Gli anziani che si sottopongono a chirurgia con anestesia generale possono sperimentare una modesta accelerazione del declino cognitivo, anche dopo anni. Ma non ci sono prove di un collegamento con il morbo di Alzheimer (MA), secondo una nuova ricerca eseguita alla Mayo Clinic.
La ricerca, pubblicata sul British Journal of Anaesthesia, ha esaminato le scansioni cerebrali di 585 pazienti da 70 a 91 anni, 493 dei quali avevano avuto almeno un intervento chirurgico con anestesia generale. L'analisi ha rilevato un assottigliamento corticale nelle aree cerebrali, ma nessuna prova significativa di depositi di proteina amiloide, un segno specifico di MA. La corteccia è lo strato più esterno del tessuto delle cellule nervose del cervello, e un assottigliamento di tale tessuto è associato a un declino delle funzioni cognitive.
"Questa scoperta suggerisce che un assottigliamento corticale modesto non è correlato alla patologia del MA, ma è causato da altri processi", spiega Juraj Sprung MD/PhD, anestesista della Mayo Clinic e primo autore dello studio. "Questi risultati sono rassicuranti e coerenti con la conclusione che la chirurgia e l'anestesia non aumentano il rischio di sviluppare il MA".
La correlazione potenziale tra intervento chirurgico con anestesia e declino cognitivo negli anziani è esaminato da molti anni, e le preoccupazioni sono cresciute dopo che studi su animali hanno indicato che l'esposizione agli anestetici inalati può essere correlata a cambiamenti del cervello simili a quelli osservati nel MA.
Il MA è una malattia progressiva che causa la degenerazione e la morte delle cellule del cervello. È la causa più comune di demenza e la sesta causa di morte negli Stati Uniti. Inoltre, il MA provoca un continuo declino nella cognizione e nel comportamento che sconvolge la capacità di una persona di funzionare. Anche se non c'è alcuna cura, alcuni farmaci possono rallentare la sua progressione.
Uno degli indicatori principali del MA è l'accumulo di proteine nella zona corticale del cervello, che può essere visto mediante scansioni con tomografia a emissione di positroni (PET). I depositi di proteine, chiamate 'placche amiloidi', hanno un effetto tossico sui neuroni e possono precedere di 30 anni o più i sintomi clinici della malattia.
Lo studio ha usato i dati del Mayo Clinic Study of Aging, che è partito nel 2004 e che ha dati di più di 5.000 partecipanti, tutti della Olmsted County nel Minnesota, dove ha sede la Mayo Clinic di Rochester. Lo studio ha analizzato 585 pazienti, 493 dei quali avevano avuto almeno un intervento chirurgico con anestesia generale dopo i 40 anni, e più tardi hanno avuto una PET. Per questi, il tempo mediano tra la chirurgia e la scansione PET era di 25,9 anni.
I ricercatori hanno usato due metodi per definire la deposizione di amiloide nelle scansioni PET. "Indipendentemente dalla definizione usata, non sono state rilevate associazioni significative tra l'esposizione a un intervento chirurgico con l'anestesia, e una maggiore deposizione di amiloide", dice il dott. Sprung.
Il dott. Sprung e i colleghi della Mayo Clinic hanno pubblicato lo scorso anno uno studio che aveva osservato anche un'associazione tra l'anestesia chirurgica e l'assottigliamento corticale nella regione specifica interessata dal MA. Quello studio aveva avvertito che la patogenesi e i meccanismi che guidano questi cambiamenti richiedevano ulteriori studi.
L'ultimo studio conclude che l'assottigliamento corticale non è associato ad alterazioni patologiche legate al MA, ma è causato da altri processi indeterminati.
"Gli anziani che stanno considerando un intervento chirurgico, e le loro famiglie, devono essere adeguatamente informati del rischio di un declino cognitivo leggermente accelerato negli anni dopo l'intervento", dice il dott. Sprung. "Tuttavia, essi dovrebbero anche essere resi consapevoli del fatto che questo impatto potenziale può essere correlato alle condizioni preesistente che richiedono l'intervento chirurgico. Cosa più importante, i pazienti devono essere rassicurati dai nostri risultati che la chirurgia con l'anestesia non porta a cambiamenti associati con il MA".
Fonte: Mayo Clinic (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Juraj Sprung, David Warner, David Knopman, Ronald Petersen, Michelle Mielke, Clifford Jack Jr., Val Lowe, David Martin, Andrew Hanson, Darrell Schroeder, Scott Przybelski, Phillip Schulte, Toby Weingarten, Prashanthi Vemuri. Exposure to surgery with general anaesthesia during adult life is not associated with increased brain amyloid deposition in older adults. British Journal of Anaesthesia, 11 Mar 2020, DOI
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.