Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo metodo di scansione fa luce sull'Alzheimer

Per capire cosa succede nel cervello quando si sviluppa il morbo di Alzheimer (MA), i ricercatori devono essere in grado di studiare le strutture molecolari nei neuroni colpiti dal morbo. I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno testato un nuovo metodo di scansione per questo scopo e hanno pubblicato la ricerca sulla rivista Advanced Science.


Nel MA, si formano nel cervello le cosiddette placche di amiloide-beta (Aβ) e muoiono i neuroni del cervello. Quando la placca diventa visibile nel tessuto cerebrale, la malattia è già in uno stadio avanzato. Mentre muoiono sempre più cellule nervose, la memoria inizia a deteriorarsi, e alla fine si perde. Ma che cosa accade nelle cellule nervose prima della comparsa delle placche amiloidi, e perché le cellule nervose muoiono?


“Questa è una domanda alla quale i ricercatori stanno da molto tempo tentando di rispondere. Non c'erano tecniche di scansioni adeguate per studiare i cambiamenti strutturali nelle cellule nervose. Questo è necessario per rilevare molto presto i cambiamenti, e quindi capire potenzialmente gli scatenanti”, dice la ricercatrice Oxana Klementieva, leader del gruppo di microscopia medica dell'Università di Lund.


Utilizzando un nuovo metodo, la spettroscopia fototermico-ottica (O-PTIR), i ricercatori della Lund University hanno collaborato con i colleghi del sincrotrone SOLEIL in Francia per studiare le strutture delle proteine all'interno delle cellule nervose, senza usare il trattamento chimico delle cellule nervose necessario per altre tecniche di scansione, che può influenzare le stesse strutture che gli scienziati vogliono studiare.


“Abbiamo visto che la struttura della proteina cambia in modi diversi a seconda di dov'è nella cellula nervosa. Finora, non c'erano metodi in grado di produrre questi tipi di immagini, di darci indicazioni su quali sono i primi cambiamenti molecolari del MA nei neuroni”, spiega Oxana Klementieva.


Oxana Klementieva e i suoi colleghi avevano in precedenza dimostrato che i primi cambiamenti strutturali dell'Aβ, la proteina ritenuta alla radice del MA, accadono prima che appaiano le placche amiloidi. L'obiettivo ora è approfondire dove avviene, nella cellula, il cambiamento delle strutture, e se può aiutare a spiegare i meccanismi alla base del MA.


“Se dipende da diversi meccanismi, cosa di cui sono convinta, di conseguenza avremmo bisogno di diversi tipi di trattamenti”, dice Oxana Klementieva.


I ricercatori sono riusciti ad usare il nuovo metodo per visualizzare i neuroni affetti dal MA di stadio precoce nei topi, prima della morte delle cellule nervose, che è importante per la mappatura dei meccanismi di malattia. Oxana Klementieva ritiene che la nuova tecnologia possa essere usata anche per studiare le strutture delle proteine ​​legate ad altre malattie che colpiscono il cervello, come il Parkinson, la demenza da corpi di Lewy e la demenza frontotemporale.


Gunnar Gouras, professore di neurologia sperimentale dell'Università di Lund, che ha partecipato allo studio, ritiene che cambi di tecnologia come questo siano necessari perché i ricercatori possano capire le malattie complesse che colpiscono il cervello. Egli fa notare che la Svezia è in prima linea nello sviluppo di nuovi modi per misurare biomarcatori e diagnosi, ma ancora non capiamo come e quali meccanismi di malattia distruggono le cellule nervose.


“Il motivo per cui non abbiamo ancora trattamenti efficaci per il MA ha a che fare con la complessità del cervello”, dice Gunnar Gouras.


Per mettere questa complessità in prospettiva, egli paragona il cervello al cuore: “Il cuore è di per sé un muscolo complesso e, come tutti gli altri organi, è controllato dal cervello; le cellule nervose del cervello si estendono quindi a tutto il corpo. È estremamente complesso. Questo metodo di scansione offre un'opportunità unica per studiare la complessità in un modo che non avevamo prima”, conclude Gunnar Gouras.

 

 

 


Fonte: Lund University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Oxana Klementieva, Christophe Sandt, Isak Martinsson, Mustafa Kansiz, Gunnar K. Gouras, Ferenc Borondics. Alzheimer's Disease: Super‐Resolution Infrared Imaging of Polymorphic Amyloid Aggregates Directly in Neurons. Advanced Science, 18 Mar 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.