from the experience of dementia care for nursing home residents during the pandemic. J Am Geriatr Soc, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.