Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Preoccupazioni sull'accesso alle armi da fuoco per persone con Alzheimer

Una nuova ricerca rilasciata da docenti dell'Università del Colorado (CU) ha esaminato come i caregiver affrontano i problemi della sicurezza delle armi da fuoco quando si prendono cura di una persona che ha il morbo di Alzheimer e le demenze correlate (MADC) e ha accesso a una pistola. I risultati sono stati pubblicati su JAMA Network Open.


“L'Alzheimer e le altre forme di demenza causano cambiamenti nel pensiero e nella memoria di una persona, che potrebbero rendere insicuro gestire un'arma, anche se quella persona ha una vita intera di esperienza”, ha detto la ricercatrice Emmy Betz MD/MPH, professoressa associata di medicina di emergenza alla CU. “Capire cosa fare con le armi da fuoco può essere stressante per i familiari e per gli altri caregiver di demenza. Il nostro studio mostra che pochi caregiver, compresi i coniugi e i familiari, hanno avuto una consulenza professionale su come affrontare la sicurezza delle armi”.


I ricercatori hanno esaminato un sondaggio nazionale USA su adulti che vivono in casa con armi da fuoco, e si sono focalizzati sui risultati di 124 caregiver per pazienti di demenza. I risultati chiave dello studio includono:

  • Il 71% dei caregiver pensa che è più probabile che una persona con MADC possa fare del male accidentalmente a se stesso o a qualcun altro. Il suicidio è in realtà la forma di lesione più comune da arma da fuoco per questa popolazione.

  • Tra i caregiver, il 41% vive con una persona con MADC, e di solito questo è un coniuge o il partner. Quasi un terzo di questi caregiver ha detto che la persona con MADC ha accesso alle armi da fuoco in casa.

  • I caregiver hanno riferito che molte persone con MADC non hanno fatto piani su cosa fare con le armi da fuoco se diventano inadatte a gestirle.

  • La maggior parte dei partecipanti ha dichiarato di guardare ai caregiver per aiuto nel discutere di sicurezza delle armi da fuoco nel contesto delle MADC, ma solo il 5% aveva parlato dell'argomento con il personale sanitario.


I risultati dello studio sottolineano il ruolo dei caregiver nell'affrontare la sicurezza delle armi da fuoco e la progressione delle MADC. Questo include consulenza di routine sulla sicurezza delle armi da fuoco da parte dei servizi sanitari e fornire facile accesso alle informazioni e alle risorse da fonti attendibili.


Alla Facoltà di Medicina della CU, la Betz guida la Firearm Injury Prevention Initiative (iniziativa per prevenire le ferite da armi da fuoco), che usa approcci collaborativi e creativi per aiutare a prevenire le lesioni e le morti da armi da fuoco.


“Come fornitori di servizi sanitari, come familiari e come amici, siamo in grado di aiutare gli anziani a pensare a quello che vorrebbero che accada con le loro armi da fuoco, se e quando diventa insicuro per loro usarle”, ha detto la Betz. “Questo approccio promuove il rispetto dell'indipendenza e delle preferenze, garantendo al contempo la sicurezza”.

 

 

 


Fonte: University of Colorado (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Marian E. Betz, Deborah Azrael, Rachel L. Johnson, Christopher E. Knoepke, Megan L. Ranney, Garen J Wintemute, Daniel Matlock, Krithika Suresh, Matthew Miller. Views on Firearm Safety Among Caregivers of People With Alzheimer Disease and Related Dementias. JAMA Network Open, 15 July 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)