Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caso unico di resistenza alla demenza rivela un possibile trattamento di Alzheimer

Christchurch new zealand new regent streetChristchurch (Nuova Zelanda), dove è stata individuata per la prima volta la variante genetica protettiva dall'Alzheimer.

Sfidando le probabilità, un individuo con un rischio alto di morbo di Alzheimer (MA) ad esordio precoce è rimasto senza demenza per molti anni oltre ciò che era previsto. Uno studio, finanziato anche dal National Institute on Aging (NIA), ha portato i ricercatori a suggerire che la variante di un gene può essere la chiave, mostrando forse una nuova direzione per sviluppare un trattamento.


La ricerca si è focalizzata sul caso di una donna portatrice di una mutazione del gene noto per causare il MA ad esordio precoce. Tuttavia, lei non ha sviluppato segni della malattia fino a 70 anni, quasi tre decenni dopo l'età prevista di insorgenza.


I ricercatori sospettano che lei potrebbe essere stata protetta, oltre che dalla mutazione del gene che causa il MA ad esordio precoce presente nella sua famiglia, anche dalla presenza di due copie della variante del gene APOE3 Christchurch (APOE3ch).


I risultati di questo caso di studio, pubblicato su Nature Medicine, suggeriscono che due copie della variante APOE3ch, chiamata Christchurch (dalla città della Nuova Zelanda dove è stata identificata per la prima volta), possono proteggere dall'Alzheimer.


“A volte un'attenta analisi di un singolo caso può portare a una scoperta che potrebbe avere ampie implicazioni per il campo”, ha detto Richard J. Hodes MD, direttore del NIA. “Siamo incoraggiati dal fatto che nell'ambito della vasta gamma dei nostra studi, questa ricerca nella struttura genetica unica di un individuo eccezionale può rivelare informazioni utili”.


Il MA ad esordio precoce è raro, rappresenta meno del 10% di tutte le persone che hanno il MA; insorge in genere tra i 30 e i 65 anni di una persona. Il rischio per il MA, sia precoce che tardivo, è influenzato da fattori genetici.


Per lo studio, i ricercatori guidati da ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston, in collaborazione con l'Università di Antioquia di Medellin (Colombia), dello Schepens Eye Research Institute di Boston e del Banner Alzheimer's Institute di Phoenix, hanno esaminato i dati genetici di una famiglia colombiana, con più di 6.000 membri viventi. I membri della famiglia, tutti portatori della mutazione rara E280A del gene presenilina 1 (PSEN1), hanno un rischio del 99,9% di sviluppare il MA precoce.


I ricercatori hanno confermato che la donna in questo caso portava la mutazione PSEN1 E280A, che ha causato il MA ad esordio precoce negli altri membri della sua famiglia. Tuttavia, lei ha anche due copie della variante genetica APOE3ch, mentre nessun altro membro della famiglia colpita possiede due copie di questa variante. I membri affetti della famiglia sviluppano il MA intorno ai 40 anni, ma lei è rimasta libera dalla malattia fino a 70 anni.


Test di scansione hanno mostrato che la donna aveva solo una lieve neurodegenerazione. Nel suo cervello aveva molti depositi di proteine ​​amiloidi, un segno distintivo del MA. Ma era relativamente bassa la quantità di grovigli tau, un altro segno distintivo della malattia, e quello più correlato con il danno al pensiero e alla memoria.


Esperimenti dello studio hanno dimostrato che la variante APOE3ch può ridurre la capacità dell'APOE di legarsi a determinati tipi di zucchero chiamati 'proteoglicani di solfato eparan' (HSPG, heparan sulphate proteoglycans). Il legame dell'APOE agli HSPG è considerato un meccanismo che può contribuire ai depositi di amiloide e tau che distruggono il cervello.


La ricerca suggerisce che un farmaco o una terapia genica in grado di ridurre il legame tra APOE e HSPG ha il potenziale di essere un nuovo modo per trattare o prevenire il MA.


Il team di ricerca è stato guidato da Yakeel T. Quiroz PhD, neuropsicologo clinico e ricercatore di neuroscansione del Massachusetts General Hospital. Quiroz ha collaborato con Joseph F. Arboleda-Velasquez MD/PhD, dello Shepens, Francisco Lopera MD, dell'Università di Antioquia, e Eric M. Reiman MD, del Banner. L'individuo studiato fa parte della stessa famiglia che partecipa all'esperimento in corso Autosomal Dominant Alzheimer’s Disease (ADAD), progettato per scoprire se il trattamento con il farmaco anti-amiloide crenezumab può prevenire la malattia.

 

 

 


Fonte: Joe Balintfy in NIH/National Institute on Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferiemnti: Joseph F. Arboleda-Velasquez, Francisco Lopera, Michael O’Hare, Santiago Delgado-Tirado, Claudia Marino, Natalia Chmielewska, Kahira L. Saez-Torres, Dhanesh Amarnani, Aaron P. Schultz, Reisa A. Sperling, David Leyton-Cifuentes, Kewei Chen, Ana Baena, David Aguillon, Silvia Rios-Romenets, Margarita Giraldo, Edmarie Guzmán-Vélez, Daniel J. Norton, Enmanuelle Pardilla-Delgado, Arabiye Artola, Justin S. Sanchez, Juliana Acosta-Uribe, Matthew Lalli, Kenneth S. Kosik, Matthew J. Huentelman, Henrik Zetterberg, Kaj Blennow, Rebecca A. Reiman, Ji Luo, Yinghua Chen, Pradeep Thiyyagura, Yi Su, Gyungah R. Jun, Marcus Naymik, Xiaowu Gai, Moiz Bootwalla, Jianling Ji, Lishuang Shen, John B. Miller, Leo A. Kim, Pierre N. Tariot, Keith A. Johnson, Eric M. Reiman, Yakeel T. Quiroz. Resistance to autosomal dominant Alzheimer’s disease in an APOE3 Christchurch homozygote: a case report. Nature Medicine, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.