Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Chiarita l'associazione tra APOE ε4 e i grovigli tau

tau tanglesLa proteina Tau in un neurone sano (sopra) e in uno malato.

Da anni i medici sono consapevoli che i portatori del gene apolipoproteina ꜫ4 (APOE ꜫ4) hanno un rischio più alto di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA) e una nuova ricerca eseguita alla McGill University ha ora trovato che il gene ha un ruolo ancora maggiore nella demenza.


In uno studio pubblicato nel Journal of American Medical Association: Neurology, il team di ricerca del dott. Pedro Rosa-Neto ha scoperto che il rischio di demenza conferito dall'APOE ꜫ4 comporta realmente processi associati all'aggregazione della tau.

 

 

Una storia di due proteine

Di tutti i fattori di rischio genetico per il MA sporadico, l'APOEꜫ4 è quello singolo più importante.


“Il MA è definito dall'aggregazione di due proteine ​​nel cervello: placche amiloidi e grovigli di tau, entrambe note per essere neurotossiche”, spiega Joseph Therriault, dottorando in Neuroscienze della McGill sotto la supervisione del dott. Pedro Rosa-Neto e di Serge Gauthier, direttore dell'unità di ricerca su MA e disturbi correlati. “L'APOE ꜫ4 è stato associato alle placche amiloidi, ma la sua associazione con i grovigli tau è rimasta controversa. Nel nostro studio su quasi 500 persone, abbiamo dimostrato questa associazione negli esseri umani viventi“.


Therriault e i suoi colleghi hanno valutato due popolazioni indipendenti grazie ai dati delle coorti Translational Biomarkers in Aging and Dementia (TRIAD) e Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI), due iniziative di ricerca in cui i pazienti partecipanti hanno accettato di completare una serie di valutazioni cliniche e di scansioni con MRI e PET per stabilire una relazione tra APOE ꜫ4 e grovigli tau.

 

 

Grovigli tau e memoria

“Sappiamo da anni che le persone con il gene APOE ꜫ4 hanno più problemi di memoria”, aggiunge Therriault, che è anche il primo autore dello studio. “Siamo riusciti a dimostrare che i portatori di questo gene avevano anche maggiori livelli di grovigli tau nei centri di memoria del cervello, anche dopo il controllo della quantità di placca amiloide presente”.


Anche se questo studio non identifica un meccanismo biologico dell'esistenza di questa associazione, i risultati contribuiscono a un quadro in evoluzione in cui l'APOE ꜫ4 ha un ruolo centrale nel MA a causa del suo ruolo sia nelle placche amiloidi che nei grovigli di tau.


Il dott. Rosa-Neto aggiunge che l'APOE ꜫ4 ha un ruolo importante nelle primissime fasi del MA: “Questo studio mette in evidenza il motivo per cui i portatori di APOE4 mostrano deficit precoci di memoria che alla fine portano alla demenza".


“Il nostro lavoro è un importante passo avanti perché forniamo la prova che l'aumento sostanziale del rischio di sviluppare la demenza conferito dal genotipo APOE ꜫ4 è correlato a entrambe le patologie segni distintivi del MA”, conclude Therriault.


Il gruppo spera di determinare in seguito se gli individui studiati accumulano la tau a un ritmo più veloce attraverso le scansioni longitudinali per vedere come i soggetti evolvono nel tempo. Therriault, Rosa-Neto e Gauthier sperano che la ricerca possa aiutare i medici a valutare meglio i primi segni del MA.

 

 

 


Fonte: McGill University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joseph Therriault, Andrea L. Benedet, Tharick A. Pascoal, Sulantha Mathotaarachchi, Mira Chamoun, Melissa Savard, Emilie Thomas, Min Su Kang, Firoza Lussier, Cecile Tissot, Marlee Parsons, Muhammad Naveed Iqbal Qureshi, Paolo Vitali, Gassan Massarweh, Jean-Paul Soucy, Soham Rej, Paramita Saha-Chaudhuri, Serge Gauthier, Pedro Rosa-Neto. Association of Apolipoprotein E ε4 With Medial Temporal Tau Independent of Amyloid-β. JAMA Neurol. 20 Dec 2019. DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.