Pianificare in anticipo per alleviare le sfide morali ed etiche dell'Alzheimer

3 Mag 2024 | Esperienze & Opinioni

Quali sono alcune delle sfide morali o etiche dell'Alzheimer?

 

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Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
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Ven, 10 Mag '24  20:30 > 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
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Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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old students

Impegnarsi nello studio in vecchiaia ha il risultato di migliorare la funzione cognitiva e la riserva mentale, secondo una ricerca basata sullo studio Tilda (Irish Longitudinal Study of Ageing).


I ricercatori del Trinity College di Dublino hanno esaminato il ruolo dell'istruzione, per esempio di quella professionale, negli adulti oltre i 50 anni di età.


Hanno analizzato i dati di 5.306 partecipanti al Tilda usando il test di valutazione MoCA (Montreal Cognitive Assessment), e hanno trovato che il beneficio dell'istruzione in tarda età era più pronunciato nei soggetti con istruzione secondaria che non erano andati all'università. Questi partecipanti hanno fatto meno errori nel MoCA.


Nelle persone che non avevano alcuna istruzione formale, o solo un'istruzione primaria, si è visto solo un beneficio marginale associato all'istruzione nella vecchiaia.


La ricerca ha concluso che “l'educazione in tarda età può [...] essere un intervento utile per mitigare l'aumento del rischio di declino cognitivo associato a bassi livelli di istruzione”. I ricercatori hanno inoltre stabilito che “l'istruzione in tarda età è associata a una maggiore funzione cognitiva globale negli anziani” e “può avere un ruolo nella riserva cognitiva”.


Hanno detto che, mentre coloro che hanno avuto l'istruzione in tarda età erano più impegnati socialmente, ciò non spiega in pieno il legame tra apprendimento in vecchiaia e una migliore funzione cognitiva.


Negli ultimi 10 anni, gli studi internazionali hanno dimostrato che più tempo trascorre una persona nell'istruzione, minore è il rischio di demenza. Uno studio del 2010 dalla Cambridge University e di ricercatori in Finlandia ha trovato che per ogni anno in più di istruzione, il rischio di sviluppare la demenza diminuisce dell'11%.


Ray McGrath, di Waterford, 81 anni, ex preside di scuola e uno dei 2.300 membri della Università della Terza Età in Irlanda, ha detto che i risultati non lo sorprendono:

“La mia curiosità e interesse per l'apprendimento è come un lubrificante per il mio cervello. Credo che la mia funzione cognitiva sia acuta. Con l'esperienza di vita, gli aspetti più profondi dell'apprendimento diventano più potenti, siamo più abili a fare associazioni e a pensare in modo strategico”, ha detto.


Ha aggiunto che i benefici connessi con l'apprendimento in tarda età, per coloro che non si erano impegnati prima in studi di terzo livello, possono essere dovuti a un forte desiderio da parte loro di imparare: “Puoi avere fame di apprendere, che forse non era soddisfatta in quelle persone”.


Age Action ha espresso preoccupazioni che gli over-64 non siano stati esplicitamente inclusi nella strategia del governo di approfondire l'istruzione e la formazione. E ha dichiarato che una parte “significativa e crescente” della popolazione è esclusa dall'apprendimento.


I risultati dello studio irlandese concordano con quelli di uno studio della Tasmania che aveva concluso che l'istruzione potrebbe essere usata come strategia per ridurre le "disparità sociali nella funzione cognitiva in età avanzata”.

 

 

 


Fonte: The Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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