Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Linguaggio: ecco un'abilità che non si deteriora con l'età

Toni Morrison american novelistLa scrittrice americana Toni Morrison ha pubblicato il suo ultimo romanzo quando aveva 84 anni. Foto: AP/Michel Euler

Quando Toni Morrison è morta lo scorso 5 agosto, il mondo ha perso una delle voci letterarie più influenti. Ma la Morrison non era un mostro letterario. Ha pubblicato il suo primo romanzo, The Bluest Eye, quando aveva 39 anni. E il suo ultimo God Help the Child è apparso quando ne aveva 84. La Morrison ha pubblicato 4 romanzi, 4 libri per bambini, molti saggi e altre opere non di narrativa dopo i 70 anni.


La Morrison non è unica in questo senso. Numerosi scrittori producono lavori significativi anche dopo i 70, gli 80 e persino dopo i 90. Herman Wouk, per esempio, aveva 97 anni quando ha pubblicato il suo romanzo finale, The Lawgiver.


Tali prodezze letterarie sottolineano un punto importante: l'età non sembra diminuire la nostra capacità di parlare, scrivere e imparare un nuovo vocabolario. La nostra vista può affievolirsi e il nostro ricordo può vacillare, ma, al confronto, la nostra capacità di produrre e comprendere la lingua è ben conservata nell'età adulta.


Nel nostro prossimo libro, Changing Minds: How Aging Affects Language and How Language Affects Aging (Cambiare le menti: come l'invecchiamento influisce sul linguaggio e come il linguaggio influisce sull'invecchiamento), io e il coautore Richard M. Roberts, evidenziamo alcune delle ultime ricerche emerse sul linguaggio e sull'invecchiamento.


Per coloro che temono la perdita delle abilità linguistiche mentre invecchiano, ci sono molte buone notizie da segnalare.

 

 

La padronanza della lingua è un viaggio lungo come la vita

Alcuni aspetti delle nostre abilità linguistiche, come la conoscenza dei significati delle parole, in realtà migliorano durante la mezza età e quella tarda.


Uno studio, ad esempio, ha scoperto che gli anziani di una comunità di pensionati vicino a Chicago avevano una dimensione media del vocabolario di oltre 21.000 parole. I ricercatori hanno anche studiato un campione di studenti universitari e hanno scoperto che i loro vocabolari medi includevano solo circa 16.000 parole.


In un altro studio, gli adulti di madrelingua ebraica - con un'età media di 75 anni - hanno ottenuto risultati migliori rispetto ai partecipanti più giovani e di mezza età nel discernere il significato delle parole.


Dall'altra parte, le nostre abilità linguistiche a volte funzionano come un canarino nella miniera di carbone cognitiva: possono essere un segno di deficit mentali futuri, decenni prima che tali problemi si manifestino.


Nel 1996, l'epidemiologo David Snowdon e un team di ricercatori hanno studiato i campioni di scrittura di donne che erano diventate suore. Hanno scoperto che la complessità grammaticale dei saggi scritti dalle suore quando si erano unite al loro ordine religioso poteva prevedere quali sorelle avrebbero sviluppato la demenza diversi decenni dopo. (Centinaia di suore hanno donato il loro cervello alla scienza, e questo consente una diagnosi definitiva della demenza).


Mentre la scrittura di Toni Morrison è rimasta sorprendentemente chiara e focalizzata con l'età, altri autori non sono stati così fortunati. La prosa nel romanzo finale di Iris Murdoch, Jackson's Dilemma, suggerisce un certo grado di compromissione cognitiva. In effetti, è morta per cause correlate alla demenza quattro anni dopo la sua pubblicazione.

 

 

Non mettere giù quel libro

La nostra capacità di leggere e scrivere può essere preservata bene nell'età adulta. Fare uso di queste abilità è importante, perché leggere e scrivere sembrano prevenire il declino cognitivo. Tenere un diario, ad esempio, ha dimostrato di ridurre sostanzialmente il rischio di sviluppare varie forme di demenza, incluso il morbo di Alzheimer.


Leggere narrativa, nel frattempo, è stato associato a una durata della vita più lunga. Uno studio su larga scala condotto alla Yale University ha scoperto che le persone che leggevano libri per almeno 30 minuti al giorno vivevano, in media, quasi due anni in più rispetto ai non lettori. Questo effetto è persistito anche dopo aver controllato fattori come genere, istruzione e salute. I ricercatori suggeriscono che il lavoro fantasioso di costruzione di un universo immaginario nella nostra testa aiuta a ingrassare le nostre ruote cognitive.


Il linguaggio è un compagno costante durante il nostro viaggio di vita, quindi forse non sorprende che sia intrecciato con la nostra salute e la nostra longevità. E i ricercatori continuano a fare scoperte sulle connessioni tra linguaggio e invecchiamento. Ad esempio, uno studio pubblicato a luglio 2019 ha scoperto che studiare una lingua straniera in vecchiaia migliora il funzionamento cognitivo generale.


Un filo sembra passare attraverso la maggior parte dei risultati: per invecchiare bene, è di aiuto continuare a scrivere, leggere e parlare. Anche se pochi di noi possiedono i doni di una Toni Morrison, tutti possiamo guadagnare continuando a flettere i nostri muscoli letterari.

 

 

 


Fonte: Roger J. Kreuz / University of Memphis in The Conversation (> English text) - Traduzione: Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.