Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Connessione chiara' tra rumore del traffico e demenza

L'esposizione al rumore di una strada o ferrovia vicina, per un periodo prolungato, può portare a un rischio significativamente più elevato di sviluppare la demenza. E più alto è il rumore, maggiore è il rischio, secondo dei ricercatori danesi.


Un progetto di svolta di ricercatori della University of Southern Denmark, dell'Università di Roskilde, dell'Ossense University Hospital e dell'Università di Copenaghen, dimostra una chiara connessione tra rumore e demenze, come il morbo di Alzheimer (MA).


I risultati della ricerca danese sono stati pubblicati il 9 settembre sul British Medical Journal, e lo studio mostra che hai il 27% in più di rischio di sviluppare il MA e il 18% la demenza in generale, quando sei esposto al rumore del traffico superiore a 55 decibel per un periodo prolungato.

 

Il rumore è dannoso

"I risultati sono sorprendenti perché è la prima volta che abbiamo stabilito una chiara connessione tra il rumore del traffico e lo sviluppo della demenza", ha affermato Manuella Lech Canuaria PhD, della University of Southern Denmark.


Lei spera che i risultati possano aprire la strada a ulteriori ricerche sul campo per dare benefici alla sanità pubblica:

"Vogliamo aumentare l'attenzione sui rischi per la salute associati all'esposizione al rumore, che non solo è un fastidio, ma è anche dannoso per la salute.

"Speriamo che i nostri risultati possano aiutare a influenzare lo sviluppo urbano. I risultati dovrebbero essere considerati nei programmi di regolazione del rumore come la schermatura autostradale e l'asfalto che riduce il rumore".

 

Grande potenziale nel prevenire la demenza

Secondo Jesper Hvass Schmidt, responsabile medico all'Odense University Hospital, lo stress e il sonno scadente fanno parte del problema:

"Il rumore stressa il corpo, provocando un sonno scadente. Crea stanchezza, che a sua volta innesca più stress e aumenta il rischio di sviluppare la demenza. I risultati come questi sono essenziali perché indicano che il rumore è un problema di sanità pubblica".


Mette Sørensen, professoressa aggiunta della Roskilde University, esperta di rumore del traffico, sottolinea che i risultati del progetto triennale possono aprire la strada alla ricerca sempre più necessaria sul campo: "La nostra scoperta ci fornisce potenzialmente opportunità completamente nuove per prevenire la demenza".

 

 

 


Fonte: Jakob Haugaard Christiansen in University of Southern Denmark (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Manuella Lech Cantuaria, Frans Boch Waldorff, Lene Wermuth, Ellen Raben Pedersen, Aslak Harbo Poulsen, Jesse Daniel Thacher, Ole Raaschou-Nielsen, Matthias Ketzel, Jibran Khan, Victor Valencia, Jesper Hvass Schmidt, Mette Sørensen. Residential exposure to transportation noise in Denmark and incidence of dementia: national cohort study. BMJ, 9 Sep 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)