Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I farmaci sviluppati finora per l'Alzheimer puntano la forma corretta di amiloide?

Neuron with tangles of tau surrounded by microglia

I ricercatori della Indiana University stanno studiando come la carenza di un gene nelle cellule immunitarie può modellare la progressione del morbo di Alzheimer (MA).


Lo studio, pubblicato su Molecular Degeneration, ha scoperto che eliminare il CX3CR1, un gene microgliale associato a malattie neurodegenerative, ha provocato negli animali modello di MA uno stato più grave di malattia e l'accumulo di placche nel cervello. La carenza del gene ha anche compromesso il movimento delle microglia - le cellule immunitarie del cervello - verso le placche.


"Questa indagine mostra che in assenza di CX3CR1 le microglia nel MA diventano disfunzionali molto presto nel corso della malattia, e questa disfunzione si traduce nella cascata di eventi neurotossici nel cervello", ha affermato Shweta Puntambekar MS/PHD, assistente prof.ssa di ricerca in genetica medica e molecolare. "Per la più ampia comunità di ricerca, questo studio individua come possiamo puntare questo tipo di cellula all'inizio della malattia al fine di modulare il modo in cui la malattia progredisce nel cervello e, alla fine, modulare gli esiti cognitivi nel MA".


Negli studi umani e animali precedenti il CX3CR1 ha dimostrato di essere sotto-regolato nelle malattie neurodegenerative, quando sono attive le microglia. La CX3CR1-V249I, una variante genica con perdita di funzione, è stata inizialmente identificata e associata alla degenerazione maculare e successivamente ha dimostrato di relazionarsi con la neurodegenerazione nel MA e nella SLA.


La Puntambekar ha affermato che lo studio, di cui è prima autrice, ha anche esaminato la connessione tra amiloide-beta (Aβ) e tau nel cervello, le proteine caratteristiche comunemente associate alle malattie neurodegenerative. Le proteine Aβ si raggruppano e formano placche, che distruggono le connessioni tra le cellule nervose. La tau poi si forma nel cervello, dopo le placche amiloidi.


"Lo studio ha stabilito non solo una connessione tra amiloide e tau, ma anche che le microglia possono modellare l'intero processo della malattia"
, ha detto Puntambekar.


In assenza di questo gene, le microglia - che fungono da prima linea di difesa contro virus, materiali tossici e neuroni danneggiati - non si avvicinano alle placche per eliminare le proteine. Ciò si verifica all'inizio della malattia e porta ad altri eventi neurotossici, come l'accumulo di altre specie tossiche di Aβ e di tau aggravata nelle fasi successive della malattia.


Alcune di quelle specie di ;Aβ non si depositano nel cervello come placche 'insolubili', ha detto la Puntambekar, ma come placche 'solubili' e hanno dimostrato anche di essere associate al declino cognitivo. Queste specie erano aumentate in assenza di CX3CR1, ha aggiunto.


La maggior parte delle terapie che puntano le proteine ​Aβ nel cervello si concentrano sulle placche insolubili, ma i farmaci per anni si sono dimostrati inefficaci negli studi clinici.


"Con questi nuovi dati, ora possiamo iniziare a chiederci se l'efficienza clinica limitata delle terapie per il MA siano dovute al mancato puntamento delle specie corrette di Aβ e se dovremmo iniziare a puntare altre specie solubili per ottenere risultati cognitivi migliori"
.

 

 

 


Fonte: Indiana University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SS Puntambekar, ...[+10], BT Lamb. CX3CR1 deficiency aggravates amyloid driven neuronal pathology and cognitive decline in Alzheimer’s disease. Molecular Neurodegeneration, 28 June 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.