Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le cose da fare per ostacolare la demenza

La demenza può essere causata da un certo numero di disturbi diversi che affliggono il cervello. La malattia più comune che provoca la demenza è l'Alzheimer, che porta a problemi con la risoluzione dei problemi, con il pensiero critico, e anche a parlare la lingua madre.


La demenza potrebbe essere causata anche da trauma cranico, carenza di vitamine, Parkinson e dai farmaci, e se la causa è incurabile, la demenza peggiora progressivamente. Ecco alcuni modi per mantenere il cervello sano e bloccare la demenza nel suo percorso ...

 

1. Rimanere connessi socialmente.

Restare connessi, e circondarsi di buoni amici, e persone che ci fanno sentire bene con noi stessi, può aiutare a proteggerci da varie condizioni di salute spaventose. Questo perché le esperienze sociali regolari aiutano a prevenire le sensazioni e gli effetti nocivi della solitudine e dell'isolamento. Inoltre, è possibile combinare le interazioni sociali con un regolare esercizio fisico per ottenere benefici ancora più incredibili.

 

2. Tenere sempre la testa protetta.

Se si sta facendo un qualsiasi tipo di sport di azione, si dovrebbe fare in modo che la testa sia protetta in ogni momento, senza se e senza ma. Se si è in sella a una bicicletta, pattinando a rotelle, facendo snowboard o  skateboard, si dovrebbe sempre indossare il casco. Le lesioni alla testa possono causare la perdita di coscienza, e causare danni irreversibili al cervello, e i caschi sono un ottimo modo per ridurre questo rischio. Quindi, anche quando si è troppo vecchi perchè i genitori ci ricordino di indossare il casco, sarebbe comunque una buona idea tenerlo.

 

3. Fare scelte di vita più sane.

Due delle abitudini più dannose che hanno la più alta probabilità di condurre a malattie croniche sono bere senza limiti, e fumare sigarette. Le persone che fumano sigarette ogni giorno aumentano del 45% il loro rischio di sviluppare l'Alzheimer, rispetto a quelli che fanno la scelta di non fumare. Invece per l'alcol le circostanze sono un po' diverse. I bevitori moderati che si limitano ad una bevanda alcolica al giorno hanno in realtà un rischio minore di Alzheimer rispetto ai non bevitori.

Ciò è dovuto al leggero potere antiossidante dato dal consumo equilibrato di alcol, soprattutto di vino rosso, e se il bere diventa eccessivo aumenta il rischio di sviluppare l'Alzheimer rispetto ai fumatori di sigarette. Inoltre, si dovrebbe sapere che i benefici dell'alcol moderato sono lievi, per cui se non si beve già, non è consigliabile cominciare.

 

4. Tenere impegnato il cervello.

E' essenziale che il cervello rimanga costantemente stimolato al fine di combattere i sintomi della demenza. Mantenere il cervello attivo facendo semplici attività mentali come parole crociate, puzzle e sudoku, o sfidare il cervello ancora di più con l'apprendimento di una seconda lingua. Gli studi dimostrano che parlare più lingue, e fare attività mentali quotidiane può ritardare fino a 5 anni i sintomi della demenza e la perdita di memoria.

 

5. Resta attivo!

Fare esercizio come routine quotidiana è un modo perfetto per rafforzare il sistema vascolare, ed eliminare la preoccupazione per una serie di problemi di salute cronici. Questi allenamenti non devono essere eccessivamente faticosi, iniziare con 30 minuti di attività moderata, come un giro informale in bicicletta, jogging leggero, una facile escursione, e anche giardinaggio. Si dovrebbe esercitarsi all'esterno, se possibile, perché la connessione con la natura aiuta a ridurre la pressione sanguigna, aumentando i benefici della guarigione interna, più dell'esercizio al coperto.

 

 


**** 2o articolo ****

 

Gli anziani americani temono l'Alzheimer più di ogni altra cosa, e la maggior parte di loro sa in parte come ridurre il rischio. La AARP ha chiesto a 1.200 persone di elencare i tre modi più importanti per mantenere la salute del cervello. Ecco cosa hanno detto: dormire a sufficienza, seguire una dieta sana e impegnarsi in attività che sfidano la mente.


Tutte buone risposte. Ma se vuoi fare veramente sul serio per mantenere il cervello sano e forte invecchiando, devi iniziare dalle basi. Migliaia di studi sono stati fatti sui rischi dell'Alzheimer, e non passa una settimana senza una nuova scoperta.


Di recente, l'Alzheimer's Disease International e la National Academy of Sciences hanno fatto recensioni esaustive delle ricerche fatte finora. Ecco quello che volevano sapere: dove puntano le prove concrete? Quali fattori contribuiscono più chiaramente e ovviamente alla demenza per il maggior numero di persone? Quali sono i modi più collaudati per proteggersi contro di essa?


Non ci sono risposte semplici. Sono state identificate molte cause, e molte misure preventive possono aiutare. Ma sulla base della miglior corpo di conoscenze che abbiamo in questo momento, qui ci sono quattro passi fondamentali che si possono fare per ridurre drasticamente la probabilità di sviluppare la demenza.

 

1. Non fumare

Se si fuma, la probabilità di sviluppare la demenza aumentano del 45 per cento. È tutto qui.

Sappiamo tutti quanto fa male il fumo. E' un fattore di rischio non solo per l'Alzheimer, ma per ogni malattia non trasmissibile importante, compreso il cancro, le malattie cardiache, quelle polmonari e il diabete (al quale arriveremo tra un minuto).

Per fortuna, le persone stanno ricevendo il messaggio, e si liberano della dipendenza alla nicotina. Il beneficio per la salute pubblica è profondo.

