Mantenere la memoria a lungo termine richiede la luce ambientale, secondo una ricerca sui moscerini della frutta pubblicata di recente sul Journal of Neuroscience.
I ricordi iniziano in una forma temporanea, e vengono convertiti in memoria a lungo termine con il cambio dei circuiti cerebrali e dell'espressione delle proteine. Ma, i ricordi a lungo termine richiedono una manutenzione attiva, per sopravvivere al cambiamento del paesaggio molecolare del cervello.
Ricerche precedenti avevano indicato che l'esposizione a diversi colori della luce altera la funzione della memoria negli esseri umani e negli animali, ma ancora non si conosceva il ruolo della luce naturale nella manutenzione della memoria.
Show Inami e i colleghi della Tokyo Metropolitan University hanno esplorato questa questione, testando la capacità dei moscerini della frutta maschi di apprendere [e ricordare] che la loro proposta non è accettata dalle femmine quando il loro corteggiamento è diretto a femmine poco ricettive.
Dopo il periodo di apprendimento, i moscerini della frutta maschi sono stati esposti al buio costante o alla luce costante, o a un ciclo luce/buio di 12 ore. I moscerini che hanno sperimentando un ciclo luce/buio hanno ricordato le femmine pronte all'accoppiamento per cinque giorni, mentre i moscerini tenuti al buio costante non sono riusciti a mantenere quel ricordo.
I ricercatori hanno scoperto che l'esposizione alla luce ambientale attiva i neuroni sensibili alla luce, innescando la produzione delle proteine di manutenzione della memoria. L'oscurità durante il periodo di apprendimento non ha influenzato la formazione della memoria, il che indica che la luce è necessaria per la manutenzione, ma non per la creazione di ricordi a lungo termine.
Fonte: Tokyo Metropolitan University via Society for Neuroscience (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Show Inami, Shoma Sato, Shu Kondo, Hiromu Tanimoto, Toshihiro Kitamoto and Takaomi Sakai. Environmental light is required for maintenance of long-term memory in Drosophila. Journal of Neuroscience, 13 Jan 2020, DOI
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