Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca USU getta nuova luce su Alzheimer e altre demenze

Uno studio avviato più di 15 anni fa da ricercatori dell'Università dello Utah (USU), e che ha coinvolto il 90 per cento della popolazione anziana della Contea Cache, ha gettato nuova luce sull'Alzheimer e altre demenze.

Nel 1994, i ricercatori hanno iniziato ad indagare i fattori di rischio genetici ed ambientali per l'Alzheimer. Collaborando con la Duke University e la Johns Hopkins University, la USU ha guidato lo studio, e la professoressa JoAnn Tschanz, direttrice clinica, ha detto che i dati che hanno raccolto saranno molto utili negli anni a venire.

Circa 5.100 anziani hanno partecipato allo studio.

La Tschanz ha detto che nel 1995 hanno visitato tutti i 5.092 partecipanti nelle loro case dove sono stati guidati attraverso vari test di screening e valutazioni cliniche. Alcuni sono stati poi inviati a infermieri e tecnici di ricerca neuropsicologica per ulteriori ricerche attraverso la valutazione. Ha detto che hanno ripetuto questo processo nel 1998, 2002 e 2005. A partire da ora, stanno analizzando i dati che hanno raccolto e stanno facendo vari studi su piccola scala.

Uno studio particolare ha esaminato i coniugi di coloro che hanno demenza o Alzheimer per verificare se il loro rischio di sviluppare queste malattie era più alto. La Tschanz ha detto di aver scoperto che i mariti con una moglie che aveva avuto la demenza hanno un rischio 12 volte maggiore di sviluppare demenza pure loro. La moglie con marito con la malattia ha 3,7 volte il rischio.

Anche se non esiste una cura per le malattie degenerative, la Tschanz ha detto che questa ricerca si è rivelata importante per cercare di capire i modi per aiutare a prevenire l'Alzheimer. "Naturalmente non abbiamo una pillola magica che potrà evitare il rischio in assoluto, ma ci sono alcune cose che sono state trovate utili nel nostro studio e altri studi", ha detto. Queste cose sono fare attività fisica ogni giorno, che aiuta a ossidare il cervello, e mangiare saggiamente con una dieta ricca di frutta e verdura. Ha detto che le diete che sono collegate a una buona salute cardiovascolare risultano essere molto salutari per il proprio cervello.

Diversi studenti USU sono serviti come intervistatori e tecnici neuropsicologici e hanno contribuito a analizzare i dati e la Tschanz ha detto che il loro aiuto è stato molto positivo. "Abbiamo avuto numerose tesi di master e tesi di dottorato scritte a partire da questo lavoro, e sono stati pubblicati su riviste specializzate," ha detto.

La Tschanz prevede inoltre a integrare ciò che ha imparato da questo studio nel suo insegnamento di neuropsicologia e in alcune classi di basi biologiche del comportamento.

Per quanto riguarda il prossimo passo, ha detto che sta scrivendo un gran numero di studi e prevede di sottoporli alle riviste scientifiche, e sta cercando di fare ulteriori ricerche nella comprensione del corredo genetico e come questo interagisce con i fattori ambientali.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Pubblicato in Cache Valley Daily il 5 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)