Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Conversione diretta astrociti-a-neurone per riparazione del cervello è possibile

Neurons converted from lineage traced astrocytesNeuroni convertiti da astrociti tracciati via lignaggio. Fonte: Jinan University

La rigenerazione di nuovi neuroni funzionali per riparare il cervello umano ferito è tuttora un problema irrisolto. La mancanza di neurorigenerazione è uno dei motivi principali per cui così tanti disturbi cerebrali, come ictus e Alzheimer, non hanno ancora una cura.


Un gruppo di ricerca guidato dal prof. Chen Gong della Jinan University (Guangzhou, Cina) ha pubblicato un lavoro il 9 ottobre su Neural Regeneration Research, fornendo dati univoci che gli astrociti contenuti nel cervello possono essere convertiti direttamente in neuroni attraverso studi che tracciano il lignaggio. L'uso di astrociti interni del cervello, un tipo di cellule di supporto ai neuroni, da convertire direttamente in nuovi neuroni, è una tecnologia innovativa di riparazione del cervello, di cui possono beneficiare milioni di pazienti in tutto il mondo.


Il cervello umano ha due tipi principali di cellule, i neuroni e le cellule gliali. I neuroni non possono dividersi e pertanto non hanno la capacità di auto-rigenerarsi, ma le cellule gliali possono dividersi e auto-rigenerarsi. Il gruppo del prof. Chen ha già dimostrato attraverso una serie di lavori che le cellule gliali interne del cervello possono essere convertite direttamente in neuroni attraverso la terapia genica basata su NeuroD1.


Molti altri laboratori hanno confermato tale conversione diretta glia-a-neurone nel cervello, nel midollo spinale e nella retina. Tuttavia, alcune persone, sia all'interno che all'esterno del campo della medicina rigenerativa, hanno ancora qualche dubbio sulla conversione diretta glia-a-neurone e chiedono ulteriori elementi di prova a sostegno di tali scoperte rivoluzionarie.


In questo studio, il team di Chen ha confermato su topi transgenici che può tracciare fedelmente e in modo inequivocabile il lignaggio degli astrociti, dimostrando che gli astrociti possono essere convertiti direttamente in neuroni nel cervello di topo adulto.


"Abbiamo incrociato topi Aldh1l1-CreERT2 con topi Ai14 e abbiamo somministrato tamoxifene per indurre la ricombinazione mediata da Cre, così che molti astrociti avranno il lignaggio tracciato in modo permanente da proteine rosso fluorescente tdTomato", ha spiegato il postdottorato e primo autore dott. Zongqin Xiang.


"Quindi, abbiamo iniettato AAV che esprime il fattore di trascrizione neurale NeuroD1, sotto il promotore astrocitico GFAP, nella corteccia del topo, e abbiamo rilevato una espressione chiara di NeuroD1 negli astrociti marcati tdTomato 7 giorni dopo l'infezione virale"
, ha aggiunto il primo coautore e dottorando Liang Xu.


"Quello che è più interessante, 135 giorni dopo l'infezione di NeuroD1 (esperimenti ritardati dal COVID-19), abbiamo osservato che molti astrociti che esprimono NeuroD1 marcati da tdTomato, si erano ormai trasformati in neuroni NeuN-positivi, con morfologia tipica dei neuroni. Questo esperimento fornisce la prova inequivocabile della conversione in vivo astrociti-a-neurone", ha concluso il prof. Gong Chen.


Oltre al sistema virale AAV, la squadra di Chen ha impiegato un altro sistema virale, il sistema retrovirale, per dimostrare ulteriormente tale processo di conversione diretta glia-a-neurone. Il prof. Wenliang Lei, coautore del lavoro ha detto:

"Mentre l'AAV ha il vantaggio di una bassa immunogenicità ed è relativamente sicuro come vettore di terapia genica per il trattamento di disturbi neurologici, la sua capacità di infettare sia neuroni che cellule gliali può creare confusione se il dosaggio dell'AAV e del promotore non sono corretti. Abbiamo quindi impiegato vettori retrovirali per esprimere NeuroD1 esclusivamente nelle cellule gliali in divisione, e siamo riusciti a confermare ulteriormente che i neuroni appena generati sono stati convertiti direttamente dalla divisione delle cellule gliali".


Con due linee di dati univoci in mano, la squadra di Chen ha continuato ad affrontare alcune confusioni nel campo, causate da alcuni esperimenti progettati impropriamente e con alto dosaggio di AAV usato da alcuni laboratori.


"Un recente lavoro ha sfidato il settore di campo di una conversione in vivo glia-a-neurone in base a una serie di esperimenti con una dose elevata di AAV che ha prodotto artefatti nella corteccia topo", ha detto il prof. Wen Li, un altro autore senior del lavoro. "Abbiamo dimostrato in questo studio che, quando si usa un dosaggio appropriato di AAV, i manufatti della cosiddetta fuoriuscita possono essere minimizzati, se non completamente evitati".


Il prof. Chen dà commenti penetranti come leader di questo nuovo settore emergente:

"Per i novizi che entrano in questo eccitante campo di conversione in vivo glia-a-neurone, consigliamo vivamente a tutti di usare diversi sistemi virali con varie somministrazioni, e di eseguire studi sia in vitro che in vivo per provare o smentire qualsiasi ipotesi".


E conclude con incrollabile fiducia:

"Aggiungendo questa prova indiscutibile da studi di tracciamento di lignaggio, riteniamo che questa entusiasmante tecnologia di conversione in vivo glia-a-neurone fornirà un'opportunità senza precedenti per riparare il cervello danneggiato con cellule gliali interne".

 

 

 


Fonte: Jinan University via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Zongqin Xiang, Liang Xu, Minhui Liu, Qingsong Wang, Wen Li, Wenliang Lei, Gong Chen. Lineage tracing of direct astrocyte-to-neuron conversion in the mouse cortex. Neural Regeneration Research, 9 Oct 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.