Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


VPS35: la proteina che difende il cervello dall'Alzheimer

Domenico Praticò MDDomenico Praticò MD

Come una macchina di smistamento in una catena di montaggio, la molecola VPS35 rileva e rimuove le proteine ​​difettose dai neuroni. E come altri processi di controllo della qualità, il sistema VPS35 è molto importante per proteggere la salute, secondo il nuovo lavoro dei ricercatori della Temple University.


Essi dimostrano per la prima volta che la VPS35 elimina dal cervello una proteina potenzialmente dannosa chiamata tau, che altrimenti si accumula e contribuisce a disturbi neurodegenerativi, come il morbo di Alzheimer (MA). Le nuove scoperte sono state pubblicate online il 9 luglio sulla rivista Molecular Psychiatry.


"Una parte importante del lavoro della VPS35 è selezionare e trasportare proteine ​​disfunzionali verso siti di degradazione", ha spiegato Domenico Praticò MD, docente di ricerca sul MA, professore nei dipartimenti di farmacologia e microbiologia e direttore del Centro Alzheimer della Temple.


L'accumulo di proteine ​​difettose nei neuroni è una caratteristica condivisa tra MA, Parkinson e molte altre condizioni neurodegenerative. La tau è una delle principali proteine ​​che si accumulano nel cervello e causano danni in queste malattie, creando una condizione chiamata tauopatia.


Il lavoro precedente di altri ricercatori aveva dimostrato che nel MA la funzione della VPS35 è alterata e che l'attività della VPS35 è ridotta nel cervello dei pazienti con MA. La relazione tra l'attività della VPS35 e l'accumulo di tau era in gran parte inesplorata.


"Ci siamo chiesti specificamente se il sistema VPS35 è importante per la rimozione delle proteine ​​tau difettose", ha detto il dott. Praticò. Per rispondere a questa domanda, il suo team di ricercatori ha esaminato il tessuto cerebrale di pazienti con paralisi sopranucleare progressiva (PSP) o con malattia di Picks. A differenza del MA, in cui l'accumulo di tau deriva da quello dell'amiloide-beta, nella PSP e nella Picks la tau è l'unica proteina a formare depositi nel cervello.


Le analisi hanno rivelato che il cervello dei pazienti con PSP e Pick aveva livelli di VPS35 inferiori del 50% rispetto a quelli dei soggetti di controllo. Quando i ricercatori hanno deliberatamente alterato in vitro i livelli di VPS35 in singoli neuroni colpiti dalla tauopatia, hanno scoperto che potevano controllare direttamente l'accumulo di tau, implicando per la prima volta la VPS35 nella tauopatia. L'effetto della VPS35 sulla tau è mediato dall'attività della catepsina D, un enzima specializzato nella degradazione delle proteine.


Il gruppo del dott. Praticò ha anche condotto esperimenti su topi con accumulo di tau. La sotto-regolazione della VPS35 in questi animali ha esacerbato il deterioramento della memoria e dell'apprendimento ed è stata associata a un peggioramento della funzione motoria. Inoltre, la riduzione della VPS35 ha comportato una perdita di integrità sinaptica nei neuroni nel cervello degli animali, danneggiando significativamente la comunicazione neurale.


"Quando la tau indugia nelle cellule, fa molto male alle sinapsi, i punti in cui i neuroni si incontrano e scambiano segnali", ha spiegato il dott. Praticò. "Negli animali che abbiamo studiato, c'è stata una perdita del 40-50% nella connettività sinaptica quando abbiamo ridotto l'attività della VPS35, il che ha portato ai tipi di deterioramento cognitivo e motorio, comprese le perdite di memoria e capacità di apprendimento, osservate nei pazienti con tauopatia umana".


La scoperta del coinvolgimento della catepsina D chiarisce ulteriormente la relazione tra VPS35 e tau. "Senza VPS35, la catepsina D non degrada la tau, lasciando che la tau si accumuli nel cervello", ha detto il dott. Praticò.


Il team del dott. Praticò prevede di studiare la possibilità di usare un farmaco per riportare al lavoro la VPS35 nel contesto della malattia neurodegenerativa. "L'approccio sarebbe unico. Invece di puntare un enzima, che è il modo in cui finora sono state sviluppate altre piccole molecole, prenderemo di mira un meccanismo reale, che dovrebbe essere più praticabile", ha affermato.

 

 

 


Fonte: Temple University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alana N. Vagnozzi, Jian-Guo Li, Jin Chiu, Roshanak Razmpour, Rebecca Warfield, Servio H. Ramirez, Domenico Praticò. VPS35 regulates tau phosphorylation and neuropathology in tauopathy. Molecular Psychiatry, 9 July 2019, DOI: 10.1038/s41380-019-0453-x

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.