Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'esercizio fisico migliora la salute aumentando la diversità batterica dell'intestino

I batteri, spesso sinonimo di infezione e malattia, possono avere una reputazione ingiusta. La ricerca indica che nel nostro corpo i batteri sono lo stesso numero, se non di più, delle cellule umane, indicando il loro ruolo importante nella nostra fisiologia.


In effetti, un numero crescente di prove dimostra che una maggiore diversità del microbiota intestinale (il numero di specie diverse e uniformi delle popolazioni di queste specie) è correlata a una salute migliore.


Ora, una ricerca pubblicata in Experimental Physiology suggerisce che l'efficienza con cui trasportiamo ossigeno ai nostri tessuti (le forma cardiorespiratoria) è un indicatore molto maggiore della diversità del microbiota intestinale rispetto alla percentuale di grasso corporeo o all'attività fisica generale.


I risultati suggeriscono che l'esercizio ad un'intensità sufficientemente elevata, per migliorare la forma cardiorespiratoria, può supportare la salute attraverso alterazioni favorevoli della presenza, dell'attività e del raggruppamento dei microbi intestinali.


Tali miglioramenti indotti dall'esercizio fisico, nella forma cardiorespiratoria, spesso corrispondono ad adattamenti sia centrali (es.: aumento del volume di sangue pompato a ogni battito del cuore) che periferici (es.: aumento del numero di capillari per trasportare l'ossigeno dal sangue ai muscoli).


Finora si sapeva che la migliore forma cardiorespiratoria tende a coincidere con una maggiore diversità del microbiota intestinale, ma non era chiaro se questa relazione fosse attribuibile alla percentuale di grasso corporeo o alle attività fisiche della vita quotidiana.


Poiché è noto che il trattamento del cancro innesca cambiamenti fisiologici dannosi per la salute cardio-metabolica, tra cui una maggiore percentuale di grasso corporeo e una diminuzione della capacità cardiorespiratoria, questa ricerca è stata eseguita su sopravvissute al cancro.


Sono state quindi arruolate 37 donne sopravvissute al cancro al seno non metastatico, che avevano completato il trattamento almeno un anno prima. Le partecipanti hanno eseguito un test graduato di allenamento per stimare il picco di forma cardiorespiratoria, i valori di dispendio energetico totale e l'esame del microbiota intestinale dalle feci.


I risultati hanno mostrato che le partecipanti con il livello più alto di forma cardiorespiratoria presentavano una diversità di microbiota intestinale significativamente maggiore rispetto alle partecipanti meno allenate. Ulteriori analisi statistiche hanno evidenziato che la forma cardiorespiratoria rappresentava circa un quarto della varianza nella ricchezza e uniformità delle specie, indipendentemente dalla percentuale di grasso corporeo.


Questi dati offrono informazioni intriganti sul rapporto tra forma cardiorespiratoria e diversità del microbiota intestinale. Tuttavia, data la natura trasversale dello studio, i risultati del gruppo di ricerca sono di natura correlativa. Il campione di partecipanti era limitato alle donne con una storia di carcinoma mammario, che tendevano ad esibire una bassa forma cardiorespiratoria e altri problemi di salute, il che significa che si dovrebbe usare cautela a generalizzare i risultati ad altri gruppi.


Stephen Carter, primo autore dello studio, dell'Indiana University, è entusiasta di continuare la ricerca del suo team: "Il gruppo sta perseguendo attivamente uno studio interventistico per capire come la variazione dell'intensità degli esercizi influenza la diversità del microbiota intestinale in condizioni di alimentazione controllata, e scoprire come l'esercizio può influire sugli esiti funzionali del microbiota intestinale, e anche studiare come ottimizzare la prescrizione di esercizi per migliorare gli esiti sanitari nelle popolazioni cliniche".

 

 

 


Fonte: The Physiological Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Stephen J. Carter, Gary R. Hunter, J. Walker Blackston, Nianjun Liu, Elliot J. Lefkowitz, William J. Van Der Pol, Casey D. Morrow, Jesseca A. Paulsen, Laura Q. Rogers. Gut microbiota diversity associates with cardiorespiratory fitness in post‐primary treatment breast cancer survivors. Experimental Physiology, 14 Feb 2019, DOI: 10.1113/EP087404

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.