Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


In casa con demenza o Alzheimer: una lista di cose da fare per i rituali quotidiani

10:30 precise. Tazza verde con smalto anticato. Mezzo cucchiaino di zucchero, mezzo cucchiaino di dolcificante. Ecco come la signorina Johnson prende il tè ogni mattina.


Quando qualcuno soffre di Alzheimer, ci sono un milione di potenziali ostacoli che possono trasformare semplici riti quotidiani come questo in una vera e propria sfida per i caregiver.


Secondo rapporti recenti, si stima che 5,4 milioni di americani soffrano di questa malattia, e più di 15 milioni di americani forniscono assistenza gratuita ad una persona con demenza.


Poiché la demenza è una malattia potente del quotidiano, ho pensato che sarebbe utile esaminare i pro ed i contro del caregiving attraverso la lente di un rito quotidiano, per evitare che qualcosa di innocuo come il tè del mattino cresca per diventare un esercizio monumentale di frustrazione.


Gale Storm, infermiera e responsabile della formazione di assistenti sanitari a domicilio alla Partners in Care, dove lavoro, offre questa interpretazione compassionevole di come un caregiver potrebbe riuscire agevolmente ad iniziare il rituale del tè giornaliero: "Signorina Johnson, sono con lei da due settimane come aiutante sanitario a casa. Sono Sandy, si ricorda. Ho notato che le piace il tè alle 10:30, in questa coppa verde. Penso di poter mettere la quantità giusta di zucchero e dolcificante. È così che la vuole questa mattina?"


Fra le pieghe di questo semplice scambio (che ben pochi di noi nel fuoco incrociato del caregiving potranno mai dire con tale perfezione) ci sono sette trucchi del mestiere che si combinano in qualcosa che potremmo chiamare pazienza, probabilmente la moneta più preziosa e sfuggente del caregiving.

  1. Sottolineare la familiarità. "Sono Sandy, la vengo a trovare ogni giorno ...". Cogliere ogni occasione per riorientare il cliente o un proprio caro verso una persona, un luogo e un tempo. Questo genera familiarità e senso di sicurezza, di fondamentale importanza per una persona con demenza. Anche con un famigliare, il paziente di demenza beneficia di semplici promemoria ogni volta che si entra nella stanza. "Ciao nonna, sono io, Amy. Ho le vacanze estive del college, e ho trascorso la mattinata con te". Se si entra con un aspetto diverso dal solito (un nuovo taglio di capelli o un vestito formale, quando di solito indossi i jeans), fallo notare. "Sono io, Amy, con un nuovo taglio di capelli corti".

  2. Osservare. Nella conversazione sul tè della signorina Johnson, l'aiutante ha introdotto il rito mattutino dicendo: "Noto". Poiché la familiarità può ammorbidire l'agitazione della demenza, un caregiving ben fatto dipende da una attenta osservazione. Osservare i cibi preferiti in modo da poter mantenere un menu accettato. Per lo stesso motivo, osservare se la persona che di cui ti stai occupando preferisce cambiare i pasti di giorno in giorno.
    E contribuisce anche ad osservare quali ore del giorno corrispondono a maggiore chiarezza o confusione. Spesso, i pazienti affetti da demenza si svegliano confusi, salgono ad un livello di lucidità a metà mattina, e calano di nuovo verso il tramonto (il cosidetto sundowning). Durante i periodi di estrema confusione, evitare il confronto e aspettarsi più ripetizioni.

  3. Praticare una buona comunicazione. Le conversazioni saranno di sicuro ripetitive, e quando ciò accade, l'ascolto attivo e il toccare i vari punti possono essere utili quando la conversazione gira sempre più in circolo. Anche chiarire e riformulare la questione richiedrà un tempo infinito. "Lei ha detto che desidera questo maglione blu. Vuole indossarlo anche se ci sono 32 gradi fuori oggi?"
    Questo aiuta a ricordare che è possibile anche fare una pausa nel corso della conversazione. "A volte l'altra persona ha bisogno di tempo per pensare", dice Gale Storm. "Quindi dare loro questa possibilità. Non si devono riempire tutti i silenzi". Questa è una tentazione comune quando si conversa con qualcuno con demenza.

  4. Cercare indizi. Chiedere l'opinione del proprio caro aiuta a favorire l'impegno e la dignità. Dare suggerimenti ("Ci sono 29 gradi ed è umido, quindi cerchiamo di indossare maniche corte"), ma lasciare che l'anziano scelga la camicia, la gonna leggera. Quando si va in un negozio, chiedere la sua opinione: "Devo prendere i cornflakes Delmonte, o qualsiasi altra marca in vendita? Pane bianco, pane di grano, o qualsiasi altra cosa in vendita?" Chiedere al vostro amato di scrivere la 'lista della spesa o di contare il denaro, se del caso.

  5. Lasciar andare le aspettative. Gale sottolinea che, anche se la signorina Johnson ha avuto il suo tè in questo modo ogni mattina per due settimane non significa che lei lo voglia nello stesso modo oggi. L'Alzheimer è una malattia che mantiene aspettative confondenti. I livelli di perdita di memoria e di lucidità possono variare notevolmente da un giorno all'altro; l'unica costante è il cambiamento. Mia madre soffriva di Alzheimer, e lasciare andare le aspettative (sia quelle del giorno-per-giorno che quelle formate nel corso della vita) è stata una delle cose più difficili da accettare nel prendersi cura di lei - e di me stessa.

  6. Essere consapevoli del proprio tono e delle espressioni facciali. Non importa il livello di demenza del vostro caro, egli risponderà sempre al tono della tua voce o all'espressione del viso, proprio le cose che un caregiver ben intenzionato ma stressato potrebbe trascurare. Anche se si deve fingere finché lo si fa, cercare di mantenere un tono incoraggiante nella voce e un sorriso sul viso (o almeno una espressione facciale neutra). "Si può dire la stessa cosa, ma c'è un mondo di differenza tra dirlo con un sorriso oppure con un cipiglio", Gale ci ricorda.

  7. Sapere quando ritirarsi. Una delle cose più importanti che puoi fare per te come caregiver (specialmente quando ti prendi cura di una persona cara con demenza) è sapere quando fare un passo indietro. Se una situazione diventa combattiva o travolgente, fare un respiro profondo e fare un passo indietro (assicurandosi che sia sicuro lasciare, ovviamente). Come osserva Gale, "prendersi tre minuti per andare i bagno è una cosa perfettamente ragionevole da fare. Provare a tornare con una espressione cambiata del viso".

 


Per maggiori informazioni

Anche se assistere qualcuno con la demenza può essere solitario, isolante e frustrante, non si è soli. Per assistenza e ulteriori informazioni ci sono alcune risorse utili on line e altrove.


Molte comunità hanno risorse che possono aiutare le famiglie a destreggiarsi tra i numerosi passi, compresi quelli legali e finanziari, coinvolti nella cura di un genitore anziano.

 

 

 

 

 


Fonte:  Marki Flannery in HuffingtonPost  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.