Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e metabolismo

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morbo di Alzheimer (MA) e le altre demenze?


Diamo un'occhiata a questa possibilità dalle forme di vita nel brodo primordiale fino ai moderni umani e vediamo se c'è un'altra storia che potrebbe avere più senso. Ricorda che un requisito di tutti gli organismi è essere in grado di identificare le minacce e difendersi da esse. Considera la possibilità che tutte le malattie degenerative, compreso il MA, possano essere malattie croniche relative alle minacce.


Ci sono quattro fenotipi umani di base e fondamentali (stati fisiologici espressi geneticamente) che sono molto simili agli antichi fenotipi dei nostri batteri ancestrali e archei primitivi di quattro miliardi di anni fa. Questi fenotipi comprendono due fisiologie di minaccia (T1 e T2) e due fisiologie di sicurezza (S1 e S2) che iniziano all'interno del nostro brodo molecolare e fluiscono per tutto il nostro sistema, fissando il nostro stato mitocondriale, cellulare, fisico, emotivo, sociale e, infine, spirituale. Questa discussione si concentrerà principalmente sul fenotipo T1 e cosa può accadere se siamo bloccati in questo stato di difesa.


Il primo fenotipo di minaccia, T1, è progettato per il lotta-e-fuggi. È una risposta di mobilizzazione che ha un'alta richiesta metabolica e di zucchero (glucosio o glicolitico), è pro-infiammatoria, ed è pro-immunità innata. Questi sono tutti necessari per difendersi dall'attacco di una tigre (o virale). Le funzioni che non sono necessarie in un attacco di tigre sono quelle riproduttive, gastrointestinali e le nuove funzioni cerebrali evolutive dell'uomo.


Per allocare le risorse, queste funzioni meno necessarie vanno relativamente offline e sperimentiamo dissociazioni cerebrali progressive e specifiche. In modo acuto, questo fenotipo T1 può essere di rabbia e collera o paura e vigilanza. In modo cronico, questo fenotipo è una delle irritabilità, esplosività e opposizioni che si estendono ad ansia, iperattività e ipervigilanza. Questi stati richiedono molte risorse e sono difficili da sostenere per molto tempo.


Rifocalizzandoci sul nuovo cervello evolutivo dell'uomo, considera che l'attacco della tigre non è il momento per risolvere calcoli o inventare la ruota, né per legarsi e collegarsi, né recitare informazioni memorizzate, né il momento del linguaggio complesso, quindi queste funzioni del cervello sono ridotte per supportare le altre funzioni necessarie per affrontare la tigre. Le minacce croniche portano alla dissociazione focale cerebrale cronica e alla fine alla decostruzione, o catabolismo, di queste aree.


Inoltre, la minaccia cronica spegne i percorsi antinfiammatori colinergici, anti-dolore, di rigenerazione (anabolica) e della memoria. Il sistema colinergico deriva il nome dal suo neurotrasmettitore acetilcolina ed è più noto come 'sistema nervoso parasimpatico' (PNS). La dissociazione e la decostruzione di questi nuovi centri del cervello distintamente umani ed evolutivi, e lo spegnimento dei percorsi colinergici conferiscono una foto molto sospettosa del MA.


Ciò che sottende questa immagine della malattia è a livello molecolare. Le citochine della minaccia (TC, threat cytokines) - per es. IL1, IL6, TNFa - e le loro funzioni possono, in generale, dipingere un'immagine completa. Le TC causano il fenotipo T1. Le TC influenzano il tono del sistema nervoso autonomo o automatico. La fisiologia T1 include il sistema nervoso lotta-o-fuggi, il sistema nervoso simpatico (SNS), che è attivato, mentre, come notato sopra, il PNS è disattivato, nella minaccia. Le TC determinano anche gli stati metabolici, mitocondriali, cellulari, fisici, emotivi, sociali e spirituali.


Le TC ci muovono verso il metabolismo dello zucchero (glucosio) o quello glicolitico e lontano dal metabolismo di fosforilazione ossidativa molto più efficiente (2 ATP invece di 18 ATP). Invece l'ossigeno viene usato per la produzione di specie reattive di ossigeno e questo promuove lo stato di difesa pro-infiammatoria. Parte della fonte di energia che usiamo per guidare le funzioni delle nostre cellule, l'ATP, è rilasciata dalle cellule e questa ATP viene usata per trasmettere segnali di pericolo invece di alimentare le funzioni della cellula.


A causa di tutti questi cambi di strategia metabolica, la domanda di zucchero (glucosio) diventa estremamente elevata nella fisiologia T1. Imploriamo cibi zuccherati, carboidrati semplici e scomponiamo i tessuti per una maggiore produzione di glucosio (gluconeogenesi). I tessuti con molto zucchero sono privilegiati: dischi intervertebrali, cartilagini, tendini, gengive, e persino la colla tra le cellule del cervello sono bersagli attraenti per il carburante. Inoltre, le cellule cerebrali che non sono importanti per la lotta sono decostruite per il carburante, mentre le cellule reattive, limbiche e cerebrali e le cellule cerebrali riflessive sono preservate.


Se la sostanza noncellulare del cervello è piena di zucchero, le cellule del cervello hanno molti grassi e parti di loro sono circondate da grassi. I grassi possono essere convertiti in glucosio e sono una ricca fonte di carburante. In uno stato di difesa, cellule neurali specifiche possono essere sacrificate per il bene superiore: la sopravvivenza dell'intero essere. Nella decostruzione di queste cellule, la proteina amiloide-beta trasporta i grassi fuori dalle cellule e fa uno scambio con i trasportatori di grassi che li portano ad essere dispiegati altrove.