Per quanto inquietante sia lo spettro dell'Alzheimer, ecco un barlume di buone notizie. Negli Stati Uniti e in altre nazioni sviluppate, il tasso di demenza sta in realtà scendendo. Se sei un 60-enne che vive in America, la probabilità di contrarre l'Alzheimer è del 44 per cento più bassa di quanto non fosse trent'anni fa. Gli esperti non possono spiegare completamente questa tendenza positiva, ma vedono la diminuzione del fumo come uno dei principali motivi.

Se non fumi, buon per te. Se fumi, la minaccia di demenza offre ancora più motivi per smettere di fumare. Fallo per il tuo cuore. Fallo per i polmoni. Fallo per il tuo cervello.

 

2. Controlla la pressione sanguigna

Per salvare il cervello, inizia dal cuore. La ricerca dimostra che mantenere un cuore sano è uno dei modi più sicuri per respingere il declino cognitivo. Questo significa fare attenzione al livello di colesterolo e in particolare alla pressione sanguigna. La pressione alta (ipertensione) è uno dei maggiori contributori della demenza.

"Le persone devono pensare ai modi di ridurre le probabilità di sviluppare la demenza in età avanzata", afferma il Dr Walter Koroshetz, direttore dell'Istituto Nazionale dei Disordini Neurologici. "Per ciò che sappiamo ora, il controllo dell'ipertensione è in cima alla lista".

I ricercatori della Oxford University hanno di recente esaminato le cartelle cliniche di più di 4.000 persone e hanno scoperto che chi aveva la pressione alta tra i 30 e i 50 anni aveva di fronte un rischio del 62% maggiore di demenza vascolare, che è la seconda forma più comune di demenza, dopo l'Alzheimer.

Questo è basato su un numero semplice di persone che sono a rischio. L'Istituto Nazionale di Sanità stima che un americano ogni tre (circa 70 milioni di persone) stanno sperimentando ipertensione, e solo la metà di loro la tengono sotto controllo.

È necessario conoscere il proprio numero. L'ipertensione è definita come una pressione sanguigna sopra i 140/90. Gli esperti sanitari dicono che dopo i 40 anni si dovrebbe tenere controllata annualmente la pressione sanguigna. L'ipertensione arteriosa è curabile, e tenerla sotto controllo taglia non solo il rischio di demenza, ma anche di altre condizioni di salute che mettono in pericolo la vita, tra cui l'insufficienza cardiaca, l'aneurisma e l'ictus.

 

3. Proteggi il tuo cervello dal diabete

Il legame tra diabete e Alzheimer è così forte che alcuni neurologi chiamano informalmente l'Alzheimer «diabete di tipo 3». Più di 29 milioni di americani hanno il diabete, e ogni anno sono diagnosticati 1,4 milioni di nuovi casi. Il diabete colpisce la capacità del corpo di utilizzare lo zucchero dal sangue (glucosio), che è la fonte primaria di combustibile del cervello.

Una revisione delle ricerche, pubblicata alla fine dello scorso anno, ha esaminato 14 studi di salute che coinvolgevano più di 2 milioni di persone, e ha scoperto che coloro che avevano il diabete avevano fino al 60 per cento in più di rischio di sviluppare una qualche forma di demenza.

Infatti con ogni nuovo studio la ricerca rafforza sempre di più il collegamento tra il diabete e la demenza. Per esempio uno studio pubblicato lo scorso autunno sulla rivista Neurology ha scoperto che le persone con diabete di tipo 2 hanno una probabilità molto più alta di sviluppare gli stessi "grovigli del cervello" che sono presenti nei pazienti di Alzheimer.

"Le persone che sviluppano il diabete devono capire che questo è qualcosa di più che controllare il peso o la dieta, è anche il primo passo sulla strada del declino cognitivo", ha detto il ricercatore Edward McNay della Albany University. "All'inizio non saranno in grado di tenere il passo dei loro figli nei giochi, ma in 30 anni non riusciranno nemmeno a riconoscerli".

Come la pressione sanguigna, il diabete è curabile.

 

4. Fai esercizio

OK, diciamo che non fumi, non hai il diabete e hai la pressione sanguigna sotto controllo. Sei sulla buona strada per mantenere la mente acuta per gli anni a venire.

Ma non sei ancora arrivato. C'è ancora una cosa che è assolutamente necessario integrare nella tua vita quotidiana. Si tratta di una forma di medicina così potente che l'Academy of Medical Royal Colleges ha di recente definito «cura miracolosa». Ma puoi chiamarla «esercizio».

E bisogna farlo. Quando parlo con esperti di demenza, invariabilmente individuano l'esercizio come la prima e più importante cosa che possiamo fare per impedirla. "Cosa ha il maggiore impatto?" chiede il Dr. Mike Evans. "Cosa fa la differenza più grande per la salute? Quella medicina è l'esercizio. La cosa migliore che puoi fare per la salute è passare una mezz'ora in attività, forse un'ora".

I ricercatori dell'Università di Miami hanno recentemente hanno esaminato le abitudini di esercizio di 900 persone e hanno visto che gli anziani sedentari avevano 10 anni in più di "invecchiamento cerebrale" rispetto a coloro che erano impegnati in un esercizio moderato o intenso. Una moltitudine di altri studi hanno documentato benefici simili al cervello per coloro che rimangono fisicamente attivi.

 


**** Nota dell'autore Tony Dearing: Questi fattori di rischio sono stati tratti dal Rapporto Mondiale di Alzheimer 2014: Demenza e riduzione dei rischi, pubblicato da Alzheimer's Disease International, e dal libro Cognitive Aging: Progress in Understanding and Opportunities for Action, pubblicato da The National Academies Press.

 

 

 

 


Fonte: (1) Simple Organic Life (> English text) - (2) NewJersey.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.