Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova forma di tau trovata nel liquido spinale indica la fase dell'Alzheimer

MTBR tau in cerebrospinal fluidI ricercatori della Washington University di St. Louis hanno trovato una nuova forma della proteina tau nel fluido che circonda il cervello e il midollo spinale. Questa forma di tau (MTBR tau) indica in quale fase dell'Alzheimer si trova una persona e tiene traccia dei grovigli di proteina tau (Fonte: Sara Moser)

Una nuova forma di una proteina del morbo di Alzheimer (MA), trovata nel fluido che circonda il cervello e il midollo spinale, indica in quale stadio della malattia si trova una persona, e traccia i grovigli di tau nel cervello, secondo uno studio di ricercatori della Washington University di St. Louis.


Si ritiene che i grovigli tau siano tossici per i neuroni, e la loro diffusione nel cervello prevede la morte del tessuto cerebrale e il declino cognitivo. I grovigli appaiono quando la fase iniziale e asintomatica del MA diventa fase sintomatica.


La scoperta della cosiddetta 'tau della regione vincolante i microtubuli' (MTBR tau, microtubule binding region tau) nel liquido cerebrospinale potrebbe portare a un modo per diagnosticare le persone nelle prime fasi del MA, prima dei sintomi o quando i sintomi sono ancora miti e facilmente diagnosticati male.


Lo studio, pubblicato dal 7 dicembre su Brain, potrebbe anche accelerare gli sforzi per trovare trattamenti per questa malattia devastante, fornendo un modo relativamente semplice per valutare se un trattamento sperimentale rallenta o interrompe la diffusione dei grovigli tossici.


"Questo biomarcatore MTBR tau nel fluido misura la tau che compone i grovigli e può confermare la fase del MA, indicando la quantità di patologia tau nel cervello dei pazienti con MA", ha detto l'autore senior Randall Bateman MD, professore distinto di neurologia, e neurologo del campus medico della Washington University. "Se riusciremo a portare questo in clinica, avremo un modo di sapere se i sintomi di una persona sono dovuti alla patologia tau nel MA e dove si trova nel decorso della malattia, senza bisogno di fare una scansione del cervello. Come medico, questa informazione è inestimabile per delineare la cura del paziente e in futuro, per guidare le decisioni di trattamento".


Il MA inizia quando la proteina amiloide inizia a formare placche nel cervello. Durante questa fase amiloide, che può durare anche più di vent'anni, le persone non mostrano segni di declino cognitivo. Tuttavia, subito dopo che i grovigli tau iniziano a diffondersi nei neuroni, le persone esibiscono confusione e perdita di memoria e le scansioni del cervello mostrano un aumento dell'atrofia del tessuto cerebrale.


I grovigli tau possono essere rilevati da una scansione PET (tomografia a emissione di positroni) del cervello, che però è dispendiosa in termini di tempo, di costo e non disponibile ovunque. Bateman e colleghi stanno sviluppando test diagnostici del sangue per il MA basati su amiloide o su una forma diversa di tau, ma nessuno dei due test può dare la quantità di grovigli tau nelle varie fasi della malattia.


La MTBR tau è un pezzo insolubile della proteina tau e la componente primaria dei grovigli. Bateman e il primo autore Kanta Horie PhD, scienziato in visita del laboratorio di Bateman, hanno scoperto che specie specifiche di MTBR tau erano arricchite nel cervello delle persone con MA, e che misurare i livelli di quelle specie nel fluido cerebrospinale che bagna il cervello potrebbe essere un modo per valutare l'ampiezza della diffusione dei grovigli tossici nel cervello.


I ricercatori precedenti che usavano gli anticorpi contro la tau non erano riusciti a rilevare la MTBR tau nel fluido cerebrospinale. Ma Horie e i colleghi hanno sviluppato un nuovo metodo basato sull'uso di sostanze chimiche per purificare la tau da una soluzione, seguito dalla spettrometria di massa.


Usando questa tecnica, Horie, Bateman e colleghi hanno analizzato il liquido cerebrospinale di 100 persone attorno ai 70 anni. Di loro, 30 non avevano deterioramento cognitivo e nessun segno di MA, 58 avevano placche amiloidi senza sintomi cognitivi o demenza lieve/moderata di MA, e 12 avevano un deterioramento cognitivo causato da altre condizioni.


I ricercatori hanno scoperto che i livelli di una forma specifica di tau (MTBR tau 243) nel fluido cerebrospinale erano elevati nelle persone con MA e che aumentavano in proporzione alla gravità della demenza e del deterioramento cognitivo.


I ricercatori hanno verificato i risultati seguendo 28 membri del gruppo originale per 2/9 anni. La metà dei partecipanti aveva un certo grado di MA all'inizio dello studio. Nel tempo, i livelli di MTBR tau 243 sono aumentati significativamente nel gruppo di MA, di pari passo con un peggioramento dei punteggi sui test della funzione cognitiva.


Lo standard d'oro per misurare la tau nel cervello in vita è una scansione PET-tau del cervello. La quantità di tau visibile in una scansione cerebrale è correlata con il deterioramento cognitivo. Per vedere quanto la loro tecnica corrispondeva allo standard d'oro, i ricercatori hanno confrontato la quantità di tau visibile nelle scansioni cerebrali di 35 persone (20 con MA e 15 senza) con i livelli di MTBR tau 243 nel fluido cerebrospinale.


I livelli di MTBR tau 243 erano altamente correlati con la quantità di tau identificata nella scansione del cervello, suggerendo che la loro tecnica misurava accuratamente quanta tau - e perciò quanti danni - si erano accumulati nel cervello.


"In questo momento non c'è un biomarcatore che riflette direttamente la patologia tau del cervello nel liquido cerebrospinale o nel sangue", ha detto Horie. "Quello che abbiamo trovato qui è che una nuova forma di Tau, la MTBR tau 243, aumenta continuamente con la progressione della patologia tau. Questo potrebbe essere un modo non solo per diagnosticare il MA, ma per dire dove si trovano le persone nella malattia. Abbiamo anche trovato alcune specie specifiche di MTBR tau nello spazio tra i neuroni nel cervello, il che suggerisce che possono essere coinvolte nella diffusione dei grovigli di tau da un neurone all'altro. Quella scoperta apre nuove finestre per terapie innovative per il MA che puntano la MTBR tau fermando la diffusione dei grovigli".

 

 

 


Fonte: Tamara Bhandari in Washington University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kanta Horie, Nicolas Barthélemy, Chihiro Sato, Randall Bateman. CSF tau microtubule binding region identifies tau tangle and clinical stages of Alzheimer’s disease. Brain, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.