Un nuovo studio ha scoperto che un anziano che si occupa del coniuge con demenza (coniuge caregiver [CG]) può avere un rischio maggiore di deterioramento cognitivo o di demenza rispetto a chi non si prende cura di un coniuge con demenza (noncaregivers [NCG]).
Lo studio, guidato da Peter P. Vitaliano, Ph.D., dell'Università di Washington a Seattle, e colleghi, è apparso in una recensione nel numero di maggio del Journal of the American Geriatrics Society..
E' stata esaminata la letteratura scientifica relativa ai rapporti tra essere caregiver o noncaregiver e i problemi cognitivi rispetto a un modello teorico di stress cronico. I ricercatori hanno riscontrato che i coniugi CG possono avere un rischio più elevato di deficit cognitivo o demenza di quelli NCG. Il loro deficit cognitivo o demenza potrebbe essere in risposta a diverse variabili, tra cui quelle psicosociali (solitudine, depressione, isolamento sociale, problemi di sonno), comportamentali (dieta o esercizio fisico), o mediatori dello stress fisiologico (sindrome metabolica o infiammazione).
"Se funzioni cognitive del CG sono compromesse, ciò potrebbe influenzare il benessere del CG e del destinatario della cura, contribuendo potenzialmente ad un circolo vizioso di entrambe le parti. Fortunatamente, molti fattori di rischio putativi identificati in questa rassegna sono suscettibili di cambiamento", scrivono gli autori .
Pubblicato in DoctorsLounge il 20 maggio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.
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