Le persone che sono estremamente brave in questo processo, come i tipi portatori di grasso APOE4, masticano il loro cervello ad un tasso più alto quando sono sotto minaccia, e potenzialmente nell'invecchiamento. Questo tipo di trasportatore di grasso ha aiutato la sopravvivenza umana 200.000 anni fa sotto l'attacco di una tigre, quindi il gene persiste fino ad oggi. Tuttavia, nel mondo moderno questo tipo genetico non serve così bene queste persone e li predispone ai disturbi neurodegenerativi.


L'APOE4 e l'amiloide-beta visti nella demenza di MA sono percepiti come le cause tossiche sottostanti della malattia. Cosa succede se non lo sono? E se sono normali all'interno di un fenotipo T1 ed è la minaccia cronica che è la causa della malattia? In questo modello del MA, sembra improbabile che APOE4 e amiloide-beta siano tossine (se lo sono è un progetto terribile), ma semplicemente componenti metabolici e artefatti del processo di decostruzione delle cellule cerebrali. I trattamenti che puntano la rimozione di queste 'tossine' pertanto falliscono, se loro non sono il vero problema.


Inoltre, le TC influenzano la neurotrasmissione. Il GABA (acido γ-amminobutirrico), un neurotrasmettitore calmante e ristorativo, viene prodotto dall'amminoacido glutammina,  deviato al neurotrasmettitore eccitatorio glutammato e al produttore di energia acido 2-chetoglutarico. Inoltre, le TC deviano l'amminoacido triptofano lungo il percorso kynurenico e lontano dalla produzione di serotonina e melatonina.


Alla fine, le TC possono persino deviare l'amminoacido tirosina dalla produzione di dopamina e norepinefrina alle fonti di carburante acido fumarico e acetil acetato. Le citochine della minaccia deviano l'acido grasso  fosfatidilcoltina dalla produzione del neurotrasmettitore acetilcolina antinfiammatorio, rigenerativo e della memoria, alla produzione di prodotti chimici e di colesterolo pro-infiammatori da inserire nel cortisolo o da usare per la produzione di energia.


La produzione di energia è una priorità in uno stato di difesa T1. Che dire se il MA fosse uno stato di minaccia cronica che ha le sue cause sottostanti nella fisiologia indotta dalle citochine della minaccia?


In questo caso, allora il MA è, in effetti, uno stato iper-infiammatorio, ma più significativamente è uno stato degenerativo o, più precisamente, catabolico con una preferenza per le nuove strutture cerebrali evolutive degli umani.


Se tutto questo è vero, allora definire la minaccia diventa importante per un piano di trattamento della demenza. Le minacce possono essere fisiche (prioni, virus, batteri, funghi, protozoi, leoni, tigri e orsi, persone, inquinanti, tossine, farmaci, nutrizione scadente, sonno scadente, mancanza di esercizio, ecc.), spirituali (isolamento, abbandono, abuso, de-affrancamento, discriminazione, ingiustizia, narrazioni negative, ecc.), dell'oscurità (genetica, epigenetica, traumi generazionali, codici predittivi difensivi, ricordi traumatici, soppressioni, repressioni, ecc.).


Nel rivedere questo elenco, bisogna notare che la minaccia acuta, la minaccia cronica e la minaccia storica contribuiscono tutte al carico della minaccia totale che può innescare il MA e le altre malattie neurodegenerative. È necessario un buon inventario delle minacce per sviluppare un piano di assistenza che rimuova queste minacce. Questo tratterebbe questa malattia alle radici, non ai sintomi. La preoccupazione non è solo che ci sono molte minacce per gli umani, ma queste minacce sembrano aumentare e non diminuire nel mondo oggi.


Tuttavia, non è sufficiente rimuovere le minacce: è importante spostare le persone in un luogo di sicurezza e connessione. Come notato in precedenza, abbiamo anche due fenotipi di sicurezza fondamentali. L'S1 è riproduci e alimenta, l'S2 è riposa e digerisci. Anche qui è coinvolta la segnalazione della citochina. Le citochine della sicurezza (SC) - per es. IL4, IL10, TGFb - essenzialmente fanno il contrario delle TC.


Quando siamo al sicuro, in vista e al salvo, il potenziale distintamente umano del nostro cervello è completamente online. Possiamo contemplare e creare, connetterci, legarci ed empatizzare, parlare e scrivere in prosa e poesia, ricordare, dichiarare e giocare a Jeopardy. I percorsi antinfiammatori colinergici, anti-dolore, rigenerativi e di memoria (PNS) sono pienamente impegnati. Siamo ristorativi e rigenerativi, anche il cervello.


Forse, la cosa più importante per stimolare questa fisiologia di guarigione è una socializzazione e connessione sicura. Finora, sembra che la combinazione di rimuovere la minaccia e cercare sicurezza e connessione ancora superi le pillole e le procedure per il trattamento del MA.


Speriamo che questo modello di MA possa aiutare a dare un senso ad alcune delle peculiarità e dei misteri della malattia.


Quindi come spostiamo le persone dalla minaccia alla sicurezza? Resta sintonizzato e al sicuro.

 

 

 


Fonte: David Clawson MD (medico di riabilitazione) in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.