Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rifiuti del cervello vengono eliminati nel sonno profondo

Sleep pattern

Esaminando l'attività e il comportamento del cervello dei moscerini della frutta, dei ricercatori hanno scoperto che il sonno profondo ha il potere antico e ristoratore di eliminare i rifiuti dal cervello. Questi scarti potenzialmente includono le proteine tossiche che possono portare alle malattie neurodegenerative.


"L'eliminazione dei rifiuti potrebbe essere importante, in generale, per mantenere la salute del cervello o per prevenire le malattie neurodegenerative", ha affermato il dott. Ravi Allada, autore senior dello studio. "L'eliminazione dei rifiuti può avvenire durante la veglia e il sonno, ma è sostanzialmente migliore durante il sonno profondo".


Lo studio è pubblicato dal 20 gennaio sulla rivista Science Advances. Allada è professore di neuroscienze e preside del Dipartimento di Neurobiologia nel Weinberg College of Arts and Sciences della Northwestern University, nonché direttore associato del Centro Sonno e Biologia Circadiana della Northwestern, e fa parte del Chemistry of Life Processes Institute. Bart van Alphen, post-dottorato del laboratorio di Allada, è il primo autore della ricerca.


Sebbene i moscerini della frutta sembrino molto diversi dagli umani, i neuroni che governano i cicli veglia-sonno di questi animali sono sorprendentemente simili al nostro. Per questo motivo, i moscerini della frutta sono diventati un organismo modello ben studiato per il sonno, i ritmi circadiani e le malattie neurodegenerative.


Nello studio attuale, Allada e il suo team hanno esaminato il sonno dell'estensione proboscide, una fase di sonno profondo dei moscerini, che è simile al sonno profondo, a onde lente, degli esseri umani. I ricercatori hanno scoperto che, durante questa fase, i moscerini della frutta estendono e ritraggono ripetutamente la loro proboscide (o muso).


"Questo movimento di pompaggio probabilmente spinge i fluidi alla versione dei reni dei moscerini", ha detto Allada. "Il nostro studio mostra che questo facilita l'eliminazione dei rifiuti e aiuta nel recupero dalle ferite".


Quando il gruppo di Allada ha impedito il sonno profondo ai moscerini, questi erano meno in grado di eliminare dai loro sistemi un colorante non metabolizzabile iniettato ed erano più suscettibili alle ferite traumatiche.


Allada ha detto che questo studio ci avvicina a capire il mistero del perché tutti gli organismi hanno bisogno di dormire. Tutti gli animali, specialmente quelli in natura, sono incredibilmente vulnerabili quando dormono. Ma la ricerca mostra sempre più che i benefici del sonno, compresa la rimozione cruciale dei rifiuti, superano questa maggiore vulnerabilità.


"La nostra scoperta che il sonno profondo ha un ruolo nella eliminazione dei rifiuti del moscerino della frutta indica che l'eliminazione dei rifiuti è una funzione evolutiva centrale e conservata del sonno", scrivi i coautori della ricerca. "Questo suggerisce che l'eliminazione dei rifiuti potrebbe essere stata una funzione del sonno nell'antenato comune di moscerini e umani".

 

 

 


Fonte: Amanda Morris in Northwestern University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Bart van Alphen, Evan Semenza, Melvyn Yap, Bruno van Swinderen, Ravi Allada. A deep sleep stage in Drosophila with a functional role in waste clearance. Science Advances, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.